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Mobilitazione Civica e non solo a difesa del servizio di Oncologia a Sorrento

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Marianna Insigne e
Marianna Insigne e Manola Cappiello

Marianna Insigne da Massa Lubrense pubblicando un post sul suo profilo FB col quale denunciava il trasferimento, a partire dal 14 marzo 2016, a Gragnano del servizio di assistenza per i malati oncologici che si sottopongono settimanalmente alla terapia antiblastica, è riuscita nell’impresa di mobilitare la società civile e gran parte delle Amministrazioni locali della Penisola Sorrentina su questo tema e sulla rivisitazione dell’organizzazione sanitaria avviata dal commissario straordinario della Regione Campania Antonietta Costantini. Oggi sul settimanale “M&DSorrento” pubblichiamo il servizio sul sit in di protesta in programma domani, venerdì 19 febbraio 2016, presso l’Ospedale di Sorrento cui aderiamo e che sosteniamo rivendicando il “diritto dei cittadini a una sanità umana” contro ogni ingerenza politica che costituisce la causa principale del pessimo stato in cui versa l’assistenza sanitaria pubblica nel Paese e sui territori.

Si deve al Sindaco di Vico Equense, l’avv. Benedetto Migliaccio, l’immediata e decisa iniziativa a sostegno della rivendicazione di Marianna e con lei dei tanti, troppi malati di tumore della Penisola Sorrentina a potersi continuare a curare presso il servizio oncologico sorrentino. Dopo di lui, ma in ordine sparso, sono intervenuti il Sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo e quello di Piano di Sorrento Giovanni Ruggiero.  A seguire il primo cittadino di Massa Lubrense Lorenzo Balduccelli e ultimo il sindaco di Meta Giuseppe Tito reduce da un incontro con il Commissario Costantini insieme al capogruppo regionale del PD Mario Casillo. Fino a questo momento non risultano interventi da parte del sindaco di Sant’Agnello Piergiorgio Sagristani. Domani a Sorrento verificheremo chi ci sarà a testimoniare solidarietà a Marianna e a tutti gli ammalati che scenderanno in piazza per una civile protesta. La foto che pubblichiamo gentilmente inviataci da Marianna mentre si sottopone alla terapia insieme all’avv. Manola Cappiello è la testimonianza del senso di questa battaglia di civiltà sanitaria contro un sistema sanitario nazionale indifferente ai bisogni reali della persona, invece molto sensibile agli interessi della politica e di quel sottobosco sanitario che fa carriera (e non solo) grazie alla politica e sulla pelle della gente!

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