Piano di Sorrento

Anna Iaccarino (In primoPiano) annuncia: tuteliamo la salute del mare

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PIANO DI SORRENTO – L’ avv. Anna Iaccarino, consigliere comunale di Piano di Sorrento eletta con il movimento civico In primo…Piano, interviene sulla questione dello stato di salute del mare della Penisola sorrentina, chiedendo maggiori verità e preannunciando un’iniziativa politica. “E’ evidente come sulla condizioni delle acque non venga detta tutta la verità – ha dichiarato l’esponente della minoranza consiliare – Infatti sempre più spesso si notano lunghe scie schiumose che attraversano tutta la Costiera sorrentina, eppure le autorità preposte continuano a dirci che l’acqua è balneabile. Sul punto credo sia necessario che la gente sappia che il Parlamento italiano, e successivamente il Ministero della Salute, in attuazione della Direttiva Europea n. 2006/7/CE, hanno provveduto a ridurre gli elementi da prendere in considerazione ai fini della balneabilità delle acque –  restringendo i controlli unicamente alla ricerca di Enterococchi Intestinali e  di Escherichia Coli (in quanto considerati di immediato pericolo per la salute dei bagnanti). Sono, inoltre stati modificati anche gli intervalli dei prelievi passati da quindicinali a mensili. Il mare, dunque, è stato reso più pulito per legge e non per una maggiore attenzione all’ambiente. L’effetto di questa discutibile scelta normativa è sotto gli occhi di tutti; realtà che, per il passato,  non sognavano neanche di poter essere considerate balneabili, ora lo sono diventate. Sostanzialmente, si è avuto l’ennesimo livellamento verso il basso e i cittadini non sono messi in condizione di sapere se effettivamente fanno il bagno in acque pulite o meno, già perché così facendo un tratto di costa può risultare BALNEABILE, ma contestualmente INQUINATO  da altri elementi diversi da quelli ricercati”.
Di qui la proposta politica. “Mi farò promotrice – aggiunge l’avv. Iaccarino – di una iniziativa consiliare volta a far sì, come comunque impone la legge, che vengano adottate misure per determinare i potenziali rischi per la salute umana di quegli elementi attualmente non inclusi nei controlli di balneabilità, nonché che vengano portate a conoscenza del pubblico tali attività. Sono convinta che le ragioni dell’economia, che comunque comprendo, non possano sempre e comunque prescindere dalla salute dei cittadini. Abbiamo il diritto di sapere e poi liberamente scegliere”.

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