Diario Politico©Raffaele Lauro

Perchè la politica non si riforma? Attenzione, il “sonno della ragione” genera mostruosità…

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Il cosiddetto “caso-Penati” il parlamentare del PD accusato, a ragion veduta, dalla Magistratura di aver drenato tangenti a destra e a manca per sè ed evidentemente anche per il suo partito o per la sua componente, svergogna ulteriormente il maggior partito di opposizione alle prese con la difficile costruzione di un’alternativa al centro-destra berlusconiano, ma soprattutto pone una serie di interrogativi, validi ovviamente per l’intera classe politica italiana, sulle ragioniper cui non si riesce a riformare la politica e con esse le istituzioni.

patibolo

Per la terza volta il tentativo di abolire le Province, anzi di avviare il cammino per abolire questo “orpello istituzionale” senza senso è abortito col benestare di tutte le parti in causa. Perchè? Semplicissimo e ce lo dimostra proprio l’ultimo caso, quello di Penati: le Province rappresentano il “mare magnum” della malapolitica italiana, la centrale di allevamento di un ceto politico che, spesso al riparo da rapporti diretti con gli elettori che mai si sognano, come avviene col Comune, di recarsi nel Palazzo, fa il bello e il cattivo tempo insieme a tanti burocrati e funzionari collusi che gestiscono miliardi e miliardi di euro e alimentando il circuto perverso che abbiamo sotto gli occhi. Le eccezioni ovviamente ci sono, ma confermano la regola…purtroppo! Chi non si adegua non può resistere in questo contesto e se resisti è implicito che ti sei adeguato! Possibile mai che una classe politica nazionale così corrotta possa rinunciare “sua sponte” a un terreno di caccia tanto fertile come lo sono le Province? Non credo assolutamente possibile che ciò avvenga anche per il “potere di ricatto” che questi politici sono in grado di esercitare nei confronti dei propri e degli altri livelli politico-istituzionali. Basta ricordare come l’ex assessore Sica della regione Campania, ricattando Berlusconi, era riuscito a farsi nominare nella giunta Caldoro per esempio! Vi chiedete perchè sono sempre di più i Parlamentari che, invece di preoccuparsi di lavorare a Roma, cioè di are il mestiere per il contesto istituzionale per il quale sono stati votati, si candidano alla guida di province, regioni e grosse città, mantenendo il doppio incarico e fregandosene di ogni incompatibilità, etica o legale che sia? Semplice: a Roma forse contano come il due di briscola, alla guida di una Provincia, di una Regione o di una Città dettano legge, gestiscono potere, denaro e clientele, alimentano i propri business e, quello che più conta, lo fanno sotto l’ombrello protettivo dell‘immunità parlamentare per cui, ed è il caso di Penati, rubano a più non posso ma sono “immuni dall’arresto“. E c’è ancora qualcuno disposto a credere che questa politica può riformare sè stessa? Per cambiare ci vuole poco o nulla, in una democrazia vera e matura, quindi onesta! E per di più si tratta di riforme che non costano assolutamente nulla producendo invece straordinari effetti. Se neanche si riescono ad abolire comuni con meno di 1000 abitanti in quest’Italia decadente di “fine impero romano”, come possiamo pensare di riformare l”Italia, di diventare moderni e competitivi, di costruire un futuro per i nostri giovani? Queste riforme, duole pensarlo e ancor di più dichiararlo, possono attuarsi soltanto con una vera e propria rivoluzione che faccia pagare al paese un prezzo di sangue, spazzando via un ceto politico tanto corrotto a tutti i livelli che ormai opera senza alcu ritegno e pudore! Alternative democratiche non ce ne possono essere proprio perchè nessuno degli attori in campo è immune da colpe, da responsabilità, da collusioni e da condizionamenti. Si risponde a un solo verbo : rubare, rubare, rubare…approfittando di tutti e spacciando il proprio impegno pubblico per politica. Chi sta fuori dai palazzi ambisce a entrarci…chi c’è dentro vi si asserraglia in difensiva. Mai che si senta un ragionamento di pubblica utilità e interesse! Ha ragione Tremonti quando afferma che la crisi ancora non ha mostrato il suo vero volto…Gli effetti che possono prodursi all’improvviso possono essere devastanti quanto imprevedibili, tanto più quando la credibilità di un Paese è prossima allo zero! Non appena i giovani si sveglieranno dal “sonno della ragione” in cui li hanno imbrigliati questi politici, non appena le casalinghe comprenderanno che pure la pensione di reversibilità vogliono togliergli; che per tutti, tranne che per la casta, le pensioni saranno un miraggio; quando i commercianti si accorgeranno che la crisi li costringerà a chiudere bottega per il fatto che la gente non ha più soldi per comprare il necessario avendo speso quello che aveva nel superfluo spacciato per necessario e utile; quando più cresceranno le differenze sociali ed economiche tra la gente ed aumenteranno gli “esclusi dai diritti e dalla partecipazione” allora rischiamo di vederne a testa in giù nelle piazze di queste politici corrotti! Allora, purtroppo, non c’è ragione che tenga e la storia insegna che un popolo in rivolta può abbattere qualunque tiranno! Attenzione perciò a non scherzare troppo con un fuoco che solo gli ottusi fingono di non vedere e non sentono serpeggiare. Questi ottusi sono coloro che sono casta o che sono prossimi alla casta, che delinquono abitualmente vestendo i panni delle persone perbene…Sono loro per primi che pagheranno il prezzo più salato di una rivoluzione inevitabile se davvero vogliamo salvarci e salvare il futuro dei nostri figli.

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