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A proposito degli 80 euro di Renzi…Ne parliamo con l’esperta Lucia Gargiulo

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Lucia Gargiulo
Lucia Gargiulo

Chi e come riceverà gli 80 euro di aumento in busta paga voluti dal premier Matteo Renzi per sostenere i lavoratori e rianimare un’economia in affanno? Al di là dell’annuncio e della stessa attuazione del provvedimento, per comprendere in che cosa consiste effettivamente questo aumento di salario è necessario discuterne sul piano tecnico e l’abbiamo fatto con un’esperta del settore, Lucia Gargiulo, consulente del lavoro e componente del direttivo provinciale dell’Associazione Professionale dei Consulenti oltre che segretario politico del PD a Sant’Agnello.

A chi sarà riconosciuto il bonus di 80 euro?
A partire dal mese di maggio e senza fare alcuna domanda o comunicazione da parte dei soggetti beneficiari sarà riconosciuto il bonus di 80 euro in busta paga. Il credito sarà infatti erogato direttamente dai datori di lavoro in tutti i casi in cui l’imposta lorda dell’anno è superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Ad aver diritto al bonus sono i lavoratori che nel 2014 percepiscono redditi da lavoro dipendente (e alcuni redditi assimilati come quelli dei sacerdoti, dei tirocinanti, dei lavoratori socialmente utili) – al netto del reddito da abitazione principale – fino a 26 mila euro, purché l’imposta lorda dell’anno sia superiore alle detrazioni per lavoro dipendente. Gli 80 euro (con un decalage tra 24 mila e 26 mila euro) spettano invece se l’imposta lorda è azzerata da altre categorie di detrazioni, ad esempio quelle per carichi di famiglia. Per espressa previsione del decreto legge, specifica l’Agenzia delle Entrate, il credito “è rapportato al periodo di lavoro nell’anno”.

Quindi va calcolato in rapporto al periodo lavorativo?

Esatto, dovrà essere considerato il numero di giorni lavorati nell’anno. Il bonus va elargito per la prima volta a maggio. Ma nel caso in cui ciò non sia possibile per ragioni tecniche legate alle procedure di pagamento degli stipendi, i datori di lavoro sono tenute a riconoscere il credito a partire dalle retribuzioni del mese di giugno, con l’obbligo comunque di assicurare al lavoratore tutto il credito spettante nel corso del 2014. Il bonus, ci dice l’Agenzia delle Entrate, va anche ai contribuenti senza sostituto d’imposta, per i quali però i tempi slittano. I soggetti titolari nel corso dell’anno 2014 di redditi da lavoro dipendente, le cui remunerazioni sono erogate da un datore di lavoro che non è sostituto di imposta, tenuto al riconoscimento del credito in via automatica, come per esempio sono le colf, e tutti i soggetti il cui rapporto di lavoro si è concluso prima del mese di maggio, potranno chiedere il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2014, utilizzarlo in compensazione, oppure richiederlo a rimborso. Infine, i contribuenti che non hanno i requisiti per ricevere il bonus, ad esempio perché hanno un reddito complessivo superiore a 26 mila euro per via di altri redditi, devono comunicarlo al datore di lavoro sostituto d’imposta che recupererà il credito nelle successive buste paga.

E’ tutto chiaro o ci sono ancora dei dubbi su questa disciplina?

La circolare emanata dall’Agenzia delle Entrate n.8/E non ha chiarito un dubbio relativo a quei lavoratori che sono titolari di due rapporti di lavoro ad esempio: part/time, co.co.co anche a progetto, oppure apprendisti o cassaintegrati per questi soggetti non si è ancora fatto luce su come erogare gli 80 euro in busta paga. Alla fine volendo fare un riepilogo possiamo affermare che in favore dei lavoratori dipendenti e di alcuni lavoratori cd “assimilati” ci sarà un credito di 640 euro per il 2014, per i redditi di lavoro dipendente e assimilati inferiori a 24.000, da ripartire in quote mensili da maggio a dicembre; per i redditi compresi tra 24.000 e 26.000 il bonus si riduce fino ad azzerarsi. Il bonus è corrisposto in modo automatico dal datore di lavoro, direttamente in busta paga. Indicare nei Cud e nel modello 770 il credito riconosciuto e le compensazioni eseguite, spetta sempre al sostituto d’imposta, con modalità che al momento sono ancora da definire.

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