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Ma che vuole Armando De Rosa da Stefano Caldoro?

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Armando De Rosa
Armando De Rosa

Prossimo ormai agli 86 anni Armando De Rosa da Vico Equense, ex plenipotenziario della democrazia cristiana degli anni 70/80, ha deciso di assurgere a nuovo protagonista della politica campana ponendo nel mirino Stefano Caldoro, presidente della Giunta Regionale della Campania, incalzandolo con dichiarazioni molto critiche seguite dall’esplicito invito a dimettersi.

Flora Beneduce
Flora Beneduce

Prima di leggere il secondo di questi comunicati è necessario, per chi non lo sapesse, spiegare che De Rosa è il marito di Flora Beneduce, attuale primario ospedaliero dei nosocomi della Penisola Sorrentina, da qualche mese tornata a occuparsi di sanità dopo la breve esperienza di consigliere regionale dovuta alle “disgrazie giudiziarie” che hanno colpito uno dopo l’altro gli eletti del suo partito, prima PdL poi Forza Italia.

Stefano Caldoro
Stefano Caldoro

Perduti i galloni di personaggio politico di rango, la Beneduce si è ritrovata a fianco il “vecchio leone” di antiche e cruente battaglie politiche in Costiera e in Regione il quale ha deciso di dare del filo da torcere a Caldoro: prima annunciando imminenti provvedimenti giudiziari a carico di 20 consiglieri regionali, poi con la dichiarazione di questa sera: “Basta con la politica del rattoppo e degli annunci. Caldoro operi scelte coraggiose. L’attentato in Prefettura è un atto grave e deprecabile, ma anche un segnale dell’inasprimento delle tensioni sociali nella nostra Regione. La disoccupazione tocca picchi del 30%, le famiglie non riescono a sbarcare il lunario, i ragazzi sono costretti ad emigrare per cercare lavoro, lo stato sociale è praticamente inesistente e i diritti che dovrebbero essere garantiti  vengono elemosinati da cittadini sempre più esasperati. Mi domando come mai la classe dirigente non affronti questi disagi e non intervenga prontamente. Il presidente della Regione, Stefano Caldoro, sembra essere il curatore fallimentare di un ventennio di gestione disastrosa.

Ad amministrare, sempre le stesse persone, le stesse competenze e le stesse connivenze. Ma i tempi sono cambiati, richiedono professionalità

Beneduce e Cosentino
Beneduce e Cosentino

specifiche e cambiamenti forti. Eppure, in Campania, i dirigenti e i funzionari non sono cambiati. La macchina governativa è impantanata nella stasi, i ruoli si consolidano e le poltrone sono intoccabili. Credo che il governatore  e la sua giunta debbano smetterla con la politica del rattoppo e debbano lanciare riforme coraggiose per far ripartire l’economia, l’occupazione, l’imprenditoria. Lo sviluppo richiede scelte forti, non sempre indolori. Il prezzo da pagare per la crescita, per i nostri giovani, per il nostro futuro”. L’irrequietezza politica della Beneduce, evidentemente non lascia tranquillo il marito Armando che si è deciso a dar voce a quelle che è lecito presumere siano pensieri e giudizi della consorte che mal si rassegna alla perdita del seggio regionale ed evidentemente spinge sull’acceleratore della crisi sperando di rientrare in partita. Modo strano, se non almeno inconsueto, di far politica quello di Beneduce-De Rosa che oltre a vantare frequentazioni col pregiudicato Berlusconi, ostentano solide amicizie con Nicola Cosentino e Marcello Dell’Utri, il fior fior di Forza Italia. Non c’è che dire…Caldoro non si cura di lor…ma guarda e passa!

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