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La condanna di De Magistris…Vendetta politico-giudiziaria contro un sindaco scomodo

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Luigi De Magistris Sindaco di Napoli
Luigi De Magistris Sindaco di Napoli

La condanna del sindaco di Napoli Luigi De Magistris (1 anno e 3 mesi con pena sospesa e non menzione) per abuso d’ufficio relativo agli atti compiuti priam che diventasse sindaco e svogleva la funzione di Pubblico Ministero nell’inchiesta “Why not?” è stata accolta da un coro unanime di consensi da parte della politica e con la piccata reazione dell’Associazione Magistrati (ANM) che si è risentita per le frasi pronunciare dal Sindaco. L’entusiasmo è dovuto alla circostanza che il Sindaco dovrebbe essere rimosso per 18 mesi dal Prefetto sulla base della Legge Severino che prevede la sospensione dalla carica per gli Amministratori che vengono condannati anche in primo grado. Il Comune passerebbe di fatto nelle mani del vice sindaco, ma Tommaso Sodano è anche lui condannato in primo grado per cui occorre capire se Napoli si avvia di corsa alle elezioni anticipate nella prossima primavera o sarà gestita da un vice sindaco all’uopo nominato.

Stefano Caldoro
Stefano Caldoro

De Magistris ha ringraziato il solo Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, che gli ha telefonato e gli ha espresso vicinanza in questo difficile momento personale oltre che politico. Intanto il Consiglio comunale di Napoli ha approvato questa mattina il bilancio di previsione per cui ora si attende di conoscere quale sarà la deterinazione del Prefetto. De Magistris ha parlato di “un sistema criminale che vuole mettere le mani sulla città” e che quindi la sua permanenza è sgradita. Tutto il mondo politico invece vuole che De Magistris rassegni spontaneamente le dimissioni, circostanza che agevolerebbe la corsa alle urne. Il Sindaco ha opposto un categorico rifiuto per cui si attendono le determinazioni del Prefetto. Tutto quello che riguarda il processo con relativa condanna sembra essere del tutto estraneo al dibattito, mentre andrebbe attentamente valutato perchè condividiamo la tesi delle anomalie di questo giudizio che ha toccato alte sfere politiche e svariati interessi legati ad ambienti criminali, massonici e affini. Il Pubblico Ministero, chi cioè sostiene l’accusa, ha chiesto l’assoluzione per De Magistris evidentemente non ravvisando nel suo comportamento i reati contestatigli. Praticamente De Magistris e il suo consulente tecnico-informatico hanno assunto tabulati telefonici di utenze sottoposte a intercettazioni.

Fra queste utenze si è scoperto che alcune di essere riferite a numerazioni di Parlamentari in carica e quindi protetti dall’immunità, circostanza per la quale occorreva assumere l’autorizzazione da parte delle Camere di competenza. La questione però non poteva essere preliminarmente conosciuta da parte del PM, cioè De Magistris, che solo successivamente all’acquisizione dei tabulati veniva a conoscenza della presenza di numeri telefonici in capo a Parlamentari. E’ bastato ciò per inquisirlo e per condannarlo, quasi che dovesse essere in possesso di poteri soprannaturali che gli consentissero di prevedere che nei tabulati acquisiti (composti da numeri che chiamano e numeri che rispondono) ce ne fossero alcuni a numerazione protetta! Tutto ciò non conta per nessuno di quelli che stappano champagne a raffica prevedendo di liberarsi ad horas del Sindaco. Il quale certamente immune da responsabilità per come ha governato sin qui Napoli non lo è, ma da qui a farlo decadere per questa inchiesta e per questa sentenza ce ne corre davvero. Quelli che applaudono a questo tipo di giustizia e di sentenze sono quelli che fanno male il proprio lavoro di governanti e di pubblici amministratori, coltivando interessi inconcilianti con quelli pubblici e che perseguono logiche di omologazione della classe dirigente. Non è possibile amministrare Napoli o qualunque altra realtà restando fuori dal coro…O sei come noi o vai fuori, è il messaggio che discende da questa sentenza. Per la cronaca tra gli intercettati c’erano anche Mastella e Prodi!

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