Campania,  Napoli

Covid fase 2 e Vincenzo De Luca sott’accusa

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La pandemia-fase 2 ha visto la Campania balzare al primo posto in Italia per numero di contagi al punto che il Presidente Vincenzo De Luca ha prospettato l’istituzione di un nuovo lockdown qualora i contagi raggiungessero quota 1000/die e le guarigioni 200, con un saldo negativo di 800 unità/die per cui scatterà la stetta.
Le polemiche di questi giorni, relative anche alle restrizioni imposte alla stampa e ai sanitari, restano forti anche se De Luca è praticamente tornato sui propri passi avocando all’unità di crisi regionale da lui presieduta la fonte ufficiale sui dati sanitari e sulle informazioni relative all’andamento dei contagi e di tutto quello che ruota intorno all’emergenza.
Una decisione legittima che viene però stravolta in una stagione post elettorale che, vinta da De Luca, lo vede però al centro di un attacco mediatico obiettivamente sproporzionato rispetto alla realtà dei fatti e alla gravità della situazione.
De Luca ha sempre dichiarato, per esempio, che si sarebbe dovuto votare a luglio per le elezioni regionali e non a settembre per non far coincidere l’assembramento elettorale con altre due circostanze concomitanti e potenzialmente esplosive: la riapertura delle scuole, l’arrivo dell’annuale influenza che potrebbe far scoppiare il sistema sanitario e rendere vano qualunque sforzo di chi, in prima linea, combatte questa guerra invisibile. Un altro elemento De Luca ha sempre evidenziato in tutti questi mesi: Napoli presenta la più alta densità abitativa per kmq d’Italia circostanza per la quale la pandemia può svilupparsi al di fuori di qualunque reale capacità di controllo socio-sanitario da parte delle istituzioni preposte.
Mettendo da parte l’aspetto volutamente folkloristico di cui frequentemente fa sfoggio il Presidente nelle sue esternazioni, non è possibile prescindere da quanto De Luca ha sempre dichiarato, prima e dopo le elezioni.

Luigi de Magistris

A meno di non voler perseguire un intento di delegittimazione anche mediatica cui però una stampa che si professa autonoma non dovrebbe prestare il fianco, senza peraltro evidenziare il totale immobilismo del sindaco di Napoli Luigi de Magistris che appare impegnato solo a polemizzare con De Luca su qualunque aspetto della gestione della crisi; anzi cavalcando il dissenso civile per la sola finalità di intercettare nuove fasce di consenso in vista delle elezioni amministrativs 2021 a Napoli. In momenti come quelli che stiamo vivendo, solidarietà e impegno interistituzionale non sono un optional, ma un dovere per rispetto dei Cittadini.

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