Piano di Sorrento,  Sorrento

Sorrento, il decalogo dell’Amministratore Trasparente

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Seminario sulla Trasparenza nella P.A.

SORRENTO – Il Seminario sulla Trasparenza nella Pubblica Amministrazione organizzato dai Presidenti delle Commissioni Trasparenza dei Comuni di Sorrento – Rosario Fiorentino – e di Piano di Sorrento – Antonio D’Aniello – si è concluso con l’approvazione di una bozza di decalogo per l’Amministratore Trasparente che dovrà essere adottato dagli Enti che “sposano” questa filosofia mettendola al centro del proprio modus operandi amministrativo. La due giorni, che ha ospitato il Procuratore Generale Cafiero De Raho, ha aperto una stagione di confronto sui temi della legalità applicati all’esercizio concreto dell’attività amministrativa e potrebbe rappresentare una svolta per la politica del territorio dove anche il confronto politico avviene sempre più spesso su questo tema. Questo il decalogo approvato:
•    L’Amministratore deve lavorare per assicurare il benessere della cittadinanza, aiutare chi ne ha bisogno e nella sua attività deve assicurare trasparenza intesa come accessibilità totale, anche attraverso lo strumento della pubblicazione sui siti internet dell’Ente, di tutte le informazioni concernenti ogni aspetto dell’organizzazione della pubblica amministrazione, dando attuazione all’ art. 11 del Dlgs n° 150/                           2009;
•    La trasparenza deve essere totale anche nei bilanci; occorre fornire alla cittadinanza informazioni accurate e complete, con un linguaggio semplice e diretto, rimanendo allo stesso tempo sinceri e prudenti evitando di creare illusioni vane e sfiducia nelle istituzioni; è determinante che i cittadini sappiano esattamente come vengono spesi i loro soldi e per tale ragione verrà data attuazione piena all’art.12 L. 241/90;
•    Nell’esercizio del mandato si deve sforzare sempre di prendere decisioni fondate su una conoscenza massima della materia, cosa che consente di motivare in ogni momento in modo esauriente le scelte riguardanti gli atti assunti.
•    Chi ha incarichi nell’amministrazione è legato ad un patto di onestà e trasparenza; deve quindi astenersi dal compiere atti che possano portare a sé stessi o a propri parenti entro il 4° grado o a congiunti, interessi o guadagni; non deve favorire alcuno e mantenere con tutti i propri interlocutori un rapporto di disinteressata e seria disponibilità.
•    L’Amministratore deve impegnarsi a favorire l’accesso di tutti i cittadini ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione senza alcuna distinzione, senza preconcetti o pregiudizi svolgendo una funzione pubblica per tutti e non solo per il proprio elettorato e lista di appartenenza;
•    Deve mettere al primo ed unico posto l’interesse pubblico della cittadinanza, costruendo rapporti di fattiva collaborazione con gli altri livelli di governo, collaborando con le istituzioni anche di idee contrapposte alla propria; dovrà collaborare con la Pubblica Amministrazione, le diverse confessioni religiose, l’Università, gli istituti di cultura, le associazioni di categoria, dando spazio alle scuole di politica, ai luoghi di dibattito e a tutto ciò che può contribuire a creare passione e competenza sui problemi del territorio e delle Istituzioni;
•    Deve rendere note tutte le informazioni relative alla vita amministrativa, ivi comprese le informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzioni e recapiti istituzionali) i tassi di assenza e di presenza di tutto il personale; sono dati idonei a rappresentare in modo efficace ed imparziale un’amministrazione e la sua capacità di utilizzare correttamente le risorse pubbliche. Attraverso l’approvazione di una delibera un buon amministratore deve ottimizzare le spese e tagliare gli sprechi del sistema.
•    La sobrietà deve essere essenziale e va considerata anche a livello personale: è pertanto irrinunciabile un nuovo stile di comportamenti, di sobrietà, di eticità non solo rispetto a temi quali l’ambiente ed il risparmio dei consumi: chi amministra deve dare l’esempio.
•    Chi amministra deve essere trasparente e saper comunicare tutto ciò che concerne il suo incarico nella piena disponibilità al dialogo con i cittadini, non solo con quelli che sono i propri elettori e dovrà impegnarsi a portare a termine ogni attività avviata dall’Amministrazione precedente che risulti utile e necessaria per la comunità.
•    Il principio cardine dell’impegno amministrativo deve essere la RESPONSABILITA’ NELLA TRASPARENZA intesa come oneroso e onorevole dovere di rendere onestamente un servizio alla collettività per il bene comune pensando al presente ma anche alle future generazioni, dando così anche spazio e voce ai giovani preparati, meritevoli e disposti a crescere e a portare avanti idee e logiche nuove e pertanto dedicandosi oltre che all’amministrazione anche alla formazione come modello di progresso della propria comunità e pertanto darà sostegno e sviluppo alle Nuove Tecniche gestionali per ampliare gli spazi di partecipazione e di democrazia;
•    Si ispirerà a principi e comportamenti virtuosi e di trasparenza tali da contribuire fattivamente alla lotta alla corruzione. Opererà nella legalità e consentirà ai giovani consiglieri, cittadini ed associazioni di partecipare effettivamente e realmente alla vita amministrativa;
•    Pubblicherà sul sito del Comune le dichiarazioni dei redditi del sindaco, assessori e consiglieri comunali; e , la data del 21/3 simbolo della legalità e dell’eccidio di Falcone e Borsellino un appuntamento annuale da prevedere in bilancio ;
•     L’adesione annuale  all’associazione avviso pubblico con l’indicazione in bilancio dell’iniziativa e della spesa da prevedere ;

