Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Mattei, De Mauro, Borsellino…quante analogie!

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Ci sono voluti 42 anni perchè la Giustizia sancisse la verità sull’assassinio di Mauro De Mauro, il giornalista de L’Ora, ucciso dalla mafia per le sue indagini sul caso-Mattei e per il suo scoop: Enrico Mattei fu vittima di un incidente aereo di origine dolosa. De Mauro fu ammazzato dalla mafia per scongiurare che emergesse la verità sulla morte di Mattei, verità che avrebbe sconvolto il nostro Paese per il livello delle persone coinvolte e per i riflessi che ne sarebbero derivati a catena, si legge nella sentenza della Corte presieduta da Giancarlo Trizzino. Perciò De Mauro doveva essere fermato e ci pensò la Mafia, sempre pronta ad andare in soccorso dello Stato o, di quella parte dello Stato che si fa carico di fare il lavoro sporco a tutela, appunto, della…ragion di Stato!

Ragion di stato che troppo spesso serve a giustificare ragioni di persone e lobby che operano sotto l’ombrello dello Stato, ma contro di esso! Anche allora a tradire De Mauro fu una persona di cui si fidava, che gli era molto vicina: un ex dirigente dell’ENI ed ex parlamentare, Graziano Verbotto, morto a Padova due anni fa. Oggi finalmente si consegna alla storia la verità, peraltro ampiamente risaputa, ma mai certificata in una sentenza giudiziaria. Come non leggervi le analogie con i fatti di Palermo, con le stragi di mafia di Borsellino e Falcone, con la messa in stato d’accusa dei magistrati che cercano la verità sulla trattativa dello Stato con la Mafia, sospetti che inevitabilmente lambiscono il Presidente della Repubblica per le telefonate secretate di un imputato alla ricerca di protezione: anche qui un uomo delle istituzioni, un ex Ministro dell’Interno, il democristiano Nicola Mancino. Teniamo presente i potenti coinvolti nelle inchieste, alcuni già condannati, che arrivano fino all’ex premier Silvio Berlusconi! Tutti, o quasi, contro i Magistrati che cercano la verità, quella verità che noi Italiani abbiamo il diritto di conoscere, oggi e non fra altri 20 anni! Il Presidente Napolitano può e deve mettere fine a questa caccia all’uomo perchè il suo ricorso contro i Magistrati sulle famose telefonate con Mancino intercettate indirettamente stanno consegnando alla storia un’immagine offuscata, ma non solo quella, di uomini di Stato incapaci di confrontarsi con la realtà, per quanto tristissima e aberrante possa rivelarsi se dovesse essere appurato dalle indagini. Questo si, caro Presidente Napolitano, potrebbe rivelarsi un attentato ai danni dello Stato…Abbiamo il diritto di sapere e Lei non può scatenare l’inferno contro i Magistrati che indagano e contro i pochissimi giornalisti che scrivono di quest’altra brutta storia italiana per impedire che si conosca tutta la verità sulla morte di questi uomini e sui poteri che questi morti le hanno volute e ottenute!

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