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Palagiano e Di Nardo…sfumano le chances di ricandidature parlamentari?

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Antonetti, Di Nardo e Palagiano (IdV)

Fine d’anno “preoccupata” per i due esponenti dell’Italia dei Valori made in Penisola Sorrentina, Antonio Palagiano e Nello Di Nardo, il primo deputato e il secondo senatore, all’indomani della confluenza elettorale del partito nella lista “Rivoluzione Civile” di Antonio Ingroia.  Una preoccupazione che riguarda la loro ricandidatura parlamentare che, allo stato, potrebbe saltare per l’esigenza di attuare un reale rinnovamento chiesto da Ingroia ai suoi supporter per rappresentare quella parte d’Italia che invoca una svolta chiara nella lotta alle illegalità e alle lobby politico-economico-finanziarie che si sono aggregate in pseudo nuove formazioni, come quella dei montiani

Insomma per i due esponenti dell’IdV la partita si complica, e non poco, visto che di spazi per il rinnovamento si ha bisogno e soprattutto di possibili seggi elettorali ne restano davvero pochi. Nello Di Nardo, in particolare, sembra avere davvero poche chances di una riconferma e sarebbe orientato a candidarsi sindaco a Castellammare di Stabia. Del resto appare oggettivamente “fuori luogo” in una lista denominata “Rivoluzione Civile“. Per Palagiano, che per la verità ha acquisito rispetto a Di Nardo un maggiore dimensione nazionale quale Commissario sugli sprechi nella sanità oltre a vantare una storica e solida amicizia con Di Pietro, una possibilità di ricandidatura sembra ancora possibile, ma non è detto che si concretizzi a Napoli. A meno che non si decida di affidargli il posto di capolista. Secondo indiscrezioni non confermate si starebbe invece valutando l’ipotesi di una candidatura di Giovanni Antonetti, tutto sommato un giovane “politicamente aggressivo“, per un impegno di bandiera, ma anche qui c’è da fare i conti con diversi problemi e anche orientamenti interni all’IdV, il partito di Antonetti, dove la svolta decisa da Di Pietro per “salvare” una rappresentanza parlamentare del suo partito richiede di puntare su pochi, ma affidabili, riferimenti in determinate realtà italiane. In effetti “Rivoluzione Civile” comunque soppianterà nell’elettorato il vecchio, e ormai logoro partito dipietrista, e si punta su facce nuove, non troppo legate ai partiti giunti “stremati” all’appuntamento elettorale.

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