Diario Politico©Raffaele Lauro,  Sorrento

Attenzione a parlare di banche e clienti in modo errato!

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Gaetano Mastellone

Gentile Direttore di Politica in Penisola, leggo dal Vs. sito la notizia di un convegno che si terrà a Sorrento, patrocinato da Federalberghi, dal tema “Banche e Clienti: matrimonio difficile. Manuale di convivenza”. Leggo anche che l’offerta da parte degli istituti finanziari banche è da sempre viziata da forti conflitti d’interesse, difficoltà cronica di accesso al credito e di Clienti, di fatto, posti in posizione subalterna alle banche. Leggo di usura, di anatocismo, di commissioni occulte etc. Leggo anche che saranno illustrati dei casi pratici e delle possibili soluzioni per “convivere” con le banche utilizzandole in maniera più consapevole. Il discorso è troppo serio e importante per essere affrontato in poche righe! Leggo che il convegno sarà tenuto da professionisti di uno studio di consulenti finanziari indipendenti che, ovviamente, esercitano questa nuova e importante attività a pagamento, a parcella. Dopo questa doverosa premessa occorre dire che, a mio modesto parere presentare, o far intendere, un pur utile convegno con il dire che “le banche sono cattive” o che i “clienti vengono vessati” è errato; far capire che i consulenti finanziari indipendenti (utile e nuova figura professionale) possono presentare soluzioni di convivenza mi pare eccessivo e danneggia ulteriormente una categoria, quella delle banche, che in penisola sorrentina hanno sempre aiutato e sono sempre state vicine alla clientela. Questa mia affermazione è confortata da fatti! Basta guardare e leggere i dati di Bankitalia sugli “impieghi” concessi alla clientela per capire che il sistema bancario peninsulare è sempre stato vicino al territorio. Rammento che proprio con Federalberghi la mia Banca (Banca Popolare di Bari) presentò in epoca di crollo del turismo e affanno del sistema un finanziamento ad hoc con un plafond di ben 20 milioni di Euro. Se non è vicinanza al mercato questa! Poi che i rapporti fra banche & imprese devono migliorare è certamente scritto nel libro dei tempi, ma per migliorare un rapporto è necessariamente essere in due! Vi posso assicurare che le banche in penisola sorrentina sono vicine ai clienti! Il futuro invece si presenta diverso, si passerà da una valutazione “amicale e personale” a una valutazione che sarà per forza, non per colpa delle banche, “oggettiva e basata sui bilanci e sui business plan”. Con le pesanti regole prospettiche di Basilea 3, la conoscenza diretta rimarrà importante, ma i rapporti tra imprese e banche saranno sempre più oggettivi. La morsa del regolatore (la BCE e le Banche Centrali) è stata avvertita, fin qui, soprattutto nelle aziende creditizie più grandi. In futuro anche le banche di territorio dovranno adeguarsi e questo le porterà a perdere leggermente la principale caratteristica che le ha rese appetibili: la vicinanza estrema al territorio. La stretta creditizia registrata sul territorio nazionale, esclusa la penisola sorrentina (mi ripeto), apre prospettive diverse sul rapporto tra banche e imprese. La relazione si è già fatta più “oggettiva” (valutazione dei bilanci in modo più asettico, progettualità – cambiamento e innovazione dell’impresa, business plan etc.) e così sarà anche per il futuro. Questo effettivamente rende necessaria un’interlocuzione più professionalizzata. Gli imprenditori, già oggi, devono vestire panni diversi rispetto a quelli che in passato erano più che sufficienti e quindi, anche da parte delle banche, i professionisti esterni sono ben accetti; però è errato presentare in un convegno facendo capire che le banche, ripeto son cattive! Cari signori oggi bisogna ben capire che il peso della relazione, a fronte dei vincoli di Basilea 2, è cambiato. Essere riconosciuti dal responsabile dell’agenzia, o dal consulente corporate, di periferia conta di meno, perché Basilea 2 ha obbligato le banche a oggettivizzare il rapporto; Basilea 3 aumenterà questo problema. La relazione rimane importante ma molto di più contano “debito, mezzi propri, cash flow, margine operativo lordo, etc.”. L’evoluzione qualitativa nel rapporto si è innescata, e proseguirà. Personalmente più che a presentare questo convegno come “la cattiva banca” presenterei invece la importante figura di coloro i quali possono essere artefici di un miglioramento dei rapporti. L’imprenditore oggi è spesso solo e deve fare i conti con molti portatori d’interessi. Ha bisogno, quindi, di confrontarsi con qualcuno che capisca, allo stesso tempo, l’azienda, l’imprenditore e il mondo della finanza. Oggi le priorità da affrontare non stanno solo nel rapporto imprese-banche, anche se quello del credito rimane un ambito importantissimo. Oggi per prima cosa viene la qualità delle persone: nessuna azienda può essere migliore delle persone che la compongono. La qualità delle persone, infatti, segna il limite superiore della qualità dell’azienda. Questo è un aspetto difficile da gestire. Bassa capitalizzazione o uso distorto della leva sono peccati che le imprese stanno pagando. Alla fine degli anni ’80 il rapporto debiti-mezzi propri era di sette a uno. Oggi siamo all’uno e mezzo. Le aziende che vanno bene hanno posizioni finanziarie nette che segnano una stra-abbondanza di cassa. Posizioni di leva fuori equilibrio, non nascono da un uso indebito: oggi una leva elevata riflette un’azienda che non sa generare flussi di cassa sufficienti. Oggi in Italia si sconta un’inflazione del costo dei fattori molto elevata che non si è riflessa nell’abbattimento del tasso di cambio. Abbiamo un 20% di svantaggio di costo. Il problema è del Paese, una visione su come uscire da questa situazione non è ancora stata messa sul tavolo. Serve un aggiustamento, una tantum, significativo che non si può fare con l’abbattimento del tasso di cambio. Sapevamo che entrando nell’Euro dovevamo aprire un’era di disciplina. Ci siamo messi addosso la disciplina, ma poi non l’abbiamo praticata e ora siamo scomodi dentro l’armatura indossata. Questa è la vera verità, non le “banche cattive”! Se mi sono permesso di intervenire, non invitato e me ne scuso, è solamente per ristabilire la verità, dal mio punto di vista, sul rapporto che da sempre ha contraddistinto “tutte” le banche presenti sul territorio della penisola sorrentina ed anche perché il settore del credito lo conosco molto bene perché sono un uomo impegnato nel settore con quaranta anni di attività bancaria, ad alti livelli, alle spalle. Grazie dell’attenzione.

