Italia,  Napoli

La montagna ha partorito il topolino: abolite le Province, tornano le Città Metropolitane degli anni 90

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Con un disegno di legge costituzionale il Governo questa mattina ha approvato l’abolizione delle Province con il trasferimento delle deleghe, cioè delle competenze, alle Regioni.

area metropolitana di napoli

Tanto per intenderci materie come l’urbanistica, l’edilizia scolastica, il turismo ed altri settori di secondaria importanza che erano stati delegati alle competenze provinciali dalle Regioni torneranno, a nostro avviso opportunamente, nelle competenze delle Regioni. Rinascono invece le Città Metropolitane che, è bene ricordarlo, non sono un’invenzione del governo-berlusconi, bensi risalgano al 1990, cioè a 21 anni fa, quando la loro istituzione fu prevista dalla legge 142 dell’8 giugno 1990 e ribadita nella nuvoa formulazione dell’art. 114 della Costituzione Italiana, nel 2001, con la modifica del titolo V della Carta. Le Città Metropolitane non sono però mai nate, pur avendo suscitato un ampio dibattito e rappresentano una novità con la quale a nostro avviso sarebbe stato più semplice, e per certi versi più conveniente, confrontarsi negli anni novanta anzicché oggi. Una città metropolitana, per esempio Napoli, comprende cioè oltre sè stessa i comuni che ad essa sono strettamente legati per questioni economiche, sociali, di servizio, ma anche culturali e territoriali e coincidono con il territorio di una provincia o di una una sua parte con comune capoluogo. Va ricordato che tra gli estensori della legge 142/90 c’era l’attuale Sen. Raffaele Lauro, all’epoca capo gabinetto del Ministro dell’Interno Antonio Gava e sulla questione ci riserviamo di fare un approfondimento col Senatore che sicuramente potrà fornirci le interpretazioni più autentiche aggiornate al 2011 su questa novità. Ben  venga l’abolizione delle Province, ma cominciamo a capire che cosa significa essere parte della città metropolitana di Napoli.

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