Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Opinioni/I pericoli su Nastro Verde a Sorrento

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di Salvatore Caccaviello

Salvatore Caccaviello

Da tempo la cittadinanza  chiede l’ammodernamento degli impianti pubblici di illuminazione lungo il territorio comunale in particolar modo un nuovo impianto sul Nastro Verde  che sostituisca l’attuale da tempo fuori uso e mal ridotto che rappresenta un grave pericolo per la circolazione. Il “Nastro Verde”, tratto della SS 145, è una strada molto importante per il territorio del Comune di Sorrento in quanto oltre ad essere molto panoramica  collega la città, snodandosi per tutta collina, attraversando la ridente frazione di Priora, tra il “Verde” degli ulivi  arriva a S. Agata sui due Golfi. Dove collegandosi con la SS 163 costituisce la via di comunicazione di Sorrento per la Costiera Amalfitana . Nonostante l’importanza di tale via di comunicazione c’è da constatare che da più di un anno, essa è priva di illuminazione.  Infatti come già ribadito, recentemente, anche da importanti organi di stampa, il vecchio impianto ultraquarantennale,dopo molteplici rattoppi, è completamente fuori uso e versa attualmente in condizioni pietose . La mancanza di illuminazione che il vecchio impianto forniva, dal bivio per Massalubrense  fino all’imbocco di Via S. Giuseppe, appena dopo il bivio per Priora, rappresenta senza dubbio un forte pericolo per gli automobilisti che continuamente transitano su questa importante strada statale.  Esso  fu finanziato e fatto realizzare , negli anni sessanta dal Comandante Achille Lauro che all’epoca risiedeva  a Villa Eliana, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Con il passare del tempo,   l’ impianto è andato sempre più  il degradandosi,  in quanto non  è stato mai oggetto di una vera e propria manutenzione, bensì soltanto di rari interventi e modifiche,  con collegamenti tra un lampione  è l’altro con fili volanti ,talvolta pericolosi. Fino a quasi quattro anni fa quando fu definitivamente irrecuperabile.  Durante l’ultima campagna elettorale , i vari candidati a sindaco promisero agli abitanti di Priora, nell’immediato, la realizzazione di un  nuovo impianto di illuminazione. Successivamente, il nuovo Sindaco,  alla cui elezione gli abitanti di Priora contribuirono in modo determinante, promise  subito, dopo il suo insediamento, la realizzazione imminente del nuovo impianto e addirittura l’Assessore ai Lavori Pubblici  dichiarò alla stampa,  che l’amministrazione era in procinto di avviare un grande operazione circa l’ammodernamento degli impianti di illuminazione del territorio comunale ed in modo  particolare, il nuovo impianto, con  lampade speciali, sul Nastro Verde. Addirittura il piano prevedeva il prolungamento dell’impianto fino a S. Agata sui due Golfi,con un  investimento di circa un milione e 500mila euro. Ebbene, dopo tante promesse , da allora, la popolazione di Priora, è in attesa che tale opera si realizzi.  Si spera che  l’enorme ritardo sia dovuto a cavilli burocratici.  Ma intanto la situazione sul Nastro Verde,inerente all’impianto di illuminazione rimane tuttora molto pericolosa  per ulteriori motivi. Infatti, oltre al la privazione dell’illuminazione, durante le ore notturne, gli automobilisti e i pedoni, tra i quali durante il periodo estivo molte schiere di turisti,  che transitando, lungo tale strada, sono potenzialmente esposti ad un altro grave rischio. Infatti i vecchi lampioni in cemento armato ,alti circa dieci metri, ormai inutilizzabili, sono quasi tutti  oggetto  del fenomeno chimico della “ carbonatazione”. Ossia un processo chimico che interessa il calcestruzzo influenzando negativamente sui ferri di armatura consentendo la loro ossidazione.  Nello specifico, tale processo viene accelerato dalla presenza lungo la strada di anidride carbonica, conseguenza dei gas di scarico, che combinandosi con  la calce presente nel calce struzzo si trasforma in   carbonato di calce ossia calcare  che non  rappresenta una buona protezione per i tondini in ferro che compongono l’armatura interna del lampione. In quanto,questi ultimi,  non più protetti dal fenomeno della passivazione dei ferri data appunto dal calcestruzzo, sono sempre più esposti  all’ossigeno e all’acqua andando incontro ad una veloce ossidazione, ruggine, riducendosi inevitabilmente di sezione fino a spezzarsi con il peso del cemento e della forma a curva del lampione e  crollare sull’asfalto  con enorme pericolo per i passanti egli automobilisti. Già in passato  si sono avuti alcuni crolli che fortunatamente non hanno avuto tragiche conseguenze. A tale proposito, è di questi giorni la notizia dell’annullamento del processo relativo ad  una nostra concittadina  che perse la vita , cinque anni fa , sul  lungomare di Napoli a causa di un palodell’illuminazione comunale che in condizioni fatiscenti crollò addosso alla povera signora che a bordo del proprio scooter ,  perse la vita a soli 42 anni. Da oltre cinque anni i familiari attendono che si faccia giustizia e si individuino i responsabili di tale tragedia, senza per il momento ottenere nessun  risultato dato il continuo scaricare di responsabilità tra i vari enti ed autorità. Onde evitare che tragedie del genere si verifichino anche sulla nostra strada,   senza dimenticare gli eventi luttuosi della scorsa estate,  sarebbe opportuno ,in attesa che venga realizzato il nuovo impianto di illuminazione  che l’Amministrazione si rendesse conto che, nel frattempo,almeno i vecchie inutili lampioni vengano rimossi.

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