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Elezioni Metropolitane, il PD della penisola sorrentina non sosterrà Angela Aiello

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Angela Aiello
Angela Aiello

Per Angela Aiello, consigliera comunale di Meta candidata nella lista PD per il consiglio metropolitano (si vota il 12 ottobre alla Provincia di Napoli dalla ore 8 alle ore 20) l’incontro con lo stato maggiore del partito della Penisola Sorrentina si è rivelato una doccia fredda. Che cosa è successo? Segretari, dirigenti a vario titolo del partito e amministratori locali (è ricomparso anche Nicola Mollica ex segreatrio del Pd metese) si sono riuniti per discutere dell’elezione metropolitana e hanno approfittato dell’occasione di avere la consigliera Aiello candidata da Giuseppe Tito nella lista del PD per “togliersi qualche sassolino dalla scarpa” o, più esattamente, per attaccare frontalmente la Consigliera e il suo Sindaco, quest’ultimo responsabile di esser riuscito a ottenerne la candidatura mentre tutto il PD peninsulare se ne stava a guardare.

Leone Gargiulo
Leone Gargiulo

A sferrare l’attacco frontale alla Consigliera Aiello è stato Leone Gargiulo, sindaco di Massa Lubrense, di recente approdato al PD dopo un passato di simpatie berlusconiane. Fin qui nulla di strano visto ormai come viaggiano all’unisono Matteo&Silvio e votare per l’uno significa votare per l’altro. La povera Aiello, nel senso che non immaginava di trovarsi innanzi a un plotone di esecuzione, ha dovuto prendere atto che, eccezion fatta per i colleghi metesi, quasi certamente nessuno degli altri amministratori peninsulari del PD voterà per lei alle metropolitane del 12. Anzi è probabile che non ci vadano proprio a votare questi amministratori del PD, più per prigrizia (il seggio è a Napoli alla Provincia domenica mattina) che per altro. In questo modo intendono però marcare l’isolamento politico di Tito rispetto al resto del partito peninsulare.

A. Amato, M. Paolucci, G. Tito Lido MetaMare
A. Amato, M. Paolucci, G. Tito Lido MetaMare
Giovanna Ruggiero2
Giovanni Ruggiero

Per la verità Tito se ne infischia letteralmente di loro visto il credito politico di cui gode nel partito napoletano, campano e nazionale e poichè sa bene, rispetto al Sindaco di Massa, che solo lui è un sindaco Pd di origine controllata e garantita e perciò va avanti per la sua strada senza lasciarsi condizionare più di tanto dal territorio. Da Massa a Vico Equense la crisi politica e di identità del PD nell’era renziana è sfacciatamente evidente e assolutamente incapace di aggregare energie ed entusiasmi nuovi. Piuttosto convenienze e opportunismi di chi vuol salire sul carro politico ritenuto al momento vincente e sfruttando posizioni politiche e amministrative cerca di negoziare qualcosa per sè. Se guardiamo alle ormai prossime elezioni regionali tutta la discussione sulle candidature riferite alla Penisola Sorrentina non la fanno i referenti del territorio, ma altri, addirittura storicamente estranei al partito come per esempio il sindaco di Piano di Sorrento Giovanni Ruggiero in predicato di una candidatura cui starebbero lavorando i Casillo (padre e figlio) da Boscotreccase, democristiani approdati al centro-sinistra e che si contendono territori vesuviano-sorrentini in vista delle prossime elezioni politiche.

Oggi, volente o nolente, il PD della Penisola Sorrentina si deve affidare al Sindaco Tito se vuole restare a galla. E la smetta, il PD, di dire che la candidatura dell’Aiello è inutile perchè non potrà mai essere eletta stante il sistema di voto per le metropolitane. Questo è il sistema di voto per le metropolitane e resterà tale fino a quando non cambierà la legge. Quindi senza una forte e trasversale alleanza del territorio sorrentino e senza un impegno diretto a ottenere sostegni anche da parte di Consiglieri di altre città della provincia di Napoli, la Penisola Sorrentina non riuscirà mai ad avere un proprio rappresentante nel consiglio metropolitano. Per riuscirci, oggi come in futuro, in questo tipo di elezioni riservate alla sola casta (cioè agli amministratori in carica nei comuni) bisogna saper far politica e sapersi conquistare spazi e consensi con un elettorato che non è “fesso” come i tanti cittadini che ancora cascono nei trabocchetti, nelle suggestioni e nei ricatti alle elezioni. Il voto, ai consiglieri metropolitani, lo danno e continueranno a darlo consiglieri a consiglieri e chi lo chiede deve avere credito politico e capacità di interloquire oltre i confini del proprio consiglio comunale. Altrimenti è meglio ritirarsi in buon ordine e lasciar fare questa politica a chi sa navigare questi mari.

Un commento

  • Luigi metese

    Concordiamo al cento per cento, Tito piaccia o non piaccia ha avuto il coraggio di candidarsi PD e di vincere le elezioni in un contesto difficilissimo, i posteri diranno se la sua è stata una vittoria giusta, per ora è in sella a Meta di Sorrento, tutti gli altri vorrebbero solo salire cinicamente sul carro del vincitore, e questo sotto gli occhi indifferenti e l’indolenza di una dirigenza PD peninsulare che dovrebbe solo dimettersi se fa entrare un Gargiulo o un Ruggiero nelle sue fila.

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