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E’ lo sport il futuro del turismo, altro che Miss Italia!

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di Gaetano Mastellone

Gaetano Mastellone

Desidero intervenire sulla “dispiacenza” che ho letto recentemente sul fatto che a Sorrento non è stata organizzata “Miss Italia”. La mia opinione è questa. Sono particolarmente felice che non ci sia stata la possibilità di organizzarla. Sarebbe stato un evento inutile e costoso per le casse della città. Ci sono altre “cose” strategicamente più valide da fare! Questa è la mia opinione che è rispettabilissima come lo è quella di coloro che si rammaricano di non essere stati in grado, per cause esterne, di portare a Sorrento l’evento. In queste poche righe invece vorrei dimostrare che forse è meglio investire nello sport, nel turismo sportivo che in “ragazzette in vetrina”. Oggi gli investimenti vanno fatti in maniera strategica, con un piano di investimenti che deve aver un ritorno non su eventi che sono di “solo esborso” e basta! In Europa e lentamente anche in Italia molte città turistiche hanno iniziato a “segmentare” l’approccio della destinazione con strategie di segmentazione. La segmentazione turistica sarà il turismo del futuro. Uno dei canali del turismo da sviluppare è il “turismo sportivo”. Sì lo sport deve essere considerato come nuova chance di sviluppo locale. Gli eventi sportivi, e più in generale il turismo legato allo sport, rappresentano una nuova chance per allungare la stagionalità, per aumentare le presenze e gli arrivi.  Ai più sembrerà strano, ma credetemi è realtà! Lo sport è in grado di completare l’offerta turistica di un territorio, è in grado di attrarre investimenti, ricchezza, occupazione. Lo sport se le realtà comunali ci credono può anche essere in grado, attraverso investimenti, di riqualificare delle aree con i nuovi impianti sportivi. Ecco alcuni dati sul “turismo sportivo”. Nel mondo il turismo rappresenta circa il 10% del Pil mondiale e impiega direttamente oltre 230 milioni di persone. Di questa enorme fetta il solo Turismo Sportivo è un business da 7,3 miliardi di Euro con un tasso di crescita del 16% annuo. Il mercato dello sport genera ogni anno oltre 10 milioni di viaggiatori, il 76% è gente che pratica lo sport e il 24% è gente che viaggia per assistere agli eventi. Questa massa enorme di persone che viaggia genera soggiorni per oltre 60 milioni di notti con una spesa media di Euro 590 a viaggiatore. Il turismo cambia, si trasforma. In futuro avremo sempre di più un passaggio dal “turismo delle destinazioni” al “turismo delle motivazioni”. Sfruttare solo l’immagine della destinazione è una strategia perdente nel medio periodo. Per il turismo non è solo determinante il “luogo” ma oggi si fa più attenzione anche alle attività che si possono svolgere in una località. C’è più interesse alla “vacanza attiva”, al divertirsi con la natura, al fare dello sport. Nel turismo sportivo quindi c’è la massa che sceglie la destinazione per praticare lo sport, per il tempo libero e per il proprio benessere. C’è poi invece chi viaggia per assistere a eventi sportivi. Il turismo sportivo quindi è legato a una destinazione che ha le attrezzature, la disponibilità di moderne ed efficaci infrastrutture e di adeguati servizi di supporto. Questo nuovo segmento, com’è facilmente intuibile, serve anche a destagionalizzare e arricchire il Pil locale. Ad esempio prendiamo un territorio come la penisola sorrentina che è terra ricca di possibilità, inespresse, di fare sport di terra, di mare, di aria, di montagna. Domandiamoci quali e quante attrezzature abbiamo a disposizione. Domandiamoci cosa potremmo fare per il Pil locale se avessimo attrezzature adeguate. La risposta è scontata. Siamo enormemente indietro. Un territorio come la penisola sorrentina, ricco di storia, di tradizioni, di turismo ha “zero” in attrezzature sportive. Poi ci sono le contraddizioni che ai più sfuggono! Nei vari “programmi elettorali” degli ultimi dieci anni leggiamo sempre che lo sport e la pratica delle attività sportive sono importanti per la sana crescita dei nostri giovani. Parole sante! Mi domando come fanno a crescere facendo lo sport senza attrezzature? Quindi sempre le solite “chiacchiere”. Lo sport andrebbe inteso come attività sociale ed anche come volano di sviluppo. Ci siamo mai domandati le occasioni che abbiamo perso senza impianti sportivi? Domandiamoci sul cosa avremmo potuto fare con una piscina attrezzata, con dei campi da tennis degni di tal nome, con un moderno palazzetto dello sport, con uno stadio da calcio attrezzato? Oltre a far crescere meglio i giovani (questo sarebbe già un risultato immenso!) potremmo ospitare anche importanti competizioni nazionali o internazionali perché il “brand Sorrento” e “Penisola Sorrentina” è assai forte, attrae! Lo sport e gli eventi a esso connessi rappresentano sicuramente un’opportunità, un’alternativa alla tradizionale vacanza di “mare & sole”! Lo sport serve anche a rilanciare destinazioni turistiche, e Sorrento e penisola ne hanno un disperato bisogno. Per cortesia pensiamoci e non rincorriamo le manifestazioni che non servono tipo “Miss Italia”!

