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Interessi sanitari, politici e clientelari osteggiano l’Ospedale Unico della PS

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Ospedale “S.M. La Misericordia”

Le polemiche sull’istituendo Ospedale Unico della Penisola Sorrentina ci consentono in parte di comprendere perchè non potrà mai nascere un Comune Unico della Penisola Sorrentina a causa di municipalismi senza senso e di un esaperato egoismo territoriale e politico che sanno tanto di clientelare e di tutela di interessi legati a varie botteghe e ai protagonismi individuali. Mentre l’unione dei piccoli territori, tanto più se a forte identità socio-culturale ed economica condivisa, e con essi dei loro punti di forza per abbattere, o ridurre, le singole debolezze, dovrebbe rappresentare la strada maestra su cui misurare la maturità di una vera classe dirigente, ci ritroviamo invece puntualmente a discettare di questioni che poco o nulla hanno a che vedere con la cura di interessi peculiari delle comunità locali…

Maurizio D’Amora

Il Comune unico non nascerà mai perchè troppi sono coloro che ambiscono a diventare sindaci o assessori. Obiettivo che non potrebbero raggiungere in una municipalità più ampia e sicuramente più confacente agli interessi degli amministrati costretti invece a subire dictat e volontà di piccole lobby e di signorotti che giammai godrebbero di diritto di cittadinanza politico-amministrativa in una realtà più consistente quale potrebbe diventare la Penisola Sorrentina riunita in un unico comune. Del resto gli interessi e gli affari da curare sono tanti per cui c’è spazio per tanti sindaci e per tanti assessori ad aver “mani in pasta“. Sull’Ospedale Unico si sta consumando più o meno la medesima battaglia con la differenza che i Sindaci, non vedendo messo in discussione dall’eventuale realizzazione di questo progetto il proprio ruolo politico-istituzionale, si sono resi promotori di un’iniziativa di studio e di proposta per attuare un’unificazione e l’ottimizzazione dell’organizzazione e della spesa sanitaria utile a permettere la sopravvivenza di un plesso ospedaliero in Penisola Sorrentina. Per questo hanno deciso di condividere un progetto nell’interesse del territorio, proposta che sicuramente non aggrada a una certa parte medica supportata dalla politica e che, quindi, insieme cercano di contrastare, anche se siamo ancora in una fase embrionale. Quando tutti i Comuni si saranno espressi in merito al progetto, foss’anche soltanto sul piano consultivo e per un motivo di riguardo verso i territori che sono legittimamente rappresentati dai consigli comunali (in questo senso ci si riferisce a un processo nato dal basso), avremo la conferma di una visione unitaria almeno della politica sanitaria legata al territorio. Da allora in poi l’ultima parola spetta al direttore generale, Maurizio D’Amora, che fino a questo momento si è espresso favorevolmente al progetto ponendo in calce allo studio di fattibilità la propria firma, decisione che assume un significato importante rispetto alla stessa Regione Campania che da quest’anno è pronta a uscire dalla fase della gestione commissariale della spesa sanitaria. Sembrano lontani i tempi delle ossessive frequentazioni della politica peninsulare con l’ex manager sanitario – Gennaro D’Auria – finito in galera e oggi sotto processo per svariati reati commessi nell’esercizio delle sue funzioni plenipotenziarie tanto care a una certa politica anche peninsulare.

