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I dieci quesiti del Sen. Lauro al Ministro dell’Interno: sul gioco, monitoraggio antimafia in Costiera

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Sen. Raffaele Lauro (PdL)

ROMA – Detto…fatto. Il Sen. Raffaele Lauro (PdL) apre stamattina un fronte caldissimo nel contrasto ad ogni forma di gioco e soprattutto all’espansione senza freni della presenza di sale da gioco nella Penisola Sorrentina. Con una interrogazione urgentissima al Ministro dell’Interno, Lauro, che ricordiamolo è anche componente della Commissione Antimafia, ha chiesto di conoscere, con ogni possibile sollecitudine: 1) il numero delle sale da gioco, autorizzate dalle Amministrazioni Comunali, operanti attualmente sui territori dei Comuni di Sorrento, Massa Lubrense, S. Agnello, Piano di Sorrento, Meta, Vico Equense, Capri ed Anacapri2) la dislocazione logistica di queste sale, rispetto ai centri abitati e rispetto a luoghi particolarmente sensibili, come istituti scolastici e chiese; 3) la titolarità delle singole licenze, autorizzazioni o concessioni, facenti capo sia a persone fisiche che a società personali o di capitali; 4) la regolarità amministrativa dei procedimenti autorizzativi, con l’indicazione dettagliata dei tempi istruttori, dalla data della domanda presentata a quella della concessione; 5) il numero delle domande, per ciascun comune, non ancora evase, già presentate, con la data di presentazione e la titolarità delle richieste; 6) i regolamenti adottati dai singoli comuni, se adottati, finalizzati alla disciplina dell’esercizio dell’attività nelle sale da gioco, con particolare riferimento all’ordine pubblico, alla tutela dei minori e dei ludopatici, nonchè all’indotto criminogeno (spaccio stupefacenti, usura); 7) i dispositivi di sicurezza, finora adottati dalle forze di polizia locali, in raccordo con le polizie municipali, per il controllo delle attività nelle sale da gioco, con particolare riferimento alla tutela dei minori; 8) le operazioni di polizia e le inchieste della magistratura, non coperte da segreto istruttorio, che abbiano finora interessato titolari delle licenze di sale da gioco, operanti nella penisola sorrentina; 9) l’elenco dei titolari delle sale da gioco, persone fisiche o società, che abbiano, oltre che in penisola sorrentina, altre licenze analoghe in comuni della provincia di Napoli, della Regione Campania o sul territorio nazionale; 10) se è stato finora attivato, ai fini preventivi, un monitoraggio antimafia sulla penisola sorrentina, in relazione anche alla proliferazione delle sale da gioco, da parte della DIA e della DDA, territorialmente competenti.

Ministro Annamaria Cancellieri

Questa volta sarà il Ministro dell’Interno a dover fornire un dettagliato rapporto su argomento molto delicato che tocca molteplici interessi e trasversali di imprenditori, malavita e anche politica visti i grandi interessi che si celano dietro a questo business miliardario. Commentando la sua ultima iniziativa il Sen. Lauro ci ha confidato: “E’ stato mio dovere farlo, in futuro saranno guai per la penisola ed io non voglio responsabilità morali“. Ci sentiamo non solo di condividere, ma di sottoscrivere questa riflessione di Lauro che sta dimostrando una determinazione incredibile nell’affrontare, quasi isolato, questo problema, senza mollare e senza recedere di fronte alle pur tante pressioni di cui è fatto oggetto in questa campagna di reale tutela degli interessi del Paese e delle famiglie italiane. Una lotta frontale contro il crimine organizzato che tira le fila anche di questo settore e che mette in campo “sinergie perverse” per continuare a fare tranquillamente i propri sporchi affari sulla pelle della gente. Ha ragione Lauro nel contrastare con ogni mezzo questo settore che di “imprenditorialità” a nostro avviso non ha assolutamente nulla, egregio sindaco Cuomo, visto che si regge esclusivamente col mettere a disposizione della gente strumenti – alias macchinette – legalizzate (ma in qualche caso anche illegali) che provocano la morte civile e sociale oltre quella finanziaria e possono sfociare in atti gravissimi e letali. La Penisola Sorrentina, ricordiamolo, resta un’area dove gli interessi del crimine organizzato si esplicano proprio nella forma di attività imprenditoriali spesso apparentemente legali. La prevenzione e il contrasto rispetto a ogni forma di contaminazione socio-economica di questo territorio dovrebbe stare al primo posto negli intenti delle Amministrazioni comunali e di chi ha la presunzione di svolgere un ruolo attivo nelle politiche di sviluppo e di tutela di questa realtà. Se ci sono pure amministratori pubblici che invece operano nel settore vuol dire che il problema è più serio di quello che pensiamo! Mai che su questo argomento si siano ascoltati interventi di altri esponenti politici espressione del territorio i quali sembrano indifferenti a questo tema sul quale Lauro sta conducendo una battaglia senza soste, forte anche dall’essere stato Prefetto Antimafia ed essere un profondo conoscitore dei temi connessi al contrasto del crimine organizzato in tutte le sue forme. Un’esperienza e una professionalità che dovrebbe rappresentare per Sindaci, Amministratori locali, Imprenditori e rappresentanti di Associazioni di categoria un valore aggiunto per sviluppare tutti i necessari anticorpi verso la criminalità organizzata che, ricordiamolo, ha sempre rappresentato in punto fermo nelle politiche del Parlamentare sorrentino sin dalla sua candidatura al Senato. Va ricordato il duro monito rivolto in campagna elettorale contro l’ipotesi di realizzare un Casinò a Sorrento, una presa di posizione che sicuramente ha deluso quella parte politico-imprenditoriale che nel casinò inidividuava nuove opportunità di “vendita” del prodotto Sorrento. Il no di Lauro tuonato dal palco in Piazza Lauro, senza se e senza ma, rispetto a questa eventualità ha rappresentato un segnale che dovrebbe essere ben tenuto presente da tutti coloro che stanno sottovalutando, o fingono di non vedere, la progressiva contaminazione che sta avvenendo in questa realtà che potrebbe svegliarsi, da qui a poco, per dover fare i conti con ben altri e pià gravi problemi.

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