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Beneduce: ospedale unico, bene…Ma potenziamo subito l’esistente

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Flora Beneduce

VICO EQUENSE –  Sull’ipotesi di realizzare l’Ospedale unico della Penisola Sorrentina registriamo l’intervento della dottoressa Flora Beneduce, primario di medicina generale che chiarisce: “Sorrento non può più aspettare,  ora valorizziamo ciò che abbiamo…L’ospedale unico? Non solo è necessario, ma è addirittura indispensabile”.

Eppure lei è stata additata come l’unica a voler conservare il Santa Maria della Misericordia e il De Luca e Rossano.

Su questo tema le speculazioni sono all’ordine del giorno. Ho ribadito più volte che non sono contro l’ospedale unico. Mi sembra solo futuribile e lontana la prospettiva di realizzarlo in 36 mesi. Inoltre, mi sono opposta alla proposta di vendere le strutture ai privati.

Una misura necessaria per reperire i fondi…

E allo stesso tempo, una svalutazione di ciò che funziona e che risponde all’esigenza di un’utenza che non potrebbe rinunciare ai servizi e alle prestazioni offerte. Insieme, i nosocomi soddisfano la domanda della Penisola sorrentina e della Costiera amalfitana. Intanto c’è un piano di rientro triennale e non si può pensare di avviare il progetto prima. Perciò programmiamo per quanto prima possibile l’ospedale unico, ma valorizziamo e attrezziamo al meglio ora le strutture esistenti. L’ospedale di Sorrento, il De Luca e Rossano teniamolo stretto e attrezziamolo al meglio.

Cosa ne sarebbe, poi, degli ospedali di Vico e Sorrento?

Potrebbero essere trasformati in poliambulatori o in centri di accoglienza per pazienti non autosufficienti affetti da patologie croniche. Comunque gli ospedali della Penisola sorrentina  vantano poli d’eccellenza e professionalità di comprovata esperienza e competenza. Quindi mi sembra più urgente  un’efficace politica di razionalizzazione al fine di evitare inutili e costosi doppioni, potenziando ciò che già abbiamo.

Cosa bisogna fare nell’immediato?

Adottare altre misure, utilizzare ad horas i finanziamenti messi a disposizione dall’articolo 20 del piano sanitario per l’edilizia ospedaliera, in particolare per il Santa Maria della Misericordia, puntare sulle risorse umane, sburocratizzare gli iter e potenziare le tecnologie. Valorizziamo ciò che abbiamo e, nel frattempo, progettiamo il nosocomio unico.

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