Diario Politico©Raffaele Lauro,  Piano di Sorrento

Piano, D’Aniello (PD) sul parcheggio di via Legittimo

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Antonio D'Aniello (GD)

PIANO DI SORRENTO – Nel vivace dibattito che si è acceso sull’affaire boxlandia in penisola sorrentine e, nello specifico, a Piano di Sorrento, registriamo l’intervento del consigliere Antonio D’Aniello (PD) che ci ha inviato la nota che segue e alla quale aggiungiamo il commento pubblicato sul suo blog personale questa mattina.

Egregio direttore, vorrei precisare, come ha già fatto egregiamente la coordinatrice della penisola sorrentina, Stefania Astarita che quella pubblicata dal suo blog è la seconda interrogazione parlamentare presentata dall’On. Bossa sulla questione ‘Boxlandia’. Pertanto, non capisco come è possibile citare l’azione parlamentare del PD e dire allo stesso tempo che il PD locale è ‘affaccendato’ in altro. Semplicemente, vista l’organizzazione comprensoriale che ci siamo dati continuiamo ad affrontare i temi che riguardano tutti i Comuni in quella sede. Il fatto che non rivendichi uno spazio personale e personalista della politica come ritengono di fare altri non significa che siamo assenti o inerti in determinate situazioni. Le ricordo inoltre che la prima interrogazione parlamentare risale al 1 Marzo. Quindi oltre un mese fa. Allo stesso modo siamo impegnati nel ripristinare il vincolo di 36 mesi all’interno della vituperata legge regionale che consente l’edificazione di box interrati.  Infine, proprio non capisco come è possibile slegare il tema della tutela del paesaggio alla salvaguardia degli alberi secolari di Piano di Sorrento. Proporre di censirli credo sia una proposta che va in quella direzione. Pertanto ci tengo a rivendicare che il Partito democratico della penisola è in campo e sta attivando tutti i livelli possibili per giungere ad una soluzione dell’annoso problema.

Dal blog di Antonio D’Aniello:

Piano di Sorrento 03/04/2012
3 aprile 2012 – 12:23
Il parcheggio di Via Legittimo e il rischio di infiltrazioni camorristiche.
Leggere di camorra accanto al nome di Piano di Sorrento fa uno strano effetto: i sentimenti di rabbia, sdegno e vergogna si mescolano diventando un tutt’uno. La prima cosa che viene in mente è la classica frase «bisogna fare qualcosa».
Prima però rimaniamo ai fatti: dalla delibera della giunta, si evince che il sig. Antonio Cirillo, rappresentante legale della LAP immobiliare, chiede di realizzare i “soliti” box interrati.
Il permesso a costruire gli viene rilasciato a condizione che:
esegua i lavori di ripristino per i marciapiedi di Via Cavone per 20.000 Euro di importo;
sia avviata una pratica di variante di destinazione d’uso per l’area soprastante il parcheggio al fine di realizzare una zona mercatale per delocalizzare il mercato del lunedì.
Il problema è molto complesso perché una parte del fondo è stata espropriata dal Comune per la realizzazione dell’isola ecologica. Inoltre, vista la realizzazione dell’area mercatale, non sarà ripristinato il giardino presente ora.
A questo punto veniamo a ciò che denuncia Geremicca nel suo articolo. Si legge: «Gli imprenditori D’Ammora Società, quest’ultima, appura infine il Corriere del Mezzogiorno, riconducibile al gruppo D’Ammora. Imprenditori molto noti a Terzigno, dove gestiscono anche un albergo ed una sala per ricevimenti. Catello, il veterano, ha sposato la sorella di Carmine Alfieri, che fu il boss incontrastato della Nuova Famiglia nella seconda metà degli anni ottanta. L’imprenditore fu arrestato nel 1993, nell’ambito dell’inchiesta Maglio, e gli furono sequestrati beni e capitali. Processato per associazione camorristica, è stato prosciolto ed è rientrato in possesso dei suoi averi. Oggi – racconta chi lo conosce – continua a gestire con polso fermo le imprese e gli affari di famiglia, insieme ai figli Leopoldo ed Antonio. Compreso, naturalmente, l’investimento nel parcheggio interrato che vorrebbe realizzare nell’agrumeto di Piano di Sorrento.»
Appreso tutto ciò, mi risulta davvero indigesto sapere che il mio Comune ha cercato un accordo con questo tipo di persone. Voglio essere chiaro, un camorrista non perde il diritto di ristrutturare casa o costruire dei box (ahimé). Però quando un Comune si impelaga in questo genere di trattative fa male.
Giovanni Ruggiero non è un camorrista nè tantomeno un affiliato o un complice: va detto chiaramente, senza se e senza ma. Anzi, l’impegno dev’essere quello di farci affiancare dal Sindaco nella nostra battaglia di argine contro la malavita e tutela della legalità. Sospendere la licenza della Lap immobiliare al fine di consentire ulteriori verifiche è il primo passo verso questa strada.
Sono sicuro che da parte mia e dei miei colleghi di minoranza c’è tutto l’interesse a collaborare per tutelare la città di Piano di Sorrento da chi vuole metterci le mani. Aspettiamo un segnale dalla maggioranza.

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