Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Lauro (PdL) a tutto campo: dalla politica al gioco d’azzardo!

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Sen. Raffaele Lauro

ROMA – Non conosce soste l’iniziativa politico-parlamentare del Sen. Raffaele Lauro che, nell’odierna giornata, si è soffermato su diverse, delicate questioni d’interesse nazionale. Cominciamo con la riforma elettorale su cui Lauro dichiara: “Una riforma elettorale, fatta ad immagine e nell’interesse dei partiti proponenti, fondata su un ritorno al sistema proporzionale e alla costosa giostra delle preferenze, precipiterà il nostro sistema nell’instabilità governativa della prima repubblica. Molti di coloro che indicarono, nella preferenze, la causa del correntismo, della corruzione e, in ultimo, di tangentopoli, sono gli stessi che oggi inneggiano alla fine del bipolarismo. Bisogna avere il coraggio di rafforzarlo il bipolarismo, rendendolo compiuto e funzionale, piuttosto che distruggerlo“. Segue un intervento di non condanna all’operato di Beppe Grillo e del suo Movimento: “I partiti, specie quelli di sinistra, stanno commettendo il gravissimo errore di esorcizzare il ruolo politico, assunto da Beppe Grillo, con un processo di demonizzazione, rivolto a lui e al suo movimento. Al di là del linguaggio utilizzato, non condivisibile, farebbero bene a dare risposte adeguate alle denunzie di Grillo, che hanno una presa immediata, e sempre più estesa, nel disagio sociale”. L’analisi di Lauro che, ricordiamolo, è un esponente del centro-destra, meriterebbe massima attenzione dei vertici del suo partito e anche del centro-sinistra perchè focalizza l’attenzione sul profondo disagio degli Italiani, in questa particolare fase della vita italiana, verso i partiti tradizionali“.
Ultino intervento di Lauro (PdL) è quello sul rapporto che intercorre tra fatturato dei giochi (crescente) ed entrate erariali (decrescenti). “E’ urgente un’indagine conoscitiva sul rapporto tra il fatturato dei giochi, che naviga, nel 2012, verso i 100 miliardi di euro, e le entrare erariali, che, nonostante l’espansione del mercato (nell’anno 2011, 80 miliardi di euro), sono rimaste al palo, sia in termini relativi che assoluti. Un crollo della domanda globale di gioco, prevedibile nel prossimo triennio, produrrebbe, inoltre, un crollo delle entrate erariali, con tutte le conseguenze immaginabili. Lo Stato si troverà, in futuro, ad affrontare, da un lato, i costi sociali del gioco patologico e, dall’altro, la caduta verticale delle entrate. Bisognerà essere grati di questo risultato a Visco e a Tremonti!

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