Campania,  Sorrento

Il WWF scrive al sindaco Cuomo sul taglio di grossi alberi

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Ficus

SORRENTO – Con nota inviata al Sindaco di Sorrento, all’Ass. all’Ambiente, al Responsabile Verde Pubblico e al Soprintendente di Napoli e Provincia, il WWF Penisola Sorrentina ha criticato l’intento, come da Atto di Giunta n.32 del 17/02/11, a voler procedere all’eliminazione degli esemplari arborei che da decenni vegetano sul marciapiede all’ingresso del Comune di Sorrento, all’altezza del civico 288 di Corso Italia ed esattamente: una pianta di Tilia Hybrida argentea, un Ficus Australis e quattro Jacarande mimosefolia. Tali importanti piante impropriamente considerate troppo grandi e, quindi, “ingombranti e pericolose” dovranno essere sostituite da piccole piantine di Arancio amaro (citrus Aurantium Bigarmia) di 5 cm. di diametro, per una spesa di 10.584,00 euro, come da preventivo della ditta Bonifico Group srl e successiva Determinazione n.377 del 30/03/11 a firma del Dirigente del IV Dipartimento.

Il WWF scrive nella nota:

Jacarande

“Sappiamo che nelle nostre battaglie in difesa dell’ambiente, spesso ci si scontra con forti interessi politici e/o economici ed ancor più con visioni diverse e non condivisibili dello sviluppo del nostro territorio; siamo consapevoli che quando si affrontano argomenti come parcheggi interrati privati, abusivismo, fogne, opere pubbliche, portualità…le visioni e le interpretazioni possono essere diverse ed opposte e le stesse soluzioni non sempre facili da individuare e realizzare.  Ma su alcuni argomenti crediamo che non ci possa e non ci debba essere conflittualità: è il caso delle alberature delle nostre strade!!!” Per quel che riguarda gli alberi in questione, il WWF fa osservare che:
– i tronchi degli alberi si impalcano oltre i 3,5 metri ed i rami si protendono verso l’alto non interferendo con i fabbricati presenti e con l’intenso traffico veicolare;
– gli alberi, aldilà dell’indubbio valore estetico paesaggistico e alla notevole frescura che procurano ai passanti nelle giornate assolate, rivestono un ruolo fondamentale come barriere fono-assorbenti e nella purificazione dell’aria dall’inquinamento atmosferico da gas di scarico e particelle dannose alla salute (causa di allergie, patologie asmatiche, tumori) proprio in un punto dove il traffico veicolare è più che mai sostenuto e a tratti caotico;
– l’effetto paesaggistico offerto dalle Jacarande durante il periodo delle fioriture blu-violacee è notevole, come pure quello offerto dalle folte e verdi chiome del Tiglio e del sempreverde Ficus;
– gli alberi in oggetto, nonostante la scellerata e colpevole messa in opera della pavimentazione del marciapiede e di cordoli in calcestruzzo che “strozzano” le piante alla base, senza preoccuparsi di lasciare attorno al colletto degli alberi uno spazio necessario e sufficiente al loro sviluppo, sono in perfette condizioni vegetazionali, ovvero godono di ottima salute!!!
– col tempo la crescita del tronco degli alberi (in particolar modo il Tiglio e il Ficus contenuti in aiuole troppo strette che contrastano meccanicamente l’accrescimento delle piante) ha provocato uno spostamento dei moduli in porfido del marciapiede attorno al colletto radicale;
– a tale prevedibile e diffuso “inconveniente” si può e si deve porre rimedio con la risistemazione del marciapiedi avendo l’accortezza e l’intelligenza di lasciare alla base degli alberi uno spazio idoneo alla loro crescita, eventualmente con appositi grigliati  per permettere il transito dei pedoni laddove necessario;
– non appare affatto vero, come invece dichiarato, che le radici degli alberi abbiano provocato gravi problemi al manto stradale…problemi in ogni caso risolvibili con una manutenzione ordinaria della strada e non con l’eliminazione degli alberi!!!
– non sussiste nessun valido motivo e giustificazione per procedere alla sostituzione dei sei alberi che, qualora attuata come da delibera comunale, richiederebbe alti costi per la collettività, ovvero ben 10.584 euro!!!
