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“Informazione&Politica”, un meeting per confrontarsi fra “addetti ai lavori”

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Su Facebook si è sviluppato, ma solo parzialmente, un dibatitto sul ruolo dei giornalisti in penisola sorrentina a seguito di un post pubblicato da Franky Mauro cui hanno fatto seguito alcuni commenti senza però che i tanti giornalisti che frequentano il social network abbiamo ritenuto di intervenire su un tema di grande attualità e anche spinoso. Giuseppe Damiano de Il Mattino invece ha avanzato una proposta che ci trova perfettamente consenzienti: organizzare una due giorni di dibattito tra gli addetti ai lavori, di cui la prima dedicata al mondo dell’informazione in tutte le sue espressioni, la seconda al confronto con la classe politica, cioè il principale interlocutore dell’informazione a quanto sembra di capire dal posti di Mauro e visto il ruolo che essa esercita, direttamente o indirettamente, sulla vita quotidiania. Un non giornalista come Gaetano Mastellone, peraltro tra i più attivi a confrontarsi pubblicamente su svariati temi senza preoccuparsi di celare le proprie opinioni, si è candidato a fare da moderatore. Ben venga! Per quanto ci riguarda, come Politica in Penisola, vogliamo cogliere questa opportunità facendoci promotori ed organizzatori di questo dibattito che ci auguriamo riesca a coinvolgere la maggioranza dei colleghi della carta stampata e radio-televisiva, quelli del web e tutti coloro producono informazione. Nei prossimi giorni provvederemo a definire il programma di questa due giorni dedicata al tema “Informazione&Politica” cui ci premureremo di invitare tutti i Colleghi e i rappresentanti della politica e dell’amministrazione confidando nella loro disponibilità ad animare un confronto serio e costruttivo, ma soprattutto aperto e scevro da condizionamenti di sorta.

Ecco il post di Mauro che spiega il senso della sua considerazioni:
Vista la richiesta, presente in un commento di questo gruppo, approfondisco le mie considerazioni sul giornalismo locale. Premetto: si tratta di impressioni che ho avuto durante gli ultimi 2 anni (periodo corrispondente al mio più intenso interessamento alla politica peninsulare), vanno fatti i dovuti distinguo e, viene da sé, il discorso non è valido per tutti. Il problema parte dal concetto di giornalismo che si vuole adottare. Per me significa inchiesta, intransigenza, indipendenza, libertà. Quanti “giornalisti” in penisola approfondiscono temi, scoprono notizie (e non aspettano che a farlo siano i politici che poi gli girano il comunicato), creano dibattiti, indagano? Quanti hanno il coraggio di scrivere se una cosa è giusta o sbagliata? Quanti non dipendono (o hanno stretti contatti) da personaggi politici locali? Quanti scrivono ciò che gli pare senza paura di pestare i piedi a qualcuno? Dove sono l’inchiesta, l’intransigenza, l’indipendenza, la libertà? E non voglio neanche entrare nel merito del lessico e delle basilari regole della sintassi, del bagaglio culturale e della capacità di critica. Perché c’è bisogno di chiedere al “giornalista” per vedersi pubblicare notizie, comunicati, prese di posizione? E riguardo a ciò quanti ne controllano effittivamente la veridicità? Se invece ci si riconosce nella figura del cronista è tutto un altro discorso, ma più che altro sembra essere circondati da una marea di giornalai. Tuttavia sono conscio dei tanti problemi, anche strutturali, che ci sono nel mondo del giornalismo soprattutto a questi livelli, a partire dal precariato e dai quasi nulli guadagni, e visto ciò, della smisurata passione che inevitabilmente si deve avere per continuare in queste condizioni. E sono ancor più conscio (data la mia attività pseudo-politica e la sua necessità di avere buoni rapporti con il mondo del giornalismo) di aver appena scritto la peggior captatio benevolentiae della storia. Spero vivamente che queste mie impressioni siano completamente errate, oppure mi toccherà ritornare ideologicamente a casa e citare Proudhon: “I giornali: cimiteri delle idee“.

Un commento

  • Raffaele Lauro

    Gentile Direttore,
    leggo dell’interessante iniziativa di un meeting, tra gli operatori dell’informazione locale, sul tema: “Informazione&Politica”.
    Desidero assicurare Lei e gli organizzatori, che, se eventualmente invitato, in un fine settimana per me utile, non mancherò di essere presente per seguire, in prima persona, il dibattito.
    Come Ella ben sa, attribuisco alla correttezza, all’indipendenza e alla libertà della informazione, politica ed istituzionale, un ruolo decisivo per la crescita culturale, civile e sociale della Penisola Sorrentina.
    RAFFAELE LAURO

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