Ospedale Vico Equense

Per quanto concerne Vico Equense, per esempio, non si comprende per quale ragione non debba avvalersi di un importante servizio di pronto soccorso qual è quello di Castellammare di Stabia dove si accede velocemente da Vico e dove operano fior fior di professionisti impegnati a rendere all’utenza un servizio di prima linea! Ma dove sta scritto che certi servizi devono stare per forza sotto casa? L’importante è che siano efficienti e raggiungibili! Ci si rende conto di quanta arretratezza c’è in ceri ragionamenti che, facendo leva sull’emotività popolare, puntano solo a difendere interessi di pochi che, soprattutto in sanità, consentono anche di creare cospicue clientele elettorali. Sulla genesi di questo progetto se ne sono dette e scritte di tutti i colori; si è accusata la conferenza dei Sindaci riunita presso l’Arips di esser andata oltre le proprie competenze, i consigli comunali di aver approvato una delibera destituita di legittimità istituzionale. In tanti altri settori la conferenza dei Sindaci Peninsulari ha istruito procedimenti che sono stati fatti propri dalle singole realtà amministrative: per tutte le delibere in materia urbanistica e specificamente sul piano casa. Mai che certe voci si siano alzate con altrettanta incisività, segno che dietro le voci che oggi sproloquiano agiscono politici e medici che preferiscono non schierarsi in prima linea contro il progetto perchè lavorando come sanitari a Vico o a Sorrento manifesterebbero così un palese conflitto d’interessi a intervenire in prima persona sull’argomento che, invece, dovrebbe stare a cuore proprio ai cittadini della Costiera che vogliono conservare un proprio presidio sanitario eccellente e rispondente alle esigenze di una comunità locale e turistica. Nei prossimi giorni sicuramente si conosceranno ulteriori dettagli di questa programmazione e allora tutto diventerà più chiaro. L’importante è ragionare su questo tema, ma non solo, senza pregiudizi e sul contenuto di una proposta che soltanto stolti e ignoranti possono respingere a priori visto che, senza una programmazione, si rischiano di perdere entrambe le attuali strutture ospedaliere peninsulari in una corretta e rigida applicazione della spending review sanitaria in Campania.

2 commenti

  • gianni salvati

    Cara Pinp

    sono ovviamente e pienamente daccordo su molte considerazioni espresse, prima tra tutte quelle sul Comune unico. Forse non nascerà mai ed è un vero peccato: per le nostre popolazioni in primis e poi per il peso politico che potremmo esprimere, allineandoci a cittadine di medie dimensioni che hanno più voce (ed ovviamente più considerazione!) in ambito regionale. Volevamo in un passato ormai lontano, io e l’ex assessore, l’avv. Francesco Esposito di Piano di Sorrento, renderci promotori di una raccolta di firme su questa ipotesi sul territorio peninsulare per poi cercare di far promuovere un referendum in ogni Comune della Penisola, ma il progetto abortì per diverse motivazioni e forse perchè non pienamente convinti (sbagliando, ovviamente!) anche noi! Oggi ne avremmo tutto da guadagnare. Quanto all’ospedale unico, sono daccordo che sia una proposta che solo stolti ed ignoranti possano respingere a priori, anche se sono fermamente convinto che il processo di realizzazione di una struttura come quella di cui parliamo, andasse fatto diversamente all’iter seguito. Le perplessità principali non derivano certamente dal non voler riconoscere la valenza di un’opera che, se realizzata, potrebbe cambiare (ed in meglio, ovviamente!) la sanità peninsulare quanto piuttosto dal particolare momento di crisi che stiamo vivendo e dalla constatazione che la parte economica per realizzare il progetto, sia davvero in alto mare. A tutto questo aggiungerei anche che nè la politica nazionale nè quella regionale (più direttamente interessata!) diano sufficienti garanzie di serietà d’intenti, indispensabili per una concreta attuazione del progetto. Un saluto.
    Gianni Salvati, ex consigliere comunale di S.Agnello

  • marco

    Il caro dirigente dell’ASL NA3 SUD, che certamente è tale grazie ad una nomina politica, dovrebbe provare a vivere in una delle frazioni collinari del comune di Vico Equense. Un qualsiasi cittadino che vive a Moiano abbia un infarto, il cui tempo utile per la rianimazione è di circa 20 min (esagarando), probabilmente non avrebbe NESSUNA probabilità di sopravvivenza se dovesse ragiungere il proto soccorso di C.Mare, se poi il cittadino in questione avesse la folgorante idea di infartuarsi un sabato estivo farebbe bene a chiamare direttamente le pompe funebri, più solerti e efficienti dell’autombulanza provienente da C.Mare

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