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Ma che c’azzeccano Di Nardo&Palagiano con “Rivoluzione Civile”?

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Antonetti, Di Nardo e Palagiano (IdV)

E’ vero che la politica ci ha abituato a tutto e di più, ma l’approdo di Antonio Palagiano e Nello Di Nardo al neonato movimento “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia mallevadore Antonio Di Pietro sa di beffa per tutti quelli che la rivoluzione, in Italia, sarebbero pronti anche a farla per davvero e che nella candidatura di Ingroia hanno individuato un’opportunità per partecipare alla consultazione elettorale senza sprecare il proprio voto!

Antonio Ingroia

Con tutto il rispetto dovuto ai due Parlamentari sorrentini e oggi responsabili dell’IdV in Campania, le loro non sono assolutamente storie politiche e personali di “rivoluzonari” e appare una vera e propria “violenza” imporre le loro candidature nelle liste del neonato movimento che, negli intenti, dovrebbe portare facce nuove in Parlamento, in grado veramente di contrastare lobby e interessi trasversali alle diverse parti politiche…

Palagiano, Di Pietro e Di Nardo

Non ne abbiano a male i due Onorevoli, ma non basta essere stati fedeli a Di Pietro e all’IdV alla Camera e al Senato in questi cinque anni per meritare questa ricandidatura. L’IdV uno scotto ai suoi troppi errori l’ha pagato e lo sta pagando, fermo restando la validità di importanti battaglie condotte in Parlamento e fuori da esso da Di Pietro. Lo diciamo noi che pure  in questi cinque anni li abbiamo seguiti passo passo i due Onorevoli apprezzandone anche qualche iniziativa, ma tutto sommato non siamo i soli a ritenerli estranei, politicamente parlando, a quella cultura e a quella visione della politica cui dice di ispirarsi Antonio Ingroia. Non risulti provocatorio, ma è stato molto più rivoluzionario il loro collega Sen. Raffaele Lauro per le battaglie politiche condotte in solitaria nel PdL su fronti delicatissimi tanto da suscitare pubblici apprezzamenti per la sua libertà intellettuale e politica da aprte di un’altra collega parlamentare, la Senatrice Teresa Armato del PD. Crediamo sia profondamente sbagliato rispetto a un certo tipo di elettorato che invoca una forte discontinuità proporre queste candidature a Napoli e in Campania dove “Rivoluzione Civile” può avere una chance elettorale soltanto se proporrà nomi e con essi storie personali e politiche coerenti con quella visione rivoluzionaria che Ingroia propone al Paese. Di Nardo&Palagiano, ce lo consentano con tutto il rispetto che gli è dovuto, sono invece completamente estranei rispetto a questa visione e cultura politica e proprio non riusciamo a vederceli nelle vesti dei nuovi paladini della rivoluzione italiana. Piuttosto le loro sono candidature squisitamente partitiche imposte da Di Pietro. Crediamo invece che non manchino figure nuove che, per il momento, non riteniamo di proporre all’attenzione per non svuotare di significato questa riflessione della domenica di epifania. Auspichiamo pertanto un ripensamento e quindi candidature coerenti con la mission di Rivoluzione Civile in modo da non pregiudicare le performance elettorali del movimento di Ingroia.

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