Campania

Emergenza Covid-19, De Luca: “Entro qualche giorno si deciderà sul lockdown generalizzato!”

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Vincenzo De Luca

Oggi nel suo consueto appuntamento del venerdì per gli aggiornamenti sull’amdamento della pandemia in Campania Vincenzo De Luca ha praticamente annunciato che è questione di qualche giorno e lui deciderà di istituire il lockdown per un mese quale estremo tentativo per frenare l’onda dei contagi che non accenna a calare e che rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario ospedaliero già duramente provato dall’escalation di casi che si registrano a ritmi crescenti. Un intervento precoccupato, ma sempre deciso, quello di De Luca che per il momento ha ancora escluso una stretta sulle scuole che potrebbero riaprire i battenti lunedì 26 ottobre, come già previsto, data però su cui aleggia la prospettiva di un nulla di fatto e quindi di una prolungata chiusura considerato che crescono i numeri di contagi tra studenti e docenti. L’invito del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina ai Governatori di trovare soluzioni alternative alla chiusura delle scuole, a cominciare dal potenziamento del trasporto pubblico, appare l’estremo tentativo di scongiurare il ritorno alla didattica a distanza, ma si tratta di un appello destinato a sortire nulla o quasi effetto visto che in tutt’Italia la situazione sanitaria sembra essere sfuggita di mano dopo le “troppe libertà” con cui è stata vissuta l’estate, quasi che la pandemia fosse scomparsa.

Sul “coprifuoco” che entra in vigore da stesera a partire dalle 23 e fino alle 5 del mattino si apre questa fase di nuove restrizioni su cui cresce il malcontento generale soprattutto da parte degli operatori economici. Una situazione oggettivamente esplosiva sul piano sociale, anche se alternative oggettivamente non ce ne sono se non si vuole rischiare di chiudere tutto a Natale, ha sottolineato De Luca sempre più nel mirino di una contestazione politica esagitata e che sembra non tenere in considerazione l’aspetto sanitario del problema. La scelta del Governo di “delegare” ai Governatori e ai Sindaci le scelte più delicate e che riguardano i loro territori risponde oggettivamente alla logica di evitare che vengano adottati provvedimenti univoci che prescindono dalle peculiarità locali. Una decisione che ha sollevato un vespaio di polemiche soprattutto rispetto alla facoltà di decretare “zone rosse” e controlli della forze dell’ordine nelle proprie realtà locali. Alla fine si è convenuto che le decisioni a riguardo vengano assunte in concerto con i Prefetti per quanto concerne anche l’impiego delle Forze dell’Ordine che devono far rispettare i divieti e gli obblighi di indossare mascherine e osservare il distanziamento sociale.

Teniamo presente che la legge riconosce ai Sindaci, in quanto rappresentanti del Governo sul territori, funzioni di pubblico ufficiale e di rappresentante dello Stato centrale a livello locale (in particolare per quanto riguarda la gestione dei servizi elettorali, dello stato civile, dell’anagrafe, della leva militare e delle ricerche statistiche). Il sindaco poi è competente in materia di sicurezza pubblica, svolge funzioni di polizia giudiziaria, vigila sull’ordine pubblico, adotta ordinanze contingibili ed urgenti in caso di pericolo per l’incolumità dei cittadini, può ordinare la modifica degli orari degli uffici e regolare l’attività dei servizi pubblici. Quando il sindaco opera in questi ambiti non è più un organo del Comune, ma dello Stato Centrale e in tal senso può constatarsi che qualora i cittadini si sentissero lesi da una di queste attività non potrebbero reputare responsabile il Comune, ma dovrebbero chiamare in causa le istituzioni dello Stato centrale e il mancato controllo sulle scelte sindacali. Si deve infine prendere in considerazione un particolare potere del Sindaco che discende dalla sua esclusiva competenza in materia di ordine, salute e sicurezza pubblica. In qualità, in particolare, di autorità sanitaria con una serie di prerogative esclusive attraverso le quali vigila e garantisce la salute pubblica.

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