2 commenti

  • Giovanni Mannucci - Napoli

    Gaetano … vedi il Trentino che con le attività sportive estive riesce a destagionalizzare il periodo invernale dello sci … e di fatto è vero che la loro comunicazione si basa sulla natura e lo sport …. un modello da verificare e adattare alla struttura territoriale della penisola sorrentina…

    Sappi che ho incontrato dei turisti inglesi in aeroporto che avevano passato 2gg a Sorrento …. non erano soddisfatti perchè ritenevano di aver ricevuto un servizio turistico e che non fossero in Italia!!!

    Avevano apprezzato la Puglia …. regione che ha fatto investimenti mirati e strutturati negli ultimi 10 anni … ma la segmentazione del target è fondamentale per avviare un processo d’investimenti…

    Congratulazioni e continua cosi!! Noi facciamo parte dei tuoi supporters…

    Un abbraccio. Giovanni

  • Gaetano Mastellone

    Marketing e Turismo Sportivo

    A proposito del mio articolo sul Turismo Sportivo.
    “Vorrei semplicemente dire, in aggiunta, che il mio intervento sul Turismo Sportivo deve essere interpretato come un segmento in aggiunta – come piccola quota – al business turistico attuale e non è la panacea dei ns. problemi”. Di seguito, in fondo, anche un link di un Convegno sulla materia che, ripeto, non è da sottovalutare.

    Si terrà a Roma, presso il Centro do Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, in Largo Giulio Onesti 1, il prossimo 5 ottobre, un Seminario su Marketing e Turismo Sportivo organizzato salla Scuola dello Sport del CONI.

    Il territorio italiano ha una forte vocazione turistica che può essere certamente amplificata dallo sport creando un circolo virtuoso per le economie locali e nazionali. Il seminario intende creare un momento di incontro tra tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella filiera turistica che guarda con interesse crescente le attività sportive, divenute un motivo caratterizzante il tempo libero dei nostri giorni. Al tempo stesso lo sport richiede strategie e regole precise per essere utilizzato come attivatore turistico, come mostrano gli insuccessi di alcuni grandi eventi. L’esame delle attuali tendenze di mercato per quanto riguarda la domanda di turismo legato allo sport sarà incrociato ai processi di aggregazione e competizione–collaborazione fra enti, imprese e organizzazioni sportive che offrono prodotti e servizi specifici. Saranno altresì analizzate le principali strategie di promozione e comunicazione di un territorio attraverso l’ideazione e la gestione di eventi sportivi capaci di generare valore per la comunità di riferimento.

    http://www.fitet.org/index.php?option=com_content&view=article&id=35484:marketing-e-turismo-sportivo&catid=188:notizie-varie&Itemid=198

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