Campania,  Italia

Crisi 5Stelle, la transumanza nel gruppo di Di Maio: è la volta della Ciarambino

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Stiamo assistendo al vergognoso epilogo di una storia politica iniziata dodici anni orsono con Beppe Brillo ideatore e fondatore con Giandomenico Casaleggio del Movimento 5 Stelle che nel 2018, intercettando il malessere degli Italiani verso una malapolitica di sinistra e di destra, ne facevano il primo partito con oltre il 33% dei consensi. Dalle stelle alle stalle, perchè le due esperienze di governo – il Conte-1 e il Conte-2 – con la crisi dovuta alla pandemia covid-19, invece di rappresentare il banco di prova per assurgere a classe dirigente del paese, ha contaminato il grillismo alle fondamenta e ne ha stravolto idee e contenuti al di là di quello che appare su una scena dove i “guastatori” sono entrati subito in azione, tutti impegnati a distruggere il Movimento e soprattutto il suo nuovo capo politico, Giuseppe Conte, reo di godere di uno straordinario consenso popolare e quindi pericoloso per il sistema che dei pentastellati è in grado di fare un sol boccone.

Come di fatto è avvenuto e sta avvenendo con la scissione di Luigi Di Maio, un giovanotto ex bibitaro assurto nel gotha della politica che conta e incaricato di indossare i panni del Giuda per distruggere quella strana creatura in cui gli Italiani avevano riposto fiducia! La sceneggiata che sta andando in onda da qualche settimana è l’emblema di un degrado politico con pochi precedenti. La rivelazione di Domenico De Masi sull’iniziativa assunta da Mario Draghi di chiedere a Grillo la testa di Conte, cioè di colui che è oltremodo inviso al sistema politico e a quello mediatico asservito (il 99%), ci dà la misura della gravità della situazione in una stagione ancora più tragica a causa della guerra ucraina che rischia di trasformarsi nel terzo conflitto mondiale e che già ha prodotto danni irreversibili al nostro Paese sul piano socio-economico!

Il “conticidio” come l’ha definito e descritto Marco Travaglio nel suo libro era stato pianificato con il coinvolgimento delle massime autorità dello Stato con precisi obiettivi che oggi appaiono molto più evidenti a chi conserva un barlume di lucidità! Di Maio, scaltro politicamente, ma come tutti i giovani incapace di guardare oltre il presente, si è prestato a un gioco perverso e indecoroso e dietro di lui tutti i personaggi di una stagione in cui hanno illuso gli Italiani sul cambiamento per poi rivelarsi per quello che veramente sono, arrivisti e affaristi! E’ iniziata così la transumanza in “Insieme per il futuro” di Di Maio che certamente starà rimpiangendo l’unica vera battaglia importante che è stata portata a casa dal M5S, cioè la riduzione del numero dei Parlamentari che oggi come un boomerang colpisce lui e i suoi seguaci che non si rendono conto di non aver alcuno spazio nel futuro parlamento! I traditori vengono usati, ma anche in politica restano scarsamente commestibili, tanto più questi ex-grillini senza voti personali! Com’era stato ampiamente preannunciato è arrivata la decisione anche di Valeria Ciarambino, leader dei pentastellati in regione Campania, a spiegare perchè lascia il Movimento e segue Di Maio. Riportiamo, a futura memoria, il post che ha pubblicato oggi sul suo profilo facebook.

VALERIA CIARAMBINO:

Ho pensato lungamente se scrivere o meno questo post per spiegare la mia scelta. E alla fine ho deciso di farlo, principalmente per due ordini di ragioni: lo devo alle tantissime persone che credono in me; e poi nella mia vita ci ho sempre messo la faccia in tutto ciò che ho fatto, e me ne sono assunta la responsabilità.
La cosa che ho scelto di lasciare non assomiglia neanche al guscio vuoto del progetto per cui ho speso 12 anni della mia vita, credendoci e dando tutto ciò che potevo. La cosa che ho scelto di lasciare é un partito padronale senza più nessuno spazio per il confronto, per la democrazia interna e per l’autocritica. Da mesi mi sentivo ospite sgradita nella casa che avevo contribuito a costruire e che era ormai al pari di una casa occupata. Ma soprattutto per mesi ho assistito a un partito più intento a guardarsi l’ombelico e a fare la guerra a quanti non giuravano fedeltà assoluta, che ad occuparsi dei problemi delle persone in uno dei momenti più gravi della nostra storia.
Chi aveva capito tutto prima di tutti, è stato ancora una volta Beppe Grillo, ormai un anno fa. È impressionante la preveggenza di questo suo post del 29 giugno 2021👇
https://beppegrillo.it/una-bozza-e-via/?print=print
➡️”[…] Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio. E invece vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente). E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi. Non possiamo lasciare che un movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco. […]”⬅️
All’epoca lo considerai un ingrato. Oggi so che aveva ragione.
Ma ora è davvero troppo tardi. Sono serena nel lasciare, perché non mi riconosco piú in un percorso che si è snaturato, che non si è dimostrato capace di maturità politica, che gioca a minare la stabilità del Paese in un momento delicatissimo, mettendo a rischio il futuro degli italiani, pur di provare a racimolare un pò di voti, che poi neppure arrivano; che nasconde i propri errori e pecca di ingratitudine. L’unica sofferenza che provo è nel lasciare alcuni compagni di viaggio che stimo e a cui voglio bene. A loro auguro di saper rispondere sempre alla propria coscienza, prima che a qualunque capo.
Ho scelto di impegnarmi in un progetto che nasce oggi ma che ha un respiro ampio, che vuole includere le energie più belle a partire dai territori, che vuole lavorare con serietà per dare risposte autentiche e concrete ai bisogni delle persone, che vuole unire, in uno dei momenti più drammatici di sempre. Voglio darmi da fare per aiutare le persone e la nostra terra a risollevarsi, voglio essere vicina e al contempo voglio fare squadra insieme a tanti, insieme ai sindaci e a quanti si uniranno a noi. Ci metterò tutta la mia passione, il mio impegno, il mio desiderio di continuare a servire la mia terra senza risparmiarmi. Ci metterò quello che sono sempre stata e che non smetterò mai di essere. A chi oggi critica, a chi offende con veemenza, a chi non capisce, risponderò col mio lavoro e coi risultati. Su quello, non su altro, accetterò di essere giudicata”.

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