Massalubrense,  Meta,  Piano di Sorrento,  Sant'Agnello,  Sorrento,  Vico Equense

Antonetti e Fiorentino: boxlandia e la fine del partito trasversale del cemento

Stampa
Raffaele Marino

SORRENTO – E’ espolsa, come una bomba, a Sorrento ed in tutta la penisola sorrentina; la lettera, firmata dal dottor Raffaele Marino, Procuratore Capo di Torre Annunziata, inviata il 23 luglio all’ente comunale di piazza Sant’Antonino ed indirizzata al sindaco Giuseppe Cuomo, all’ufficio tecnico guidato dall’ingegnere Alfonso Donadio e, per conoscenza, anche al Prefetto di Napoli Andrea De Martino. Oggetto della missiva la “richiesta di atti relativi a permessi a costruire in deroga al PRG ed al PUT concernenti parcheggi pertinenziali”.
Il documento prende spunto dall’analisi della fondamentale sentenza, che ha costituito uno spartiacque nella lotta alla cementificazione della penisola sorrentina e di fatto ha segnato la fine della cosiddetta boxlandia.

Giovanni Antonetti (IdV)

I giudici della Suprema Corte di Cassazione, con il verdetto depositato il 19 gennaio 2012, oltre a confermare definitivamente la legittimità del sequestro del mega parcheggio in via Rota, hanno analizzato anche i profili generali e, come si legge nella lettera del procura oplontina, hanno “definitivamente statuito l’illegittimità dei permessi a costruire rilasciati per l’edificazione di parcheggi interrati e fuori terra ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 19/2001 e successive modificazioni, in deroga ai vincoli previsti dalla legger regionale n. 35/1987 (Put della costiera sorretino-amalfitana) ad eccezione di quelli rilasciati ai sensi dell’art. 9 della legge 122/1989 e successive modificazioni, con riguardo ai parcheggi da realizzare nei centri urbani ed al di sotto o nel perimetro del fabbricato al quale accedono”. Quindi, dopo aver menzionato la nota del dirigente del settore urbanistica della Regione Campania, ing. Bartolomeo Sciannimanica, datata 16 dicembre 2009, Prot. Regionale n.1087552, altro caposaldo nella lotta all’edificazione selvaggia in penisola (quando a  combattere le speculazioni era solo il Wwf con il suo coraggioso presidente Claudio d’Esposito) la Procura ha richiesto “un elenco aggiornato di tutti i provvedimenti autorizzativi rilasciati negli ultimi tre anni, o anche in periodi precedenti se i lavori sono ancora in corso, relativi a parcheggi pertinenziali interrati o fuori terra, in deroga alle prescrizioni del Put (e del PRG adeguato al PUT) , con l’indicazione del titolare dell’autorizzazione, della ubicazione dell’opera specificando lo stato dei lavori (se in corso o ultimati e in che data) corredati dalla documentazione presentata dalla parte e dagli atti istruttori dell’ufficio” ed una “relazione sui criteri adottati per il rilascio delle suddette autorizzazioni, specificando se siano stati seguiti i criteri illustrati nella presente nota”. Insomma, una vera e propria richiesta di scandagliare tutto l’operato dell’ufficio tecnico negli ultimi tre anni.

Rosario Fiorentino

Oggi è un giorno storico per la penisola sorrentina, per le sue bellezze naturali e per tutti i cittadini, le associazioni ambientalistiche e le forze politiche che hanno veramente creduto in questa battaglia di legalità” dichiarano l’avvocato Giovanni Antonetti, responsabile dell’Italia dei Valori in Penisola Sorrentina e Rosario Fiorentino, consigliere comunale della civica Insieme per Sorrento e Presidente della Commissione Comunale per la Trasparenza. “Una sconfitta per il partito del cemento; un partito trasversale, che crede solo nel dio denaro a discapito di tutto e tutti, e che, per fortuna, non l’ha avuta vinta. Ora però” continuano gli esponenti dell’opposizione sorrentina “inizia il tempo dell’accertamento delle responsabilità, di coloro che hanno rilasciato titoli edilizi, quando non era possibile, o che hanno omesso di controllare, quando era obbligatorio. Ora è giunto il momento che il sindaco e l’ufficio tecnico procedano all’annullamento in autotutela del permesso di costruire per lo scempio di via Rota ordinando il ripristino a verde dell’area. E’ giunto il momento che gli organi inquirenti accertino se esistono proprietari <<effettivi e di fatto>> del fondo di via Rota, sul quale ci sono state davvero troppe forzature e pressioni, per l’affare più grosso degli ultimi dieci anni in penisola sorrentina, del valore di oltre 10 milioni di euro!

2 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*