Gaetano Mastellone

3 commenti

  • carlo

    salve,
    penso che risponderà il diretto interessato all’organizzazione del Convegno.
    per quanto mi riguarda, ritengo che sia fondamentale offrire a chi si approccia alle banche un valido aiuto.
    non sempre, infatti, determinate dinamiche sono chiare.
    non sempre è chiaro perchè bisogna pagare commissioni etc.
    non sempre siamo di fronte a persone oneste, l’ignoranza(del cliente, in questo caso) è l’arma più forte del mondo , non dimentichiamolo. mai.
    fermo restando il ruolo basilare degli istituti finanziari, non vedo perchè non parlarne, chi si approccia alle banche è in posizione subalterna, questo si può dire apertamente.
    tuttavia, visto che le polemiche non servono a nulla, magari l’incontro potrà dare maggior fiducia a chi si avvale della banca come istituto e ciò gioverà di sicuro alle banche stesse, che avranno clienti più consapevoli, più fiduciosi e, magari, maggiormente affidabili.
    un saluto
    carlo pane

  • Gaetano Mastellone

    Egregio signor Carlo Pane, chi mi conosce sa bene che non mi tiro mai indietro! Sono un fautore della “sana comunicazione” che aiuta a crescere discutendo fra persone. Lei parla di polemiche. Ma chi ha fatto polemica! Probabilmente non ha letto con la dovuta attenzione il mio intervento, forse era un pò lunghetto! Ho semplicemente detto che è errato presentare un pur utile convegno con il dire che “le banche sono cattive” o che i “clienti vengono vessati”. è errato (18° e 19° rigo del mio scritto). Ho anche detto che la nuova figura di consulenti finanziari indipendenti serve, come ma lei parla di “polemiche”? Mah! Noi sorrentini ci dobbiamo abituare a discutere, a confrontarci e dobbiamo lasciare a casa “l’arte” del vedere polemiche anche quando non ve ne sono! Infine lei parla anche di “onestà”, tenga ben presente che le persone disoneste sono dovunque! Cari saluti. Gaetano Mastellone

  • carlo

    l’utilità di un convegno si misura in riferimento all’utilità e all’esperienza positiva di chi vi ha partecipato. informare il cliente su cosa deve e non deve pagare, su casi pratici etc non può che giovare.
    certo, dipingere le banche come “mostri” è un atto codardo, e di sicuro non è l’oggetto del convegno sopracitato. le banche sono e restano coprotagonisti delle nostre attività economiche. tuttavia, come si dice, per voler bene ad un amico devi conoscerlo. magari , conoscendo meglio le dinamiche del caso, il cliente potrà imparare a fare meno qualunquismo e discussioni più costruttive.
    spero di vederLa al convegno
    carlo

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