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Disastro PDL: l’opinione di Lauro e Beneduce sul caso Lazio

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Beneduce con l’On. Cosentino

Il PDL volge alla fine, l‘implosione del partito berlusconiano è cosa fatta e, tra le uscite della componente ex-An e la messa a punto di una barca di salvataggio per condurre l’establishment berlusconiano nel nuovo Parlamento, non è facile comprendere che cosa si profila all’orizzonte per il centro-destra distrutto in tutte le sue componenti. A Napoli e in Campania da giorni letteralmente si trema nei palazzi governati da Caldoro e da Cesaro.

Raffaele Lauro

E’ lapidario il commento sui fatti laziali rilasciato dal Sen. Raffaele Lauro (PdL) che ha speso la legislatura a richiamare il PdL sull’urgenza di confrontarsi con temi scottanti quanto importanti per la qualità della politica, senza però riuscire a stanarlo il suo partito. Per tutti la legge anti-corruzione su cui da sempre, ad ogni scadenza elettorale, Lauro ha richiamato l’attenzione dei partiti affinchè esercitassero una “selezione preventiva” sulle candidature sbarrando la strada a chi non avesse requisiti di moralità e di adeguatezza a ricoprire incarichi istituzionali…

Non c’è stato verso: il PdL, come del resto anche altri partiti, ha continuato a privilegiare candidature di impresentabili e di collusi con varie mafie. Ha detto Lauro subito dopo le dimissioni della Pesidente del Lazio: “La presidenza Polverini è nata male ed è finita peggio. Speriamo che nessuno degli uscenti abbia il coraggio e la spudoratezza di ricandidarsi“. Un’altra esponente del PdL che pure ha ingaggiato una lotta nel partito per aggiudicarsi un posto in consiglio regionale in nome delle pari opportunità evidentemente lese in Campania, è stata la dottoressa Flora Beneduce che sulla vicenda-Polverini ha diffuso un ampio comunicato. “Mala tempora currunt. Gli scandali che stanno travolgendo una parte del mondo politico derivano da un’immoralità diffusa, da un progressivo allontanamento dai valori cristiani e da una colpevole incapacità di perseguire il bene comune. Mi sento molto vicina alla Polverini, è una donna sana, di valori saldi e retta nella gestione della cosa pubblica. Purtroppo ha dovuto scontare le colpe di chi ha creduto che gli interessi personali fossero più desiderabili di quelli comunitari, di chi ha indegnamente speculato per trarre profitto, di chi ha agito in nome del denaro, del potere, del meschino piacere di spacciare per servizi offerti il proprio losco guadagno. Giocare con le tasche delle persone è un po’ come giocare con le loro anime. Pagare il conto è un atto dovuto. Peccato che a pagare non siano stati solo i vari Fiorito, Lusi, Penati, bensì una donna sempre vicina alla gente, attenta ai disagi sociali e pronta agli interventi di sostegno concreto. L’invito del cardinale Angelo Bagnasco, in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei, alla morigeratezza e al recupero dei valori è un segnale importante lanciato ai cattolici e non solo. Si scelgano i governanti, non si accettino figure torbide, che mettono a disagio gli onesti e inquinano la politica. Urge una nuova etica, che soppianti il malcostume imperante e affermi una dimensione di servizio e di disponibilità. Non sono più giustificabili spese smodate a fronte di difficoltà economiche che logorano sempre più famiglie. Per Flora Beneduce è necessario che la politica ritrovi dignità. In ogni campo, l’onestà, la solidarietà e il rispetto siano direttrici d’azione. Oggi più che mai, chi governa deve privilegiare l’interesse pubblico, sentirsi responsabile per ogni cittadino, dimostrare con i fatti che l’impegno individuale può regalare progresso e crescita a tutta la comunità”. Si tratta di un ragionamento che non fa una grinza, ma che però, ce lo consenta la signora Beneduce, deve essere coerente rispetto ai suoi referenti nel partito, gente come Nicola Cosentino e Marcello Dell’Utri, il primo inquisito per camorra, il secondo anche condannato per mafia! Se non si tagliano certi cordoni, certi discorsi non trovano credito, al di là della buona fede e della buona volontà che sicuramente ispirano la dottoressa alla quale va segnalata, vista la sua funzione di primario generale degli Ospedali Riuniti della Penisola Sorrentina, anche l’eccessiva ingerenza della politica nella sanità, materia assai delicata e molto clientelare che condiziona sia la politica sia la sanità su questo territorio e su cui aprire gli occhi è un obbligo da parte di chi fa politica ispirandosi a quei valori e alle parole del Cardinale Bagnasco.

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