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Massa Lubrense: sulla “bandiera blu” è scontro tra il Comune e il WWF

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Donato Iaccarino (Foto PinP)
Donato Iaccarino (Foto PinP)

Sul dossier che il WWF ha inviato alla FEE in merito all’assegnazione della “bandiera blu” al Comune di Massa Lubrense si sta consumando un duro scontro tra l’Amministrazione e l’Associazione ambientalista. Dopo l’intervento del Sindaco Leone Gargiulo va segnalata la presa di posizione dell’Assessore al Turismo Donato Iaccarino che ha diffuso il seguente comunicato: “Ancora una volta si cerca di screditare l’immagine e vanificare la promozione dell’intera Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana, procurando anche falsi allarmi presso la cittadinanza e le autorità. La divulgazione di notizie false e tendenziose crea disinformazione provocando danni incalcolabili all’economia del territorio e vanificando l’impegno concreto delle Amministrazioni Comunali che investono nella salvaguardia ambientale attraverso gli impianti di depurazione, la raccolta differenziata RSU e le iniziative per promuovere un turismo sostenibile. Lanciare semplicisticamente degli allarmi senza alcun supporto scientifico e dati reali è scorretto, dannoso e illegale: l’ARPAC, l’AMP Punta Campanella, la Capitaneria di porto e gli uffici dei Comuni Peninsulari vigilano e controllano il territorio ed ovviamente le acque. La presenza di presunte chiazze in una non meglio definita località di Massa Lubrense, che ha innescato rapide e sterili polemiche, non è un elemento indicativo della qualità delle acque: le chiazze infatti sono rapidamente sparite, quindi chiaramente si è trattato di depositi superficiali trasportati dalla corrente e provenienti da varie parti del Golfo. L’impegno dell’Amministrazione Comunale per tutelare il nostro mare ed il nostro territorio è massimo: partecipare e investire gli Amministratori delle difficoltà del territorio è espressione di un maturo senso civico ma divulgare notizie prive di fondamento non giova a nessuno né ai cittadini, né alle autorità, né al territorio stesso. Il nostro mare è pulito e certificato. “Le bandiere” dovrebbero ammainarle coloro che diffondono notizie false e tendenziose, facendo disinformazione anziché informazione!”.

L’INIZIATIVA DEL WWF SUL CASO “BANDIERA BLU”

Claudio D'Esposito
Claudio D’Esposito

E’ comprensibile la reazione degli Amministratori massesi che, forti di molti primati qualificanti, interpretano l’iniziativa del WWF alla stregua di un attentato all’immagine del proprio paese. La semplificazione mediatica e la scarsa o nulla conoscenza dei fatti a volte può giocare brutti scherzi e senza dubbio un momento di riflessione sul dossier andrebbe fatto perchè non è quello che si crede o che si è indotti a credere. Il dossier andrebbe letto e approfondito e da questo esercizio ne scaturirebbe una riflessione più pacata e sicuramente la disponibilità a confrontarsi costruttivamente su un argomento di pubblico e generale interesse. Che cosa ha fatto il WWF? Ha scritto al FEE ((Foundation for Environmental Education), cioè all’organismo che assegna la bandiera blu, la nota che pubblichiamo: “

Spett. FEE
avendo ricevuto diverse segnalazioni sulla Segreteria SOS Ambiente della nostra Associazione, inviamo una breve analisi che si sofferma su alcuni punti a nostro parere di dubbia legittimità legati all’assegnazione della Bandiera Blu 2014 al Comune di Massa Lubrense, in particolare la nostra analisi si è soffermata sulla situazione osservata nell’area della spiaggia di Marina del Cantone, pur avendo riscontrato analoghe inottemperanze anche su altre spiagge oggetto dell’assegnazione della Bandiera Blu 2014. Certi di una Vostra attenzione alle perplessità espresse da codesta associazione nella relazione allegata, in attesa di un gradito cenno di riscontro,  porgiamo cordiali saluti.
Claudio d’Esposito – Presidente WWF Penisola Sorrentina

bandiera blu 2012
bandiera blu 2014

Abbiamo chiesto a d’Esposito di illustrarci sinteticamente il dossier e le finalità dell’iniziativa: “Dal dossier di 56 pagine, redatto dal WWF Penisola Sorrentina, appare evidente come alcuni dei requisiti necessari ad ottenere la Bandiera Blu risulterebbero latitare a Marina del Cantone. A tali mancanze si aggiungono anche le gravi violenze che il territorio ha dovuto subire in barba all’obiettivo principale del Programma Bandiera Blu quale quello di promuovere una conduzione sostenibile del territorio.
Alla luce di quanto documentato e considerando integerrimo l’operato della Commissione di Giuria, è lecito quindi dubitare sulla corretta compilazione del Questionario, non escludendo ulteriori gravi mancanze per le restanti spiagge insignite del riconoscimento e delle quali ci si riserva ulteriori approfondimenti e integrazioni.

“Codesta associazione, pur condividendo e sostenendo in pieno le finalità ed i propositi insiti nell’attribuzione della Bandiera Blu ai Comuni che si differenziano per eccellenza e scrupolo nella gestione eco-sostenibile del proprio ambiente, ritiene che l’attribuzione di una premialità e/o riconoscimento ad un territorio che sembrerebbe, di fatto, non mostrare tutta questa attenzione alla tutela dell’ambiente, confligga necessariamente ed inevitabilmente con la costante e quotidiana attività di denuncia portata avanti dal WWF nei confronti dei tanti attentati all’ecosistema ed al paesaggio, e contribuisca ad attutire, in una sorta di “Alibi Blu”, le gravi, continue ed impunite azioni messe in essere quotidianamente contro la Natura!!!
A tal proposito, nel rispetto di coloro che credono nella Fondazione e nel suo operato, nonché nel diritto dei consumatori, si ritiene opportuno una richiesta di chiarimenti al fine di verificare la conformità ai criteri stabiliti dal Programma”.

Municipio
Municipio

A seguito di tale interessamento del WWF si sono avute violente repliche a mezzo stampa da parte di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale, e minacce di interventi legali da parte del sindaco. E’ chiaro che abbiamo toccato un tasto dolente, ma ci teniamo a precisare che la dettagliata analisi fatta dal WWF non rappresenta un attacco all’Amministrazione Comunale né tantomeno riveste una valenza politica, ma bensì rappresenta l’oggetto col quale si vuole ottenere una risposta ai numerosi disagi che turisti e bagnanti si trovano a dover affrontare, illusi di poter usufruire di servizi che in realtà in loco risultano inesistenti e che vedono di giorno in giorno minare la credibilità del vessillo Bandiera Blu.
Il lavoro proposto è stato articolato in tre capitoli, ove nel primo è stata individuata la posizione geografica del luogo oggetto dell’analisi, ricapitolati i requisiti necessari che una spiaggia Bandiera Blu deve possedere ed infine documentate le inottemperanze riscontrate.
Nel secondo sono stati riportati alcuni grave episodi di violenza ambientale che sono stati perpetrati in loco e che tutt’oggi risultato essere impuniti, mentre nel terzo sono state riportate le dovute conclusioni.
E’ significativo che di pari passo con la presentazione dell’esposto alla FEE l’Amministrazione comunale “sia corsa ai ripari” provvedendo ad adempiere ad alcune palesi mancanze (es. installazione di servizi igienici pubblici, ecc).

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