Italia

Sanità, per Palagiano (IdV) il PD avalla la “governance gerontocratica”

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On. Antonio Palagiano (IdV)

ROMA – E’ polemica tra l’On. Antonio Palagiano, capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Affari Sociali e responsabile nazionale sanità, e il Partito Democratico in merito alla discussione sull’articolo 4 del DL Balduzzi. Il PD si pone contro il ricambio generazionale nella gestione delle aziende sanitarie italiane proponendo e votando in Commissione Affari Sociali un emendamento che elimina il limite d’età dei direttori generali a 70 anni, permettendo il mantenimento di rendite di posizione a vetusti personaggi che spesso sono stati la causa del dissesto finanziario in ambito sanitario…

L’abolizione del limite di età per i direttori generali è assurda e sancisce l’inizio della governance gerontocratica in sanità. Anche in questo caso, durante la discussione in Commissione, è emersa l’eterogeneità e la dissonanza tra i relatori e il Ministro – con l’on. Turco favorevole all’emendamento, l’on. Barani che si è rimesso all’aula davanti a un Ministro che ha espresso parere contrario , ma il risultato è solo uno – prosegue Palagiano – l’approvazione di questa norma surreale consentirà ai soliti noti di fruire di uno stipendio d’oro che si sommerà alla pensione e a tempo indefinito. Il tutto senza alcuna valutazione attitudinale concreta sulle capacità del “vecchietto” pur munito di tutti i requisiti previsti dalla legge!” Nel corso della seduta odierna, è stato anche votato favorevolmente un emendamento IDV che contribuisce ad una maggiore trasparenza nella nomina dei responsabili di struttura complessa a direzione universitaria e che prevede  la massima pubblicità, come previsto per le aziende sanitarie, dei curriculum dei candidati e dell’atto motivato di nomina attraverso il sito dell’ateneo o dell’azienda ospedaliero-universitaria interessate. “Purtroppo si tratta solo di un piccolo passo e visto l’atteggiamento del Governo e dei suoi sostenitori – conclude Palagianola strada per liberare la sanità dalla politica sarà ancora lunga e tortuosa”.

Sempre oggi l’On. Palagiano è intervenuto anche sull’obiezione di coscienza dei sanitari in materia di aborto:  “In Italia, la grande diffusione dell’obiezione di coscienza in campo medico impedisce, di fatto, la piena applicazione della legge 194/78: i dati presentati oggi dal Ministero, purtroppo, non lasciano spazio a dubbi. E’ necessario intervenire per garantire alle donne il diritto di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza e ai medici quello di essere obiettori. Per veder efficacemente garantiti i diritti di entrambi si deve ripartire proprio dalla ripresa della discussione in Parlamento delle mozioni su questo tema, una discussione bruscamente interrotta, forse perchè troppo scomoda. A tal proposito, fondamentale, da parte del legislatore, sarebbe assumere ogni iniziativa affinchè la gestione organizzativa e del personale delle strutture ospedaliere sia realizzata in modo da evitare che vi siano presidi con oltre il 50% di obiettori. Questo al fine di garantire un’assistenza sanitaria omogenea su tutto il territorio nazionale ed evitare la costosa e difficile migrazione interregionale. Solo così sipotrà dire di tutelare le donne italiane, anche quelle che vivono in regioni dove l’obiezione raggiunge l’80%. Quanto alla proposta del ministro di impiegare il gran numero di obiettori nell’attività di prevenzione all’aborto – conclude Palagiano – bisognerà fare i conti col fatto che la prevenzione, in questo senso, significa potenziare i consultori, che rischiano di chiudere proprio per carenza di personale, e aprire ambulatori di pianificazione familiare, dove si possa trasmettere la cultura della contraccezione, anche attraverso la prescrizione di pillole contraccettive o l’impianto di spirali alle donne che lo desiderano”.

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