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Meta/Graziano Maresca, la sanità è un interesse primario da tutelare

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Sul caso del “poliambulatorio” di Meta pubblichiamo l’intervento del consigliere Graziano Maresca.

ing. Graziano Maresca

“Ogni pubblica Amministrazione, deve perseguire ed attuare la massimizzazione dell’interesse primario dei cittadini. La salute, è l’interesse primario per eccellenza, infatti, la Corte di Giustizia Europea, con decisione n°416/1999, ha configurato tre valori primari fondamentali da tutelare:

1. L’ORDINE PUBBLICO;
2. LA SICUREZZA;
3. LA SANITÀ.
Pertanto la Sanità rientra tra i tre interessi primari assolutamente da tutelare.
Oggi invece stiamo assistendo ad una messinscena portata avanti con un copione adattato incredibilmente sulla pelle della popolazione della penisola. Infatti, questo braccio di ferro assurdo, tra questa amministrazione e l’ASL, dimentica che le conseguenze sono pagate solo dai cittadini, alcuni dei quali vivono dei drammi a cui va ad aggiungersi la mortificazione di trovare una struttura chiusa per il piglio di un Sindaco, che sebbene gli impegni presi al tavolo della Conferenza di Servizi convocata dall’ASL a Castellammare, ove erano presenti tutti i Sindaci della Penisola Sorrentina, continua a lasciare chiusi:
a) la stanza utilizzata dalla neuropsichiatra infantile per visite, prescrizioni terapie, collaudi ausili, riunioni equipe multidisciplinare per sostegno scolastico, ecc…tutte attività rivolte a bambini diversamente abili e con bisogni speciali; lo stesso locale era utilizzato il giovedì da un ortopedico e tutte le notti dalla guardia medica;
b) la stanza utilizzata da 2 Ass, Sociali del Materno Infantile per colloqui informativi, percorso interruzione volontaria di gravidanza (IVG )anche per minori, matrimonio minori, spazio adolescenti ecc…
c) la stanza utilizzata dalla psicologa del Materno Infantile per colloqui psicologici di sostegno a donne, famiglie, minori, percorso IVG anche minori, spazio adolescenti.ecc…
Secondo la Corte di Giustizia Europea, la Sanità rientra tra i tre interessi primari che una pubblica amministrazione deve tutelare, nel caso specifico, nel bilanciare gli interessi primari, non è possibile che un interesse diverso dall’ordine pubblico, sicurezza o dalla sanità possa prevalere per un utilizzo diverso della struttura. Inoltre l’immobile di che trattasi ha un vincolo di destinazione imposto dalla fonte di finanziamento che ne ha permesso la realizzazione, vincolo che può essere derogato dal Consiglio Comunale, solo per un interesse primario della cittadinanza e tra i tre riconosciuti dalla Corte di Giustizia Europea. Pertanto, alla luce del vincolo iniziale imposto dal finanziamento regionale, e alla luce delle esigenze attuali del territorio, non è pensabile un utilizzo della struttura per destinazioni diverse da quella sanitaria o per asilo.
Ma guardando bene gli atti approvati da questa amministrazione, si rileva che la struttura non può essere attualmente utilizzata neppure come asilo, infatti, allo stato l’immobile non è adeguato alla vigente normativa in materia, in quanto realizzato in un’epoca i cui standard e le cui normative tecniche, erano profondamente diverse dalle attuali. Agli atti non esiste un progetto di adeguamento dell’edificio, e nel programma annuale e triennale delle opere pubbliche non sono previsti interventi di adattamento funzionale. Allora questa Amministrazione cosa vuole fare? Dove intende arrivare? Siccome oggi il Sindaco si è accorto che non può modificare con un atto di forza la destinazione dell’immobile, vista anche la forte opposizione che ha riscontrato, dovrà per forza di cose ritornare sui suoi passi, e allora tenta di rimandare, così come ha fatto ieri rimandando con la forza dei numeri dei suoi fedelissimi consiglieri, la proposta fatta in Consiglio Comunale per lasciare invariata l’attuale utilizzazione dell’edificio.
L’amministrazione rimanda per poi ottenere qualche servizio e per dichiarare alla fine che hanno vinto contro l’ASL. Un’azione intelligente invece, avrebbe aperto un tavolo di trattativa con l’ASL, per ottenere un’implementazione dei servizi, senza innescare uno scontro così duro, dove i soli a pagarne le conseguenze sono le persone che già attraversano loro malgrado uno stato di difficoltà”!

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