– il WWF ha provveduto, nell’ultimo mese, a mettere a dimora, a costo zero e grazie al lavoro dei suoi volontari, circa 300 piante nelle aiuole della Scuola T.Tasso di Sorrento e nel giardino del Museo Correale previo accordo con i responsabili delle aree, per sopperire all’inefficienza del comune che dovrebbe (come da Legge e ormai da anni!!!) impiantare un albero per ogni nuovo nato e/o adottato nel comune di Sorrento…ci appare ora assurdo che la stessa amministrazione voglia spendere migliaia di euro per eliminare 6 grossi alberi in ottima salute!!! Per quanto esposto il WWF chiede all’Amministrazione comunale di Sorrento di non procedere alla sostituzione delle alberature  di Jacaranda, di Tiglio e di Ficus e alla Soprintendenza di non autorizzare il taglio ingiustificato degli alberi. In ultima ratio il WWF chiede di lasciare assolutamente in sito i due esemplari più importanti, quali il Tiglio e il Ficus, e di valutare l’ipotesi di spostare solo le 4 Jacarande in altro sito, attendendo la stagione agronomicamente più idonea (inverno) e provvedendo ad effettuare il trapianto con ogni accortenza. “Un eventuale spostamento delle sole 4 Jacarande potrà avere senso nell’ottica di un ripristino vegetazionale – sostiene Claudio d’Esposito Presidente del WWF locale – vale a dire sostituire le piante in questione con altrettante piante di specie autoctone, cioè appartenenti alla macchia mediterranea. Riteniamo inoltre che l’eventuale immediato reimpianto debba essere eseguito con esemplari arborei già di una certa consistenza tali da svolgere appieno ed in tempi brevi il ruolo e la funzione dei precedenti. Inoltre il WWF critica la scelta dell’arancio amaro come specie in sostituzione delle alberature per una serie di motivi. “Il genere “citrus” a ben vedere proviene dalla Cina – racconta Claudio d’Esposito – anche se coltivato da oltre due secoli in Penisola Sorrentina ed inserito ormai a pieno titolo nel paesaggio al punto tale da essere tutelato nei famosi agrumeti che esso forma. Proprio per questa ragione riteniamo che il genere “citrus” (aranci, limoni, ecc.) vada valorizzato e protetto nel suo contesto agricolo-produttivo e non usato come pianta da cartolina in sterili alberature stradali!!! Il paradosso è che proprio mentre stiamo assistendo alla pianificata distruzione di interi agrumeti tipici sorrentini, e alla loro successiva trasformazione in baratri di cemento armato da vendere ai privati per parcheggiarvi le auto, si tenta di spacciare l’utilizzo di tali piante sui marciapiedi come “valorizzazione” degli elementi “più consoni alla vocazione turistica-culturale e botanica della nostra terra”…tutto ciò appare semplicemente pazzesco!!!” Uno dei compiti principali delle alberature stradali, oltre ad abbellire il paesaggio e creare preziosa ombra, è anche quello di filtrare e depurare l’aria dai pericolosi gas tossici prodotti dagli autoveicoli e, proprio per questo, il genere “citrus” per le sue ridotte dimensioni (determinate sui marciapiedi anche da condizioni vegetazionali difficili: scarsa fertilità del terreno, siccità estiva, ecc.), non svolge appieno il ruolo richiesto. Inoltre c’è da aggiungere che le particelle inquinanti e lo smog che si depositano sulla pianta persistono a lungo sulle sue foglie creando un danno fisiologico oltre che estetico.  Non da ultimo, è da considerare la scarsa resistenza di tale specie al vento ed al gelo invernale che, seppur limitato nel  tempo, riesce tuttavia a causare danni visibili con vistosi defogliamenti alle piante alle quali non si è provveduto a costruire un qualche riparo (pagliarelle, cannucciati, ecc.). A testimonianza di ciò sono le numerose fallanze verificatesi sulle alberature di arancio amaro nelle strade di Sorrento: diverse piante sono morte rendendo necessaria la loro costosa sostituzione e delle rimanenti alcune versano in precarie condizioni di salute.” Infine il WWF suggerisce una serie di specie autoctone, da utilizzare al posto degli aranci nell’eventuale reimpianto delle 4 Jacarande. Tra queste: l’Ontano napoletano (alnus cordata), l’Acero campestre (acer campestre), la  Roverella (quercus pubescens), l’Orniello (fraxinus ornus), il Leccio (quercus ilex), il Biancospino (crataegus monogyna), ecc.

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