Campania,  Napoli,  Vico Equense

Appello del WWF: la caccia è chiusa fino a Settembre

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Il rinvenimento dell'Arma da parte del CFS (foto WWF)

VICO EQUENSE – Sul versante meridionale del massiccio Arola-Monte Comune, in zona A del Parco Regionale dei Monti Lattari, con l’arrivo delle prime avvisaglie di primavera e in attesa dell’inizio del passo migratorio degli uccelli, i bracconieri si organizzano per tempo nascondendo richiami ed armi. Ma stavolta gli agenti scelti del Corpo Forestale dello Stato guidati dagli attivisti del WWF Penisola Sorrentina, sono riusciti ad intercettare, prima ancora che i famigerati richiami delle quaglie echeggiassero nei monti, un’arma nascosta e centinaia di cartucce pronte ad essere usate! Sulla stessa zona la Forestale era già più volte intervenuta a smantellare le casseforti in ferro e acciaio, saldate ad arte e cementate nella pietra calcarea opportunamente sbancata, chiuse da un robusto catenaccio e contenenti, all’interno, sofisticati impianti e timer. Si tratta dei famigerati richiami elettroacustici che riproducono, per tutta la notte, durante la stagione migratoria, il verso degli uccelli da catturare (quaglia, tortora, tordo, ecc.) attraendoli nei pressi della postazione e rendendoli prede facili per il bracconiere che, alle prime luci dell’alba, si reca a cacciarli col fucile o con i cani.  Nei blitz precedenti era già stato rinvenuto anche un altro “nascondiglio” per fucili, purtroppo vuoto, uno dei tanti sparsi per la montagna, costituito da un lungo tubo in plastica cementato sotto le pietre. Per non rischiare di essere acciuffati a caccia chiusa i fucili vengono infatti abilmente nascosti, dopo averne abraso la matricola, tra le pietre dei muri, in grotte o tra la vegetazione, pronti all’uso una volta giunti sul posto.  Stavolta ad allertare il WWF del rinvenimento dell’arma sono stati degli ignari escursionisti.  L’intervento condotto grazie all’ausilio degli agenti scelti del Corpo Forestale dello Stato di Castellammare di Stabia, ha portato all’individuazione e al successivo sequestro di un fucile la cui matricola è risultata abrasa, di una cintura portacartucce, di centinaia di cartucce, di strumenti per la manutenzione dell’arma e di elementi per la caccia all’alba. Le indagini del C.F.S. continueranno con esami di laboratorio e rilevamento delle impronte digitali lasciate sul fucile. Parrebbero esserci già dei sospettati ma rimane pieno riservo sull’esito delle indagini tuttora in corso.
“Purtroppo nel nostro territorio c’è ancora chi non si vuole rassegnare al rispetto delle regole – dichiara Claudio d’Esposito Presidente del WWF Penisola Sorrentina – e ritiene di poter impunemente infrangere la legge e depredare a proprio piacimento la fauna selvatica, nella convinzione di restare impunito. Mi riferisco ai fantomatici bracconieri, incalliti e fanatici sparatori, che esercitano la caccia a qualsiasi specie, con qualsiasi mezzo e per tutto l’anno! Nell’ultimo intervento, assieme all’arma, sono state trovate nascoste in una busta tra la vegetazione centinaia di cartucce con polvere da sparo pronte a fare fuoco e che avrebbero di sicuro potuto costituire un enorme pericolo in caso di incendio! Questo ci deve far riflettere sulla gravità del fenomeno “bracconaggio” in penisola sorrentina. L’usanza di nascondere armi nella montagna è molto diffusa, soprattutto a caccia chiusa, e non è facile intercettare i nascondigli che spesso vengono cambiati di frequente per non correre il rischio di vedersi sottratti i preziosi fucili”. Il WWF rinnova l’appello: “La caccia è chiusa fino a settembre, pertanto si invita chiunque noti o sia a conoscenza di impianti fissi per l’uccellagione (reti, trappole, tagliole, ecc.), di richiami acustici notturni o di attività di caccia di frodo a continuare a denunciarli alla Forze dell’Ordine e a darne tempestiva comunicazione al WWF che attuerà tutte le azioni immediate e necessarie per contrastare i reati in corso.

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