Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Non uccidiamo il nostro turismo!

Stampa

di Gaetano Mastellone

Tutti i governi del mondo sono ormai consapevoli del fatto che il turismo sia uno dei settori economici a maggiore crescita ed in grado di produrre i maggiori ricavi. I governi (inclusi quelli di Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia), stanno varando programmi per intercettare questa  domanda. Ci troviamo dunque in un contesto molto competitivo in cui servono  precisi indirizzi strategici, lo sto dicendo da almeno sei anni! Il turismo è uno dei pochi settori ad aver beneficiato della globalizzazione. Lo scorso mese di maggio si è svolta in Messico, a Merida, la riunione dei Ministri del Turismo del G20. L’UNWTO, l’agenzia dell’ONU per il Turismo, ha calcolato che il settore sia di fatto raddoppiato negli ultimi 10 anni e si avvii ad un nuovo raddoppio dei ricavi nei prossimi 10.

L’impatto complessivo del turismo sul PIL mondiale era di circa 4.400 miliardi di euro al  2010 e si stima che possa arrivare a circa 6.600 miliardi nel 2020. Quindi una forte crescita. Noi siamo in forte ritardo.  L’Europa è un mercato maturo ma continuerà a crescere stabilmente, nella misura di circa il 2% l’anno. Se l’Italia riuscirà a tenere il passo dell’Europa, ciò significherebbe 30 miliardi  di Euro di PIL aggiuntivo e circa 500-600.000 posti di lavoro in più al 2020. Noi invece che facciamo? Ci sollazziamo sulle nostre rendite di posizione. Vi avverto, ed avverto in particolare i politici e gli imprenditori del settore, che la competizione sarà molto forte e  la misura in cui l’Italia potrà beneficiare di questo trend, invece di vedere ancora erose le proprie quote di mercato a favore dei principali competitor, dipenderà dall’efficacia delle politiche di promozione e dalla qualità dell’offerta e delle infrastrutture. Ora a me piacerebbe sapere una cosa, e pongo questa domanda? Senza Internet, senza Web, senza Innovazione – tutti strumenti o approcci che gli altri utilizzano da tempo – come pensiamo di poter competere? Noi Cittadini saremo attori importanti del futuro. Chiudo riportandovi una bella considerazione fatta da Carlo Petrini di Slow Food. Ad un recente convegno sul turismo gli viene fatta questa domanda. Quale sarà il turismo del futuro? Lui ha risposto così: “Parte dai cittadini residenti, dalla loro qualità della vita, dalla capacità di essere felici, dalla loro cura verso la terra che abitano. I turisti verranno così di conseguenza”. Infine vorrei riportarvi un’altra considerazione, negativa per l’Italia (purtroppo). Mentre in Italia il ministero del turismo, sollecitato a più riprese dalle Regioni, non riesce ancora a rinnovare il portale ufficiale Italia.it, gli USA fanno ingresso nel marketing globale per promuoversi a destinazione ideale. Noi abbiamo storia e cultura e la buttiamo nella fogna, loro s’inventano come destinazione turistica di moda!

Un commento

  • fm

    Politiche turistiche efficienti e accurate richiedono pianificazione e capacità di proiettare le proprie ambizioni sul lungo termine. In questo la penisola e le sue amministrazioni sono troppo deficitarie, forse perché impegnate a gestire gli interessi, i favori e gli accordi elettorali.
    Se continua così verremo travolti (a partire dal piccolo, senza considerare la concorrenza europea) dall’espansione turistica del Cilento e della costiera amalfitana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*