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Ispezioni nei Ristoranti, interviene Giuseppe Coppola

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I fatti di cronaca inerenti i controlli e le contravvenzioni elevate ai danni di alcuni Ristoratori della Penisola Sorrentina hanno suscitato un vespaio di polemiche da parte dei Consumatori interessati a conoscere l’identità degli Operatori e  da parte di quest’ultimi che si sono ritenuti ingiustamente criminalizzati sui media per controlli ordinari di carattere amministrativo. Un dibattito vivace e sicuramente interessante che, per quanto ci riguarda, abbiamo analizzato in uno specifico post pubblicato domenica che, guarda caso, poneva in evidenza proprio i problemi che oggi sono oggetto di polemica. Ora sull’argomento registriamo l’intervento di Giuseppe Coppola, titolare del centro Myllennium che si occupa di controlli in materia igienico-sanitaria, nonchè assessore al Comune di Sant’Agnello.

Giuseppe Coppola

Fissiamo innanzitutto un punto fondamentale, la qualità della ristorazione in penisola sorrentina è elevatissima, nel nostro territorio lavorano i migliori chef del mondo e le attrezzature utilizzate sono generalmente all’avanguardia. Fatte queste dovute precisazioni, passo all’argomento in questione sui controlli che ci sono stati nella settimana di ferragosto. Tutti i provvedimenti sono stati di tipo amministrativo ed i sequestri sono stati fatti nella maggior parte dei casi per violazione degli obblighi derivanti dalla rintracciabilità.

Lo spiego per i non addetti ai lavori: la merce era in buono stato di conservazione, quindi buona per essere consumata, ma il ristoratore doveva annotare su apposite schede le notizie relative al lotto del prodotto, quando lo ha acquistato ed eventualmente quando lo ha congelato. La legge prevede per tale violazione un sequestro di tipo amministrativo ed una sanzione pecuniaria ed il ristoratore nel chiedere il dissequestro può anche chiedere di utilizzare gli alimenti per consumo personale, visto che sono stati definiti dallo stesso organo di controllo come buoni.
Questi sono i fatti. Certamente, come in tutti i settori ci sono imprenditori onesti e disonesti, ma in questo caso, mi sembra quasi un’operazione mediatica del tipo del blitz a Cortina per controllare gli scontrini. La cosa che dispiace è che si passa un messaggio sbagliato per imprenditori che investono tantissimo nelle proprie attività.
Concludo queste mie precisazioni anche con un altro dato che secondo me è significativo e dovrebbe far riflettere, in penisola sorrentina, unica realtà produttiva in attivo della provincia di Napoli, si accaniscono da sempre i controlli più disparati. Soprattutto nell’ambito sanitario, il controllo è costante e questo fa onore agli organi preposti che viste le esiguità di mezzi e di uomini, sarebbero legittimati a starsene chiusi in ufficio. Questo controllo costante e preventivo ha fatto si che il livello della ristorazione in penisola si elevasse a standards internazionali.
Riprendendo, ciò che ha affermato il dott. Ruggiero, direttore dell’Unità Operativa di Prevenzione Collettiva, in penisola vengono fatti centinaia di matrimoni e ci sono migliaia di persone che consumano nei ristoranti e negli alberghi della penisola sorrentina e negli ultimi cinque anni non ci sono mai state tossinfezioni alimentari. Questo vorrà pure dire qualcosa!
Contrariamente a quanto avviene nel nostro territorio, non sono certo che la stessa intensità di controlli venga fatto anche in territori limitrofi. Difatti raramente si legge dai giornali di controlli o multe nel resto della provincia di Napoli però ogni tanto si legge di qualche matrimonio i cui invitati sono andati tutti all’ospedale o di qualche tossinfezione alimentare.

Giuseppe Coppola

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