Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia

Tutti ladri…Nessun Ladro! Ci vuole la rivoluzione delle coscienze sane…

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vent’anni fa “mani pulite”

Vent’anni fa, il 17 febbraio 1992, ebbe iniziò la stagione di Mani Pulite con quella rivoluzione socio-culturale, oltre che giudiziaria, che fece respirare all’Italia un’aria di pulizia, di novità rispetto a una classe politico-imprenditoriale tanto corrotta da non riuscire a reggere più neanche a sè stessa e quindi prodottasi in un esercizio straordinario: confessare il maltolto, le malversazioni, gli imbrogli…vuotare il sacco e accusare i ladri di aver rubato, anche rendendosi correa del malcostume tangentizio! Insomma una liberazione che avrebbe dovuto aprire le porte del Paese a quella novità che gli avrebbe permesso, dodici anni dopo il terremoto dell’80, di tirarsi fuori dal pantano in cui erano finite la politica e la società italiana colluse col malaffare e col più corrotto sistema dei partiti. Quella stagione si tradusse nell’avvento in politica di Silvio Berlusconi dopo che sulla scena, già da qualche anno, s’era cominciato a muovere la Lega del “barbaroBossi che menava fendenti a destra e a manca promettendo sfaceli! Berlusconi allora, stracolmo di debiti ma alla testa di un giù forte impero mediatico, scese in campo col dichiarato intento di salvare l’Italia salvando sè stesso. Fondò un partito – Forza Italia – che raccolse il consenso dei democristiani e dei socialisti con annessi e connessi dando via alla stagione della trasformazione dell’Italia da un Paese che in maggioranza era culturalmente sensibile all’aspetto morale e legale dell’impegno pubblico e politico in un’Italia che smarriva il senso del pudore, della decenza, della dignitià, di ogni cultura di Stato: insomma un’Italia di ladri e ladroni cui non pareva vero di essersi trasformati in “guardie dei propri affari” facendone pagare le spese, forti addirittura del consenso politico-elettorale, proprio a quel Paese perbene che si era illuso del cambiamento! Una cricca criminale famelica e trasversale alle forze politiche si è insediata nei gangli vitali dello Stato contaminandone ogni angolo e svuotando cervelli e anime di ogni sensibilità istituzionale e di ogni rispetto democratico. Che cosa è successo e quanto ci è costato, ci costa e ci costerà questo imperdonabile errore democratico al momento non siamo ancora in grado di saperlo! Oggi c’è un’Italia che soffre, tanto…E c’è un Italia che continua a rubare nelle forme più svariate e sulla pelle dei tanti che non hanno più diritti, ma solo ansie e sfide da vincere ogni giorno per la sopravvivenza. La partecipazione del cittadino alla vita pubblica si è ridotta ai minimi termini e il ceto politico italiano, sfiduciato dal mondo intero per manifesta incapacità a fronteggiare la crisi economica internazionale, ha dovuto abdicare alle proprie funzioni, affidarsi a un governo di tecnici per poter continuare a fare i propri affari e soprattutto a impedire che si facciano le vere e uniche riforme utili al Paese: cancellare definitvamente dalla scena questi partiti, queste persone, queste lobby corrotte e mafiose che occupano le istituzioni, dal centro alla periferia di quello che è stato il Belpaese e che purtroppo non lo è più! Questo ha prodotto il berlusconismo in tutte le salse: la corruzione morale della società, di gran parte della società italiana che non conserva più memoria di quel sussulto di dignità che nel ’92 l’animò e sostenne l’opera della Magistratura per ripulire il mercato della politica. Berlusconi  è stato il primo e il più agguerrito giustizialista della cosiddetta “prima repubblica” per raccoglierne il testimone e per sistemare, dalla tolda di comando, i propri affari. Solo i corrotti come lui continuano a negarlo e da questa gente dobbiamo difenderci, più che dello stesso Berlusconi! L’opposizione, con qualche eccezione, si è dimostrata del tutto inadeguata e altrettanto corrotta: a cominciare da quello che oggi è il PD, un partito senza alcuna identità, incapace di far propria quella lezione morale di berlingueriana memoria di cui conserviamo un ricordo storico-culturale…e basta! E le colpe del centro-sinistra sono ancora maggiori rispetto a quelle del centro-destra! Perchè? Per l’ipocrisia che ha contraddistinto e contraddistingue la sinistra italiana che predica e non pratica! Ha ragione un grande magistrato come Piercamillo Davigo che ieri ha scritto su “Il Fatto Quotidiano” una rievocazione della stagione di tangentopoli calata nel presente italiano che meriterebbe di essere proposta agli alunni della nostra scuole, se ci fossero docenti, ancor prima che studenti, attenti a coglierne il senso e la forza per cambiare rotta, per intraprendere la difficile e gravosa impresa della rinascita morale della società italiana senza la quale non può esserci riscossa civile, nè ripresa economica e nuova competitività! Se soltanto pensiamo alle ragioni per cui questa mattina il Presidente della Repubblica tedesco ha rassegnato le dimissioni dalla sua carica e se le paragoniamo ai reati di cui sono accusati centinaia di Parlamentari italiani e migliaia di politici e manager di tutt’Italia, ci rendiamo conto perchè la Germania è di fatto un Paese superiore, molto superiore all’Italia…Se non facciamo piazza pulita, a cominciare dai nostri Comuni, di tanti personaggi che utilizzano politica e potere “usus sui“, non potrà esserci un futuro migliore per il nostro Paese! Le rivoluzioni cominciano dal basso, da quel basso che da solo può e deve alimentare la sana ribellione delle coscienze che hanno il coraggio, la forza e la determinazione di far rinascere l’Italia…per i nostri figli.

ViC

Un commento

  • De Vita Eduardo

    E’ un lucido excursus sulla recente storia italiana,con riferimenti e commenti flash veramente pregevoli e di immediata rappresentazione della realtà,assolutamente equidistanti da tutto e da tutti.Soprattutto,a mio avviso,ha il merito di superare gli angusti ambiti di difese volontarie e d’ufficio personali su brutte questioni peninsulari,alle quali è rivolta l’attenzione dei Cittadini negli ultimi giorni.Io spero che coloro che sono in politica attiva nelle Amministrazioni comunali,Maggioranze ed Opposizioni,ne traggano e diano contemporaneamente alla collettività seri spunti di riflessione per il ritorno ad una politica che abbia,come dicevano gli antichi greci,l’obiettivo di progettare e realizzare la felicità della gente.

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