2 commenti

  • gianni salvati

    Ho partecipato al seminario (solo il secondo giorno per la verità, per precedenti impegni assunti!) sulla trasparenza nella pubblica amministrazione, tenutosi nella sala consiliare del Comune di Sorrento. Molto interessante, anche se mi ha stupito l’assenza (quasi totale!) di pubblici amministratori dei Comuni della Penisola Sorrentina! Eppure si parlava di cose con cui ogni giorno dobbiamo confrontarci! Non entro nel merito dell’organizzazione del convegno, ma sarebbe interessante se mi è consentito, che un appuntamento del genere, venisse istituzionalizzato mensilmente o bimestralmente, presso la sala consiliare dei Comuni della Penisola Sorrentina, in modo da educare i giovani, ma anche il cittadino comune, a fare i conti con questo vocabolo “trasparenza”, tanto in voga ma poco applicata! Tra l’altro, ma questa ovviamente è una mia personale considerazione, non è importante che vi siano molti relatori, per lasciare più spazio al dibattito popolare. L’importante è che i relatori siano qualificati e mi dispiace di essermi perso l’intervento del Procuratore Generale Cafiero De Raho ed ho molto apprezzato la relazione del sostituto commissario (una donna) di cui mi sfugge il nome, che ha snocciolato dati e cifre sul fenomeno della criminalità; anche perchè i ragazzi delle scuole avevano risvegliato l’attenzione, quando si parla di problemi e fatti quotidiani! Un’ultima cosa, a beneficio dei lettori e dei cittadini: abbiamo attivato, da pochissimo (e non si è ancora riunita, per mia responsabilità!) anche a S.Agnello, la commissione di controllo e trasparenza degli atti, di cui sono presidente.
    Un grazie!

    Gianni Salvati,consigliere comunale di S.Agnello

  • Johnny Pollio

    Caro Direttore,
    navigavo, come sempre più spesso mi capita, nel Tuo sito e mi sono imbattuto su questo articolo che commentava il seminario sulla trasparenza tenutosi a Sorrento. Dopo averlo letto con attenzione, mi è venuta in mente questa considerazione.
    Dal convegno sarebbe scaturita la proposta di istituire un decalogo sulla trasparenza, ben venga, ma mi appare…prematuro. Già perché almeno per Piano di Sorrento, Comune che ultimamente seguo a causa dell’impegno istituzionale di mia moglie, la trasparenza ancora deve fare tanto. Ho scoperto, leggendo le interrogazioni presentate da mia moglie: 1) che ci sono delibere di Giunta (dichiarate immediatamente esecutive) che vengono pubblicate a distanza di mesi e mesi, qualcuna ha superato anche l’anno, delibere di cui i cittadini e gli stessi Consiglieri comunali ignorano completamente l’esistenza (una volta c’era il Co.Re.Co ora non più!); 2) che le richieste di accesso agli atti presentate dai consiglieri di minoranza o le interrogazioni con risposta scritta non vengono evase, non dico nei tempi previste da Statuto e Regolamento, ma neanche nei canonici 30 giorni; 3) che gran parte dei contratti vengono prorogati per anni, per il trasporto pubblico si è superato anche il lustro e mi fermo qui per non tediare oltre.
    Ora, mi chiedo e Ti chiedo, ma al di là di convegni e seminari, non sarebbe il caso di cominciare a far funzionare l’ordinario prima di invocare lo “straordinario”? In caso contrario si rischia di perdere il contenuto stesso del messaggio: a cosa servirebbe infatti approvare l’ennesimo “papiello”, quando poi si scopre che quelle poche norme che ci sono vengono sistematicamente ignorate? Probabilmente solo a far cresce ulteriormente quel clima di sfiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini che bollerebbero l’iniziativa come il solito “festival delle parole inutili”.
    Augurandomi di non essere stato frainteso, ma solo di aver contribuito al dibattito e magari stimolato gli addetti ai lavori ad un’azione più incisiva
    Ti saluto con affetto
    Johnny Pollio

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