Massalubrense

Massalubrense, Vincenzo Carratù entra in consiglio e ricorda Cacace

Stampa

MASSALUBRENSEVincenzo Carratù è subentrato, quale primo dei non eletti, in consiglio comunale a seguito della morte del consigliere Luigi Cacace. Pubblichiamo l’intervento del nep-consigliere Carratù che ha inteso ricordare, non senza qualche spunto polemico, la figura di Cacace al quale era molto legato. “Oggi per me sarebbe dovuto essere un giorno di gratificazione e di soddisfazione per essere qui in Consiglio Comunale e contribuire con le mie modeste capacità a rappresentare le istanze dei massesi e contribuire a migliorare le condizione sociali e di vita della nostra gente. Lasciare un paese alle future generazioni migliore di quello che ci è stato consegnato, dovrebbe essere l’imperativo della nostra azione politica e amministrativa, ognuno nel proprio campo: chi si trova in maggioranza ad amministrare, chi come noi, in minoranza a controllare, spronare, opporsi a ingiustizie ed a cattiva gestione della cosa pubblica. E’ su questi principi, sullo spirito di servizio che deve animare i politici, sulla necessità di una maggiore trasparenza nell’azione amministrativa, sulla difesa delle classi sociali più in difficoltà in questo lungo periodo di crisi, sulla urgenza della trasmissione on line delle sedute di Consiglio Comunale, sulla necessità di una anagrafe degli eletti che ridia autorevolezza alla politica e fiducia ai cittadini, che mi sarei voluto intrattenere in questo breve indirizzo di saluto per l’inizio del mio mandato consiliare. Purtroppo non sarà così. La soddisfazione, per questo momento, è segnata invece dalla tristezza per essere qui, mio malgrado, a sostituire un consigliere comunale insostituibile Luigi Cacace. Perchè Luigi Cacace è insostituibile. Perchè era un grande oratore? Perchè era un esperto di leggi e regolamenti? Niente di tutto questo. Luigi Cacace, Gigino per chi come me ha avuto la fortuna di essergli amico e di stargli vicino nell’ultimo e sofferto tratto di strada della sua vita, aveva la grande capacità di essere un uomo del popolo e con il popolo. Uomo del popolo non solo per le sue umili origini, ma per la sua straordinaria capacità di dialogo con la gente di ogni estrazione sociale e della ancora più straordinaria capacità di interpretare politicamente le istanze di quanti incontrava. Uomo di fede, una fede praticata durante la sua vita attraverso il suo lungo priorato alla guida della Confraternita del SS. Sacramento di Acquara, località a lui cara, ed animatore instancabile di tutta una serie di iniziative che sono fiorite all’ombra di quel campanile. Una fede vissuta fino alla fine dei suoi giorni, anche quando è obiettivamente difficile avere fede. Gigino era anche uomo di grandi passioni: Passione per il suo lavoro che lo aveva fatto diventare un maestro dell’arte della cucina di intere generazioni di chef a Massa Lubrense e non solo. Passione coronata poi dall’elezione ad unanimità alla presidenza dell’Associazione Cuochi della Penisola Sorrentina. Passione per la politica come servizio, che lo aveva portato a sedere più volte in Consiglio comunale, in Giunta come assessore e partecipare all’Assemblea della Comunità Montana della Penisola Sorrentina e dei Monti Lattari. Passione per la sua famiglia che ha adorato e che gli è stata vicino encomiabilmente fino all’ultimo respiro. Tutto questo era Gigino e davanti alla memoria di un uomo dal cuore grande e generoso che io mi inchino, davanti alla quale mi sento inadeguato e nonostante la mia mole, che avverto di essere “piccolo piccolo”. Non posso che ringraziare quanti lo hanno ricordato in questa sede istituzionale, le migliaia di persone che hanno partecipato ai suoi funerali, gli organi di stampa i siti web. Non posso invece che biasimare l’atteggiamento del maggiore quotidiano del mezzogiorno e di chi in loco lo rappresenta, perchè davanti alla morte di un consigliere comunale in carica, di un priore di una confraternita in carica e del presidente dell’Associazione Cuochi della Penisola Sorrentina in carica non ha ritenuto di scrivere un solo rigo sulla sua dipartita. Davanti alla morte di Luigi Cacace anche la presidenza di questa Assemblea elettiva ha perso l’occasione di dimostrare la sua utilità , per non aver saputo e voluto organizzare un momento celebrativo ad hoc degno della memoria di un grande uomo e di aver privato per più di due mesi la minoranza della possibilità di autoconvocare il consiglio comunale stando al dettato del vigente regolamento per il funzionamento del civico consesso. Ma bando alle recriminazioni, è con questi sentimenti che mi accingo ad iniziare il mio mandato consiliare ringraziando gli elettori che mi hanno onorato del loro sostegno, rassicurandoli pubblicamente di adempiere con diligenza, passione e spirito di servizio il mio mandato di consigliere comunale“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*