Diario Politico©Raffaele Lauro

Sulla vendita di Villa Tritone voglio dire cosa ne penso…

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di Gaetano Mastellone

Gaetano Mastellone

Come cittadino sorrentino, e come professionista da quarant’anni impegnato nelle attività finanziarie, desidero che la legalità sia sempre un valore da tenere alto e sempre in primo piano. Da un po’ di tempo mi ero promesso di non commentare più “fatti sorrentini” giacché i miei interventi erano strumentalizzati da alcuni “personaggi”, anche impegnati nella cosa pubblica locale, che dovrebbero solo vergognarsi della loro manifesta incoerenza comportamentale invece di avere l’attenzione su chi – a gratis e senza interessi – espone liberamente il proprio pensiero. Lasciamo stare queste cose perché sono distanti anni luce da loro! Oggi devo intervenire perché noto come la mia città sia invasa da “cose particolari” e improvvise che lasciano aperte le porte del dubbio. Intervengo anche perché sollecitato, da amici, a farlo. Vi sono tante polemiche, tante chiacchiere che coinvolgono il mondo del business, quello immobiliare e altro. Non entro specificatamente, anche se ho le mie idee in merito, sui vari argomenti di polemica che riguardano i tanti box auto, i ritardi sulla “cosa pubblica”, le minacce della malavita evidenziate l’altro giorno da Metropolis etc. Improvvisamente da qualche giorno si parla, e in tanti intervengono, su Villa Tritone. Premetto che tutti dobbiamo ringraziare Mariano Pane e Signora per come hanno saputo mantenere e migliorare una “casa storica” come Villa Tritone. Stamani, con mia grande meraviglia, ho letto anche del Vallone dei Mulini, ma questo è altro argomento che mi lascia perplesso solo per i soggetti coinvolti. Premetto che ognuno, nella sua qualità di “proprietario” di beni immobili, può fare ciò che vuole e vendere a chicchessia. L’importante che si rispetti la Legge vigente. Chi va oltre la legge deve essere indagato prima e, se colpevole, condannato. Questa è democrazia. Penso che a Sorrento, sino a prova contraria, ci sia “voglia” di fare le “cose” nell’ambito dell’assoluta legalità; se invece è solo apparenza, allora chi sbaglia sarà giudicato da chi di dovere ed io, come cittadino, resterò deluso dai comportamenti ancora una volta! Ricordo che il Comune di Sorrento lo scorso anno organizzò anche un Forum sulla legalità. L’iniziativa si svolse, nell’ambito del forum dal titolo “Lo Stato siamo noi”, per volontà dell’ex assessore Mariano Pontecorvo e vide seduto sullo stesso tavolo anche il noto procuratore aggiunto della Dda di Palermo, Antonio Ingroia. Per tornare a Villa Tritone desidero esprimere pubblicamente il mio pensiero. I proprietari hanno deciso di vendere, e allora nessuno può impedire loro di vendere. L’importante, mi ripeto, è che la vendita sia “trasparente”. Il Comune di Sorrento non esercita il diritto di prelazione, può farlo. Lo Stato non interviene? Può farlo. Leggo anche dichiarazioni di politici locali, dichiarazioni che alla fine mi appaiono solo “di circostanza” senza alcun valore aggiunto per seguire un’ipotetica strada che porti al “recupero a patrimonio” della Villa. Certo che a tutti dispiace che la storica Villa Tritone passi di mano da un sorrentino a una società immobiliare straniera. Siamo o non siamo in Europa? Perché scandalizzarci? Certo 35 milioni di Euro sono tanti soldi! Che cosa fare? Che cosa chiedo? Bisogna solo essere attenti alla provenienza del denaro, questo l’ho scritto sui blog e social già due giorni fa e la stessa cosa ha detto ieri, intervistato da Il Mattino, l’amico Alfonso Iaccarino. Noto che, sull’argomento, “entrano” anche parlamentari dell’IDV e del PDL. L’unica attenzione che bisogna fare su questa transazione immobiliare, mi ripeto, è attenzione sulla “provenienza del denaro” e attenzione sulla storia degli investitori. E’ fuor di dubbio che, eventualmente, l’immissione sul mercato di ricchezza di provenienza illecita produce un danno al territorio. Massicci reinvestimenti immobiliari indirizzati in un determinato territorio possono incidere sul livello dei prezzi al punto tale da rendere più gravoso, se non impossibile, l’accesso al bene casa a chi estraneo al circuito criminale. Si tratta perciò di un danno sociale, che va combattuto. Tuttavia, in uno stato di diritto, tutti sono persone per bene, sino a prova contraria. Chi deve vigilare è lo Stato. Lo Stato opera attraverso i “suoi sensori” sul territorio quali Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia e Prefettura. La sicurezza dei cittadini, e del territorio, va salvaguardata. Ho rispetto per lo Stato e per le varie forze dell’ordine che certamente faranno – come sempre – la loro parte. Poi non dimentichiamo che esiste, da anni, una legge sull’antiriciclaggio. Questa legge dello Stato obbliga i liberi professionisti – in questo caso il Notaio che farà il rogito – a controllare la transazione e i soggetti interessati al fine di non consentire rivoli di riciclaggio di capitali illeciti. La normativa antiriciclaggio, per quanto riguarda gli obblighi di adeguata verifica della clientela, si applica ovviamente ai notai che hanno oggi precise responsabilità penali. Essi sono tenuti all’osservanza degli obblighi di adeguata verifica della clientela nello svolgimento dell’attività professionale. Quando vi è sospetto di riciclaggio o di fondi “particolari”, i sigg. Notai sono tenuti a intervenire facendo rispettare alle parti contrattuali il rispetto del dettato legislativo di antiriciclaggio. Insomma è noto che i liberi professionisti e le società di revisione devono: identificare i clienti, istituire l’archivio unico e registrare e conservare in esso i dati identificativi dei clienti, segnalare operazioni sospette, istituire misure di controllo interno al fine di prevenire e impedire la realizzazione di operazioni di riciclaggio. La legge c’è, noi cittadini dobbiamo sempre ritenere che tutti la rispettino; chi non lo fa deve essere prima indagato e poi, senza indugi, condannato.

Un commento

  • Giovanni

    Sono daccordo col dott. Mastellone che è sempre molto chiaro nei suoi pensieri critici. Questo dà fastidio a tanti, ma che ci importa? Sul vallone dei mulini mi sembra un’operazione a tavolino…per questo si è dimesso pontecorvo? Se leggete metropolis di ieri ci sono pure i complimenti e gli impegni di sagristani con la provincia. difendiamo sorrento e la penisola sorrentina, bene al senatore Lauro.

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