Napoli

Beneduce, incompatibilità dei consiglieri in giunta regionale

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Flora Beneduce (Punto PDL)

Sembra precipitare la “resa dei conti” interna al centro destra che governa la Regione Campania con il PDL intenzionato a costringere il Presidente Stefano Caldoro a scegliere: chi sta in giunta deve dimettersi dal consiglio regionale dove di fatto entrerebbero i non eletti. Un turnover che amplierebbe la partecipazione e premierebbe chi, come nel caso della dottoressa Flora Beneduce, ha ottenuto oltre 14mila voti di preferenza e resta ai margini dell’assise regionale per “egoismo politico” di consiglieri-assessori. Meno tecnici in giunta, pià spazio agli eletti ma con l’obbligo dell’incompatibilità al doppio incarico.  La Beneduce è coordinatrice per la provincia di Napoli del “Punto PDL” e sostiene la tesi sul no al doppio incarico.  “Io credo che lo stallo dell’azione governativa della Campania abbia, in parte, determinato l’esito delle elezioni a Napoli – commenta Flora Beneduce – È necessario che si imprima un cambio di rotta. Condivido lo spirito del documento firmato dai consiglieri regionali azzurri, ma ritengo opportune delle precisazioni. Sono convinta che sia opportuno scegliere gli assessori sulla base dei voti, ma non è giusto che questi conservino anche la poltrona di consiglieri. Il governatore si era impegnato a non permettere situazioni del genere e, del resto, è stato esemplare il comportamento di chi ha rinunciato al doppio ruolo. A questo punto, ritengo che certe misure siano più che mai urgenti, anche alla luce delle direttive del coordinatore nazionale Alfano”. Flora Beneduce, impegnata nel mondo dell’associazionismo ambientalista e cattolic prosegue: “Il mio impegno nella società civile è stato premiato con i voti di moltissimi cittadini campani che in me hanno riposto la loro fiducia. È per questi elettori e per tutti i cittadini della regione che auspico un cambiamento. È questo il momento di rispondere alle aspettative delle donne e degli uomini che hanno dato al PdL e al presidente Caldoro il mandato di governare la Campania. Ora il rimpasto è indispensabile. Mi auguro che le donne che dovranno avere un posto in giunta non siano solo scelte determinate dai loro legami agli uomini di potere, ma siano espressione di un genere a cui non appartengono solo veline e compagne/mogli di. La quota rosa non deve essere un’imposizione legislativa, ma un’opportunità di crescita per tutta la Regione. È per questo che a nome di tanti cittadini campani chiedo al coordinatore Nicola Cosentino e ai vertici del partito attenzione massima per virare energicamente verso una gestione diversa della Regione. Incarichi di responsabilità istituzionale siano affidati a uomini e donne che hanno saputo ascoltare e interpretare le esigenze della gente, che abbiano lavorato per fornire riscontri alle domande poste, che siano stati attivi sul territorio, che siano conosciuti per l’impegno civile e non per affaire sentimentali o per passaggi in televisione”.

 

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