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Parlare di camorra e criminalità a ferragosto…

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R. Lauro

Scrivere di camorra e di camorristi, di episodi criminali e di contaminazioni socio-economiche nell’area della Costiera a ferragosto può sembrare una provocazione. E’ la quotidianità che ce lo suggerisce, e forse ce lo impone, anche se si contano sulle dita di una mano le voci pronte ad alzarsi per entrare nel merito dei problemiche abbiamo sotto gli occhi e che riempiono tante cronache anche amministrative. L’appello ai Sindaci, l’ennesimo, da parte del Sen. Raffaele Lauro affinchè giochino un ruolo da protagonisti sul fronte del contrasto alla contaminazione criminale del territorio non solo è opportuno, ma essendo ripetuto merita di essere approfondito incalzando i destinatari a esprimersi e, soprattutto, ad operare.

Procuratore De Raho

Oltre a Lauro, ricordiamolo, negli ultimi mesi analogo allarme l’ha sollevato il procuratore Cafiero De Raho invitato a Sorrento da Rosario Fiorentino dove parlò a un pubblico nel quale spiccavano, per assenze, proprio i primi cittadini. Ognuno avrà avuto le proprie buone ragioni, ma quello che disse allora De Raho e che ripete incalzante Lauro e oggi anche il Vescovo Francesco Alfano a coloro che hanno la principale responsabilità nel governo e nel controllo del territorio, è di mantenere alto il livello di guardia e di contrastare questi interessi criminali e criminosi che percepiamo sempre più alla luce del sole. De Raho sollecitò a vigilare su operazioni immobiliari, su compra-vendite e avvio di nuove attività d’impresa nell’area evidenziando che da Napoli venivano segnali inquietanti proprio su quanto sta avvenendo su questo territorio.

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Lauro a più riprese ha fatto la stessa cosa, il Vescovo ha fatto qualcosa di diverso e di rivoluzionario a Castellammare: nessuno di loro però può sostituirsi agli Amministratori locali nell’esercizio di una funzione interdittiva nei riguardi di certi poteri e di certi interessi. Le cronache più o meno recenti sono ricche di esempi, di prove… Se consideriamo per esempio l’allarme sollevato da Rosario Fiorentino in Consiglio Comunale sul caso dell’affidamento al consorzio Icaro dei servizi sociali pur tenendo presente quanto evidenziato ufficialmente dalla Prefettura di Napoli, l’indifferenza al problema manifestati dagli Amministratori sorrentini, e non solo, è quanto meno preoccupante e cideve far riflettere! Ora la stagione turistica alberghiera in Costiera sta andando alla grande: lo confermano gli stessi operatori e qualunque osservatore si rende conto che, per fortuna, l’economia turistica sta reggendo alla crisi. In qualche settore affine le cose non vanno alla pari, ma non ci si può lamentare. Forse le attività commerciali stanno pagando il prezzo più salato! In Costiera però dietro a tante luci si addensano sempre più ombre per i capitali che circolano e che vengono investiti in attività immobiliare e turistico-commerciali, proprio quelle sulle quali De Raho ha mandato a dire ai Sindaci, appunto, di vigilare e di denunciare! Nei Comuni sono mosche bianche le forze sensibili a rilevare e attente a contrastare questi fenomeni e quindi gli appelli, ripeduti, gridati, ostentati non sono mai sufficienti per rafforzare questo fronte. assolutamente minoritario, che cerca di impedire non già la contaminazione criminale di territori e di attività, purtroppo già avvenuto e non da oggi, ma il manifestarsi visibile del contagio e della malattia. con gli effetti a catena che inevitabilmente ne derivano. L’agguato camorristico a Vico Equense, la sera di ferragosto, è la prova di come si sposta sempre più marcatamente questa linea da quei territori dichiaratamente criminali a questi che non lo appaiono e dove non si spara, ma si delinque…eccome! Basta spezzarli certi tabù per risvegliarsi in un mondo diverso: se deve ammazzare qualcuno che se ne viene in Costiera per sentirsi più tranquillo, il camorrista o il mafioso non si fanno troppi scrupoli e insieme alle droghe e a tutti gli affari sporchi che conducono in Penisola finiscono pure per sparare tra la meraviglia e qualche timore di un pubblico sempre più incapace di distinguere il vero dal virtuale. Noi siamo da parte degli appelli e di chi fa i fatti: per fare i fatti, però, bisogna essere estranei a certi giochi!

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