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Sindaci, Politici e Referendum…diteci come voterete!

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Il 12 e 13 giugno prossimi si svolgeranno i 4 referendum popolari che chiameranno alle urne i cittadini i quali, con un SI o con un NO decideranno se abgrogare (votando SI) o convalidare (votando NO) le 4 leggi di cui vi illustriamo i contenuti. Lo spunto ce lo offre l’intervento del consigliere provinciale dell’UDC Raffaele Apreda e la vivace polemica che ne è seguita, per chiedere ai politici della Penisola Sorrentina eletti ai vari livelli istituzionali di rendere pubblico, rispetto ai propri elettori, come voteranno per i 4 quesiti referendari. A chi chiediamo di esprimersi?

Ai sei Sindaci dei Comuni peninsulari: Leone Gargiulo (Massalubrense), Giuseppe Cuomo (Sorrento), Gian Michele Orlando (Sant’Agnello) Giovanni Ruggiero (Piano di Sorrento), Paolo Trapani (Meta), Gennaro Cinque (Vico Equense). Ai Parlamentari: Raffaele Lauro (PdL), Aniello Di Nardo (IdV), Antonio Palagiano (IdV). Ai Consiglieri Provinciali: Pietro Sagristani (UDC) e Raffaele Apreda (UDC). A tutti coloro che, ricoprendo cariche pubbliche, comunque intendessero intervenire per esprimere il proprio orientamento di voto sui 4 quesiti referendari. Basta scrivere a: politicainpenisola@gmail.com e idicare nell’ordine un SI o un No per i referendum appresso indicati:  Ovviamente chi non raccoglierà il nostro invito sarà ascritto d’ufficio al partito del NO o della diserzione delle urne alla scadenza del sondaggio prevista per il 5 giugno p.v.

Referendum 1: Legittimo impedimento
A proporre il referendum è stata l’Italia dei Valori. Dopo la dichiarazione di parziale incostituzionale della legge sul legittimo impedimento, la Corte di Cassazione ha autorizzato, con ordinanza, lo svolgimento del referendum. “Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5, 6 nonchè l’articolo 1 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante “disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza?”.

Referendum 2: Nucleare
Lungo e articolato il quesito referendario presentato dall’Idv per abrogare la norma per la “realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare“. Si tratta di una parte del decreto legge recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” firmato il 25 giugno 2008 e convertito in legge “con modificazioni” il 6 agosto dello stesso anno.

Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni ed integrazioni successive, recante Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, limitatamente alle seguenti parti: art. 7, comma 1, lettera d: realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare?”.

Referendum 3: acqua 1
Il primo quesito sulla privatizzazione dell’acqua riguarda le modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.

Volete voi che sia abrogato l’art. 23 bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto legge 25 giugno 2008 n.112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria” convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n.133, come modificato dall’art.30, comma 26 della legge 23 luglio 2009, n.99 recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia” e dall’art.15 del decreto legge 25 settembre 2009, n.135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea” convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n.325 del 2010 della Corte costituzionale?“.

Referendum 4: Acqua 2
Il secondo quesito riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. In questo caso agli elettori viene proposta una abrogazione parziale della norma.

 “Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?”.

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