Sorrento

Sorrento, il Comune vende le proprietà per far cassa. No dall’IdV

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Avv. Giovanni Antonetti (IdV)

SORRENTO – Per riequilibrare il bilancio comunale la Giunta Comunale ha deliberato di vendere 19 immobili di proprietà dell’Ente e più precisamente:  i locali terranei, via Luigi De Maio nn. 40, 42, 44, 48, 50 e 54; l’alloggio e il  deposito, via Del Mare n. 33, piani terreno e primo; l’appartamento e il locale commerciale (all’interno del Palazzo Brandimarte), vico III° Rota nn. 30 e 38; i depositi, via Marina Grande nn. 23 e 25; l’alloggio sede della Cooperativa Pescatori, via Marina Grande n. 170; il locale di pertinenza del ristorante “Tasso”, via Correale n. 11; l’alloggio di edilizia residenziale pubblica, via degli Aranci n. 21; zone di terreno, via Montariello n. 7; una porzione di terreno facente parte del “Fondo Petrulo”, corso Italia. Il tutto è previsto nel Piano delle Alienazioni e Valorizzazioni Immobiliari, in base all’art. 58 del D.L. 112/2008, convertito con modificazioni in Legge 133/2008, e deve essere allegato al bilancio di previsione da approvarsi entro il 30 giugno. Sull’argomento è intervenuto l’Avv. Giovanni Antonetti, esponente dell’Italia dei Valori, con una nota inviata al Sindaco e i Responsabili del procedimento amministrativo nella quale si evidenzia che a maggior parte degli immobili comunali innanzi indicati, è già condotto in locazione. Si richiama la normativa in materia di immobili ad uso commerciale relativa all’esercizio del “diritto di prelazione”, che prevede che nel caso in cui il locatore intenda trasferire a titolo oneroso l’immobile locato, deve darne comunicazione al conduttore con atto notificato a mezzo di ufficiale giudiziarioNella comunicazione devono essere indicati il corrispettivo, da quantificare in ogni caso in denaro, le altre condizioni alle quali la compravendita dovrebbe essere conclusa e l’invito ad esercitare o meno il diritto di prelazione. Il conduttore deve esercitare il diritto di prelazione entro il termine di sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione, con atto notificato al proprietario a mezzo di ufficiale giudiziario, offrendo condizioni uguali a quelle comunicategli. Antonetti si sofferma anche sulla viogente normativa ion materia di appartamenti in base alla quale alla prima scadenza contrattuale, se il proprietario-locatore intende vendere l’immobile a terzi e non abbia la proprietà di altri immobili ad uso abitativo oltre a quello eventualmente adibito a propria abitazione, al conduttore è riconosciuto il diritto di prelazione. Sulla questione l’Italia dei Valori è fortemente contraria a tale tipo operazione economica in quanto la necessità di “fare cassa” si presenterà ciclicamente anche il prossimo anno, e ci si augura che non sia nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale procedere alla vendita di ulteriori immobili comunali; al contrario vi sarebbero numerose altre soluzioni tecnico-amministrative per procedere al risparmio di spesa dell’Ente Pubblico. L’IdV chiede al Sindaco “al fine di evitare disparità di trattamento tra i cittadini e di ottenere, per le casse comunali, il prezzo maggiore dalla vendita degli immobili in oggetto, scongiurando così il pericolo che gli stessi siano “alienati a prezzo vile” ai soggetti già affittuari: 1) formulare, con congruo anticipo, regolare e documentato invito pubblico (rivolto a tutti i cittadini) all’acquisto degli immobili in parola, indicando quale prezzo minimo di offerta quello stabilito in base alle valutazioni interne degli Uffici Comunali e di “Penisola Azzurra S.r.l.”; 2) successivamente, dopo aver conseguito l’offerta economicamente più vantaggiosa (per le casse comunali) da parte di terzi soggetti, comunicare la stessa all’affittuario affinché possa legittimamente esercitare il diritto di prelazione come previsto dalle Leggi n. 392/1978 e n. 431/1998, senza conseguire un ingiusto arricchimento ed acquistare un immobile comunale a prezzo basso. Qualora non si ottemperasse a queste procedure di alienazione, conclude l’IdV, senza evidenza pubblica, è elevato il rischio di contenzioso amministrativo a carico del Comune di Sorrento, con le consequenziali responsabilità, per “danno erariale”, in capo ai responsabili del procedimento.

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