Italia

Lauro (PdL): i miei due emendamenti eliminano privilegi e stanano gli evasori

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ROMA – Mentre Berlusconi e Bossi cercano di trovar la “quadra” alla manovra finanziaria, mantenendo intatti i saldi, si è esaurita la fase del confronto interno alle forze  politiche ormai assestate ciascuna sulle proprie posizioni in attesa di verificare se tiene l’asse tra i due leader del centro-destra mentre impazza la più vergognosa delle stagioni di malapoliticaa destra come a sinistra.

Raffaele Lauro (PdL)

In questo contesto il Sen. Raffaele Lauro (PDL), battitore libero del PDL e in predicato di assurgere a maggiori responsabilità politiche soprattutto se, come sembra ormai assodato, il PDL a Napoli si prepara a passare sotto la guida del deputato scajolano Paolo Russo, ha formalizzato la presentazione di due emendamenti al decreto-Tremonti in sede di commissione bilancio del Senato.  Il primo propone l’abolizione di tutti i privilegi ed i benefici per chiunque abbia ricoperto incarichi pubblici, dopo la cessazione del mandato, da inserire nella legge di contabilità dello Stato, in modo da investire tutti i soggetti pubblici: dagli organi costituzionali fino alle Regioni e agli enti locali, comprese le società municipalizzate. Il secondo riguarda la lotta all’evasione fiscale, con la proposta di poteri straordinari all’amministrazione finanziaria per il sequestro e la confisca dei beni dei grandi evasori, che frutterebbe, per la sua forte deterrenza, un recupero all’erario pubblico di 50 miliardi di euro per anno, da destinare all’abbattimento del debito pubblico. “Queste due proposte, se approvate – ha commentato Laurooltre ad essere espressione di etica pubblica, contro i privilegiati e contro i criminali fiscali, risolverebbero i problemi del debito pubblico e del pareggio di bilancio, senza intaccare le categorie più deboli e senza abolire servizi essenziali per soggetti disagiati. Trovo ipocrita che ex presidenti del Senato e della Camera continuino a godere di uffici e di personale, pagati dai cittadini, e si atteggino tutti i giorni sulla stampa a pubblici moralizzatori“.

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