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Italia in gravissima difficoltà, l’appello del Sen. Lauro

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ROMA – La situazione sui mercati finanziari si fa sempre più critica. Questa mattina il Sen. Raffaele Lauro (PdL) ha dichiarato:  “Siamo a un passo dalla Caporetto finanziaria. Il Governo presenti immediatamente il maxiemendamento ed il Presidente del Senato convochi l’Aula, anche stanotte, per l’approvazione delle misure necessarie, senza passare dalla commissione bilancio. Non c’è più tempo da perdere”. Di fronte al precipitare della situazione, con lo spread che ha raggiunto un valore di 570 e gli interessi sui BTP a oltre il 7% Lauro invoca un intervento urgente da parte del Ministro dell’Economia accusato di fare come ponzio pilato di fronte a una gravissimi situazione finanziaria che rischia  di gettare il paese nel baratro. “Le leadership, i governi e le maggioranze parlamentari non sono fini a se stessi, ma strumenti per governare e far crescere, civilmente ed economicamente, una comunità nazionale. Proporre le elezioni anticipate, come antidoto alla crisi in atto, prescindendo dall’andamento dei mercati finanziari e dal nostro deficit di credibilità a livello internazionale, come fanno, in queste ore, per un miope calcolo elettoralistico, molti esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione, non costituisce un esercizio di democrazia, benchè mai rispetto della volontà popolare, ma rappresenta l’ennesima follia di una classe dirigente, irresponsabile ed inadeguata, una fuga dalla realtà, un esempio di immaturità civile, oltre che politica. Oggi la priorità delle priorità è la tenuta economica, finanziaria e sociale del nostro Paese: bisogna uscire, utilizzando l’intera legislatura, dal tunnel nel quale ci siamo cacciati in decenni di dissennatezze, a partire dalla prima repubblica. E’ in gioco il futuro dell’Italia e delle nuove generazioni, non di questo o di quell’altro leader politico!” Ha commentato così stamane la crisi politica il sen. Raffaele Lauro del PdL, membro della commissione affari costituzionali, che ha concluso: “Il Governo presenti subito al Senato proposte coerenti con gli impegni assunti in sede europea, che non siano acqua fresca e che rechino la firma leggibile anche del ministro dell’Economia e delle Finanze, senza ulteriori ponziopilatismi da parte del principale responsabile di questa situazione economico-finanziaria. Altrimenti il ministro Tremonti rassegni le dimissioni e consenta ai senatori della Repubblica di conoscere, prima di votare, la paternità delle proposte.”

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