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Flora Beneduce, la rottamatrice del PDL

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Pubblichiamo l’articolo apparso sul quotidiano “Corriere del Mezzogiorno” con un’intervista alla dottoressa Flora Beneduce, che sta conducendo una battaglia per rinnovare la classe dirigente regionale del Partito, applicare le incompatibilità e restituire una nuova vitalità al PDL con un protagonismo delle donne e una più efficace azione sui territori. La Beneduce è la prima dei non eletti in Regione Campania e da un eventuale rimpasto con incompatibilità a ricoprire il doppio incarico potrebbe maturare il via libera all’ingresso in consiglio regionale. Una opzione destinata a cambiare anche gli equilibri politici nel PDL in Costiera considerando che la Beneduce vanta un proprio canale di riferimento col presidente Berlusconi e rappresenta sul territorio la componente dell’On. Marcello Dell’Utri, più volte suo ospite anche per momenti culturali.

“REGIONE E PDL, TROPPE INCERTEZZE”

NAPOLI – La chiamano la “rotta matrice del PdL” e una ragione c’è.: Flora Beneduce, prima dei non eletti alla Regione nelle fila dei berlusconiani è diventata la pasionaria degli scontenti del partito, quelli che in Campania hanno iniziato a fare una dura opposizione interna. La questione munnezza è una delle occasioni di scontro con Caldoro.
Rifiuti, cosa è sbagliato?
I napoletani oggi non solo vivono il disagio di una situazione insostenibile ma si sentono anche vittime di una colossale beffa. È vero, il consiglio regionale ha ereditato dalla sinistra bassoliniana una situazione catastrofica. Ma a destra non si ha il coraggio di fare scelte necessarie per risolvere il problema. Caldoro è troppo attendista e c’è bisogno di decisioni forti. Si premia chi sbaglia e si punisce chi si sacrifica: i cittadini della Penisola sorrentina hanno raggiunto cifre di differenziata altissime, ma Cesaro gli ha aumentato la Tarsu.
All’ultimo convegno dei Club della Libertà è stata molto dura con il  Pdl, perché?
Io credo che il partito si stia allontanando dalla gente e dalle sue esigenze. Chi ha votato per il Popolo della Libertà ha ricevuto in cambio atteggiamenti pubblici, ma anche privati, non solo infastidiscono, ma addirittura tradiscono chi ci ha affidato il progetto del suo futuro.
Perché dice che in Campania il partito non esiste?
Non ho detto che non esiste. Penso solo che stia facendo delle scelte sbagliate, che non stia spingendo adeguatamente sul governatore Stefano Caldoro per far ripartire la macchina amministrativa. Tutto è bloccato e i cittadini sentono le istituzioni lontane.
Una sua impressione o esiste un malcontento della base?
Il malcontento c’è. Molte famiglie riescono a stento a sbarcare il lunario, mentre i media incessantemente ricordano i bunga bunga e gli scandali giudiziari del nostro Presidente. Io ritengo che Berlusconi sia ancora una risorsa ma dovrebbe liberarsi anche in Campania del fardello di tante componenti che lo macchiano. Dovrebbe affidarsi a giovani, donne e uomini per bene.
Occorre una svolta. L’annunciato rimpasto alla Regione può essere  un’occasione?
Sicuramente. Anche a livello regionale il PdL dovrebbe reinventarsi, attingendo nuove risorse dalla società civile e dando spazio a chi merita, non a chi è stato cooptato dall’alto. Chi è in giunta, rinunci al ruolo di consigliere. Era un patto che Caldoro aveva stretto con la gente e è stato disatteso.
E le quote rosa?
Se in giunta o in Consiglio ci veline o donne che ricevono l’incarico perché legate agli uomini di potere, sono un danno. Le compagne e le mogli dei politici non devono sottrarre spazio a professioniste serie. Non è giusto che chi ha ottenuto vasti consensi sia messa in un angolo per lasciare spazio a donne note per passaggi in televisione, scandali o per rapporti con politici che le manovrano. È un’offesa ad ogni donna.

Un commento

  • Matelda

    Per favore…vorremmo un’analisi da persone realmente competenti e non immesse ed immerse in poteri antichi e recenti….cos’è accaduto?quando la barca sta per affondare,i topi cercano,scappando,di rimanere a galla?

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