Campania,  Diario Politico©Raffaele Lauro,  Italia,  Sorrento

Turismo, il piano del Governo al 2020 mentre le imprese muoiono

Stampa

di Gaetano Mastellone

Penisola Sorrentina – panorama

Il ministro Piero Gnudi ha presentato al Consiglio dei Ministri il Piano strategico per lo sviluppo del turismo “Italia 2020”. Il documento presenta un’approfondita analisi dei punti di vulnerabilità del settore turistico, indica 7 linee guida per l’agenda di governo e propone 61 azioni specifiche, implementabili in un periodo variabile tra i 3 mesi e i 5 anni. Il piano punta a generare 500.000 nuovi posti di lavoro e incrementare il Pil di 30 miliardi entro il 2020. Questa è la sintesi. È la prima volta che nel nostro Paese viene elaborato un Piano strategico sul Turismo, al fine di trovare strade per contrastare la perdita di competitività dell’Italia nel turismo e riconquistare la leadership nel mercato…

Il piano mette in luce i punti di vulnerabilità dell’industria turistica che, pur continuando a rappresentare uno dei settori più importanti per il Pil, negli ultimi anni, ha perso smalto e si trova ora dietro a Francia e Spagna. Chi ha elaborato il Piano? Come sempre accade quando c’è uno studio pubblico ci si dimentica dei privati e degli imprenditori. Hanno “elaborato” professori universitari, dirigenti pubblici, consulenti. Sempre i soliti noti. Il piano indica sette linee guida molto precise: governance, rilancio dell’Enit, offerta moderna, riqualificazione del ricettivo, infrastrutture e trasporti, formazione delle risorse umane e attrazione d’investimenti internazionali. Oggi il settore è più complesso che in passato perché i clienti sono molto più diversi tra loro, più sofisticati, mentre la qualità dei servizi offerti ai turisti è più importante che in passato perché altri paesi hanno fatto molti passi in avanti. L’Italia è dotata di una quantità di risorse che possono essere valorizzate dal punto di vista turistico senza uguali; abbiamo dunque un vantaggio competitivo, ma non possiamo pensare di continuare a campare di rendita.  Ritengo che ancora una volta si sia persa l’ennesima occasione per intervenire in modo utile a sostegno del turismo. Le grandi difficoltà che le imprese del settore stanno vivendo non permettono di prevedere improbabili scenari futuri proiettati addirittura al 2020!! A mio parere serviva, e serve più che mai, anche un Piano immediato finalizzato ad affrontare l’unica emergenza vera, cioè salvare, e dare ossigeno, alle imprese turistiche alberghiere. Bisognerebbe farlo oggi, non domani. Il 2020 è lontanissimo. Nessuno può ignorare che stanno saltando anche le imprese sino a ieri considerate sane, anche quelle ben gestite ed anche quelle che hanno una solida tradizione. Le imprese più piccole invece stanno saltando per mancanza di credito e perché c’è già il mercato che le sta mettendole fuori gioco. Allora cosa dover fare? Le questioni nodali sono ben note. Le imprese alberghiere stanno soccombendo sotto il peso di una tassazione sempre più soffocante, sotto l’incalzare di un costo contributivo del lavoro che non ha eguali, con un’Iva superiore a quella dei nostri competitori, regalando loro vantaggi competitivi inaccettabili, una burocrazia pubblica disorganizzata e complicata che toglie tempo e risorse al lavoro degli imprenditori turistici anche con la tassa di soggiorno. Il Governo vuol puntare sul Turismo affinché sia uno dei volani della spinta della nostra economia? Bene, allora occorre prendere decisioni coraggiose sui nodi più urgenti e incentivare l’imprenditoria. Se ci si ostina invece a voler costruire una casa cominciando dal tetto è fin troppo evidente che non starà in piedi. Le imprese turistiche e il Paese hanno invece assoluta necessità di una svolta rapida e profonda già nel 2013. Il Piano deve essere un documento di “visione a tendere” e non si può certo aspettare il 2020! Occorre agire, e subito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*