Italia

Quanto dura la vita e…come viverla

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di Luigi Poi

Puozz campà cient’anni!” Motto napoletano utilizzato sia per ringraziare sia per esprimere un augurio di lunga vita. Augurio che sembra più realizzato nella città di Milano, la capitale economica dell’Italia e quella ritenuta la più Europea tra le nostre grandi città. “Milano è la città dei centenari che sono passati da 64 a 672 in trent’anni; ogni duemila abitanti uno è over 100 e l’86% sono donne”. La Repubblica del 5 ottobre ne da notizia e spiega questo buon risultato con le ottimali condizioni di vita ed alimentazione, i progressi della medicina e per la più igiene diffusa nei servizi pubblici e privati. In pratica la città può vantarsi di contare un centenario ogni 2.041 abitanti, nel lontano 1992 c’erano 64 centenari cioè uno ogni 21.000 abitanti. I dati sono stati resi noti dalla FPS (Fondazione per la sussidiarietà ) ed esaminati in uno con la crescita del trend della vita media, sono 306.000 gli abitanti meneghini che hanno superato i 65 anni, pongono due interrogativi:
1°) La classifica di Legambiente il “mal d’aria“ pone nel 2022 la capitale Lombarda tra le cinque città più inquinate d’Italia considerando il continuo sforamento dei sopportabili livelli delle polveri sottili e di biossido di ozono. Sforamenti che “destano le principali preoccupazioni dal punto di vista della salute“. Ma alla luce dei buoni dati sulla longevità milanese l’inquinamento atmosferico, contrariamente a quanto affermato, non sembrerebbe accorciare la vita. Anzi pare, paradossalmente ed inverosimilmente, che l’allunghi tenendo anche presente che il Veneto e l’Emilia Romagna (regioni fortemente industrializzate e con grande traffico su gomma) segnalano un boom di “sopravvissuti“e sono le regioni dove si vive più a lungo (età media 79,4 per gli uomini , 84,5 per le donne). Mentre si evidenzia con amarezza che Campania e Sicilia, pur non così inquinate e pur vantando una gastronomia più sana e genuina, indossano la “maglia nera”. Sarà lecito ed opportuno svolgere qualche riflessione su queste informazioni?

2°) Se coniughiamo i dati sopra esposti con quelli della crisi delle nascite dovremmo iniziare a chiederci fino a quando il sistema pensionistico riuscirà a resistere e se non sia venuto il momento per riflettere sui futuri indirizzi della spesa pubblica che questo evidente squilibrio generazionale richiede. Soprattutto la necessità di interventi per rafforzare la coesione sociale e le strutture pubbliche, in particolare quelle sanitarie e dei trasporti ma anche dei luoghi di aggregazione. Secondo il Sindaco di Milano bisognerebbe anche ripensare le città “in un’ottica multidisciplinare“ che fuori dal “politichese“ dovrebbe significare che la paziente (la città con tanti anziani) ha bisogno di essere curata e rivista in tutti i suoi settori per essere adattata alle nuove e diverse esigenze poste da questo “silver tsunami“. Sarà in grado la politica di cambiare l’oggetto delle quotidiani discussioni, spesso puramente ideologiche, per poter rispondere alle esigenze ed alle richieste dei cittadini e delle cittadine coi capelli sempre più grigi? Invece che dibattiti e polemiche pretestuose e puramente concettuali non sarebbe meglio lavorare sulla felicità delle persone, cosa da non sottovalutare o prendere sotto gamba, assicurando la massima sicurezza in casa, sui mezzi di trasporto, nelle stazioni, davanti ai bancomat, nelle strade e sui marciapiedi e favorendo la partecipazione ad eventi culturali, cinema, viaggi, manifestazioni sportive? Azioni a favore dei “Matusa“ da cui ricaverebbero benefici diversi ed importanti settori economici, educativi e di impegno creativo ed intellettuale.
Solita parentesi nell’ottica di una utile informazione per la comunità di appartenenza. Un mese fa a Massa Lubrense si è festeggiata la dolce signora Maria Laura Esposito per i suoi 108 anni. Un traguardo meraviglioso! Nel 2022 in questo comune risultavano presenti 172 ultra novantenni e a Piano 149. Mentre a Sorrento i centenari erano 5 (1 maschio e 4 femmine) e gli over novanta erano 240.

Una ricerca demografica pubblicata da Huffington Post il 6 ottobre ha dato per certo che massimo tra trent’anni “la fascia più popolosa in Italia sarà quella degli ottantenni”. Ed è opportuno sapere che comunque l’Italia non è il Paese dove si vive più a lungo occupando solo la tredicesima posizione. Al primo posto il Giappone che insieme a Cina, India, Usa è considerato una delle nazioni più inquinata ed inquinante, cioè che emette più C02 al mondo! Egitto, Bangladesh e Monaco sono quelle che producono più particolato (insieme di particelle tossiche che rimangono nell’aria). Insomma evidentemente ed indubbiamente altri fattori insistono sulla longevità: uno di questi, in negativo, secondo il Papa, è la povertà, tanto che ne ha fatto cenno nella sua recentissima Lettera Enciclica “Laudato Deum” mentre in positivo hanno avuto e stanno avendo efficacia i progressi della medicina, i maggiori controlli sanitari sulla catena agricoltura-alimentare, le comodità e le attrezzature della casa e la migliore assistenza ai cittadini con fragilità. Si potrebbe aggiungere anche le più puntuali informazioni su una sana condotta di vita che ora sono anche più facilmente reperibili purché si sappia applicare un efficace motto Inglese “Do not believe every thing“ , tradotto chiaramente “non abboccare all’amo delle false notizie”!
Ma forse la migliore indicazione rimane quella del compianto oncologo Umberto Veronesi: “Vive a lungo chi vuole farlo. Vive a lungo chi si fa domande. Bisogna mantenere il desiderio di capire che cosa succederà “dopo“ nella vita quotidiana, nella ricerca scientifica, nella politica e nella cultura. C’è sempre qualcosa da aspettare e da scoprire. Chi vive a lungo non perde mai questo desiderio“. Il professore è vissuto 91 anni. Più semplice, sintetica e popolare è la ricetta espressa in un altro motto napoletano : “A vita è nu surrise, chi nu rire more accis”.

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