Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Lotta alla Casta…Una mission per Raffaele Lauro (PdL)

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Sen. Raffaele Lauro

Quando la legislatura tirerà le cuoia, nella primavera del 2013, grazie ai resoconti parlamentari, alle cronache e, modestamente anche a questo spazio, si potrà fare un bilancio compiuto del lavoro svolto a Roma dai Parlamentari del territorio in rapporto ai temi di cui si sono occupati, del livello di interesse che hanno suscitato e della loro pregnanza rispetto ai grandi problemi del Paese. Ebbene possiamo affermare senza tema di smentita che spetterà al Sen. Raffaele Lauro del PDL la palma d’onore per la qualità degli argomenti di cui si è occupato e per i risultati che ha conseguito pur non avendo dirette responsabilità di governo. Le “battaglie” di Lauro sono tutte ben note e tutte spinose perchè investono poteri e interessi forti, molto forti contro i quali il sistema politico-istituzionalee quello connivente con certi poteri hanno eretto dei bunker protettivi contro cui è stato ed è difficile combattere. Nonostante tutto tanta produzione legislativa di questi anni si è ispirata, o è frutto indiretto, delle battaglie innescate da Lauro che con costanza le ha alimentate costringendo il Governo e il Parlamento ad assumere decisioni significative. Se, per esempio, consideriamo il tema forte del pareggio di bilancio dello Stato quale misura fondamentale per riformare lo Stato, ci rendiamo conto che a parlarne per primo è stato proprio Lauro e i resoconti delle Commissioni parlamentari di cui è componente ne sono la testimonianza inconfutabile. Così è successo sul tema più caldo della lotta ai privilegi della Casta, tema su cui gli strali di Lauro sono stati puntuali, incisivi, addirittura ossessivi al punto da ingenerare fastidio e ostilità tra i Colleghi costretti a convivere con un Deputato scomodo assai… Pensiaamo alla pubblicità dei redditi e dello stato patrimoniale dei parlamentari e dei membri del governo, fino all’abolizione dei privilegi per le massime cariche dello Stato, dagli ex presidenti della repubblica a quelli delle Camere. La decisione di Pier Ferdinando Casini di rinunciare da subito a tutti i benefit di ex presidente della Camera dopo che la Camera aveva deciso di prolungarli per i dieci anni successi al termine della presente legislatura rappresenta, al di là delle valutazioni sul caso specifico che abbiamo letto sulla stampa, sicuramente un grande successo per Lauro perchè c’è stato chi ha compreso l’assoluta insostenbilità di conservare benefit e prebende mentre il Paese si scopre ogni giorno più povero e sempre più in mano a una classe di ladri che ruba alla comunità in tutti i modi, in tutte le circostanze. Prima che Casini assumesse la decisione che ha avuto un’eco così forte Lauro aveva commentato: “Dopo il Senato, anche la Camera dei Deputati, in nome della preannunziata riduzione dei privilegi di casta, ha ridotto i benefit vitalizi agli ex-presidenti (uffici, personale ed altro) a dieci anni, dopo la cessazione del mandato parlamentare. Ci si attende un applauso per questo sacrificio (sic!), imposto a chi non ricopre più alcun mandato? Si resta piuttosto amareggiati e sconcertati per la distanza siderale che ormai separa la classe politica dai sentimenti, sempre più esasperati ed indignati, della gente comune. E’ una decisione contraddittoria, perché tali benefici risultano immotivati, indipendentemente dalla loro durata; incompatibile con un sistema veramente democratico, non trovando riscontro in nessun’altra democrazia occidentale; offensiva per il nostro paese, che vive una crisi recessiva ed impone sacrifici, senza precedenti, ai cittadini, ed, infine, mortificante per le stesse personalità, che continuano, imperterrite, a goderne“. Poche ore dopo Casini ha annunciato la “sua grande rinuncia ai privilegi“. Ecco il comunicato diffuso da Lauro alla notizia: “Apprezzabile, anche se tardiva, la rinunzia a tutti i privilegi di ex-presidente della Camera, da parte dell’on. Pier Ferdinando Casini. Era ora! Sono almeno due anni che chiedo agli ex-presidenti del Senato e della Camera questo gesto di responsabilità. Ne seguano l’esempio subito tutti gli altri ex-presidenti di Senato e Camera, senza eccezione alcuna“. Se pensiamo anche alle altre battaglie intraprese e in corso – per tutte la lotta al gioco d’azzardo e la classificazione della ludopatia come malattia sociale meritevole dell’intervento dello Stato – ci rendiamo sempre più conto che non ha valore assolutamente più l’appartenenza a una parte politica, ma la qualità umana e professionale dei singoli nell’impegno al servizio del Paese. Teniamolo presente, perchè dobbiamo costringere i Partiti a dar spazio e agibilità politico-istituzionale a persone che vantano curriculum parlamentari qualificati e senza macchia se vogliamo tirar fuori dal pantano questa pover’Italia.

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