Italia

Ma i Grillini non conoscono davvero gli elettori italiani…

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Abbiamo pubblicato il video integrale dell’incontro tra il premier incaricato Pierluigi Bersani e la delegazione del Movimento 5 Stelle per verificare la loro disponibilità a partecipare al governo o a valutare altre ipotesi alla luce di convergenze su alcune questioni programmatiche condivise. La vera novità è stata però la diretta in streaming voluta dai Grillini per rendere trasparenti e pubblici i contenuti di un incontro che è stato definito una specie di fiction tutta a beneficio delle telecamere e dell’ossessiva retorica predicata dal Movimento, non certo funzionale a una trattativa che, come ha detto Enrico Letta, rientra nella legittimità del confronto politico…

In effetti forze politiche democraticamente elette e che hanno partecipato alle consultazioni elettorali sulla base delle vigenti regole hanno l’obbligo di smettere le armi della contesa elettorale per confrontarsi sui problemi del Paese: cioè dedicarsi all’espletamento del mandato che hanno ricevuto dagli elettori. Solo in Italia a oltre un mese dalle elezioni non abbiamo ancora un governo e il resto d’Europa e le Agenzie di rating internazionali somigliano agli avvoltoi in attesa di piombare sul cadavere della nostra democrazia.

Ora è pur vero che i Grillini sono il frutto, la conseguenza della malapolitica che ha amministrato il Paese soprattutto nel corso degli ultimi vent’anni ed è pur vero che PD e PDL, anche se in modo diverso, hanno la responsabilità della crisi  e del degrado! Nulla quaestio…

Ma il M5S, seconda forza parlamentare e alla prima esperienza politica, avrebbe il dovere di assicurare la propria diretta partecipazione al costituendo governo e dimostrare al Paese, oltre che al possibile alleato, la propria carica di rinnovamento e spinta per il cambiamento del Paese avendone facoltà oltre che diritto.

La pretesa di far fallire Bersani per ottenere loro l’incarico e organizzare, si presume sempre in streaming, un altro giro di consultazioni generali per cercare loro un sostegno parlamentare da parte di PD e PDL è un’idea fuori dal mondo, insopportabile per un Paese ansioso di trovare una concreta risposta ai problemi che l’affliggono in modo sempre più pressante! Al M5S manca questa consapevolezza e soprattutto manca la familiarità con l’elettorato italiano, facile nell’innamorarsi delle novità, ma altrettanto pronto ad abbandonare le infatuazioni che non si tramutano in concrete e soddisfacenti storie d’amore!

Il gioco di Grillo&Co è perciò azzardato, pur con tutte le attenuanti, con due rischi: costringere PD e PdL a un’alleanza obbligata per avviare alcune riforme e intanto intraprendere un difficile cammino all’insegna di un inciucio istituzionale! Oppure far tornare gli italiani alle urne che potrebbero conferire al demagogo Berlusconi quella maggioranza autosufficiente per tornare alla guida del Paese!

Se questo è l’effetto che può produrre la politica del M5S allora qualcosa non funziona nel gioco posto in essere da Grillo la cui scurrilità di linguaggio e di metafore dà fastidio a chi si aspetta un po’ di serietà dalla politica, tanto più se espressione della società civile e che è stata votata da tanti italiani, molti dei quali, e di questo ne siamo certi, dei 20 punti del suo programma non conoscono nulla avendo votato M5S per reazione contro la politica di destra e di sinistra.

Ora allo spettacolo deve sostituirsi la responsabilità in capo a chiunque sia investito del consenso e della rappresentanza dei cittadini che hanno il diritto di avere un governo che operi presto e bene per riformare in primo luogo il sistema elettorale e con esso ridurre il numero dei parlamentari, abolire le province e adottare una drastica riduzione degli sprechi della politica a tutti i livelli. Questo sarebbe il forte segnale che il Paese si aspetta e che anche gli altri Paesi vogliono da un’Italia dove si continua a rubare a più non posso!

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