Campania,  Napoli

Kermesse degli Avvocati del Foro di Torre Annunziata

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Tribunale di Torre Annunziata

Si sono dati appuntamento venerdì sera al «Yacht club Marina di Stabia» di Castellammare gli Avvocati del Foro di Torre Annunziata per un dibattito su una questione molto delicata e di attualità relativa all’introduzione della “media-conciliazione obbligatoria” introdotta dalla legge e alla quale gli Avvocati si dichiarano contrari. L’incontro si è svolto animando un vero e proprio «happening conviviale» accompagnato da squisiti percorsi gastronomici e da buona musica. Le finalità, invece, puntano direttamente a creare un legame di solidarietà con i bambini dell’ospedale «Santobono» e una rete di informazione sulla posizione critica assunta dall’avvocatura sulle tematiche della media-conciliazione obbligatoria, dei progetti di affidare parte della materia di famiglia ai notai e dell’istituzione della figura dell’ausiliare del giudice.  Un appuntamento prestigioso al quale ha fatto da cornice un parterre di invitati decisamente ricco: parlamentari, ministri, sindaci, assessori e tutti i vertici delle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e locali.  La serata ha avuto inizio con uno scambio di riflessioni sulle recenti astensioni dalle udienze e sui malumori emersi all’indomani del varo della normativa sulla mediazione e conciliazione obbligatoria. Chiara la posizione assunta dall’Ordine di Torre Annunziata, guidato dal presidente Gennaro Torrese: gli avvocati lamentano di non essere stati consultati «sulla disciplina normativa e regolamentare sulla media-conciliazione e sulla mancata previsione dell’ assistenza forense obbligatoria, in contrasto con l’ articolo 24 della Costituzione sugli effetti civilistici del difetto di informativa che esorbitano dalle sanzioni meramente disciplinari». Ma non solo: l’avvocatura «rileva che la conciliazione obbligatoria costituisce un unicum eccezionale e stravagante nella legislazione europea e deplora la proliferazione di corsi rivolti alla sedicente formazione di conciliatori sottoqualificati e sprovvisti delle capacità necessarie per lo svolgimento di un delicato compito». E soprattutto chiede di  «rinviare di almeno un anno l’entrata in vigore del sistema della conciliazione obbligatoria che riguarderà nel primo periodo di applicazione almeno  un milione di controversie». Un appello chiaro a Governo e Parlamento, come chiare le posizioni critiche assunte in merito  «ai progetti pubblicizzati di affidare parte della materia di famiglia ai notai e dell’istituzione della figura dell’ausiliare del giudice». «In un momento storico in cui siamo costretti ad assistere all’incomprensibile quanto sistematico tentativo di svilire la funzione professionale, culturale e sociale dell’avvocatura – sottolinea il presidente Gennaro Torreseil Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Torre Annunziata ha ravvisato la necessità di favorire l’incontro tra l’avvocatura ed il territorio. Il Gran galà dell’avvocatura  è un evento che ha come finalità principale il perseguimento di un progetto filantropico. Nell’occasione i fondi che saranno raccolti con la vendita dei biglietti e grazie alla generosità degli sponsor saranno devoluti in favore della Fondazione Santobono – Pausillipon di Napoli per lenire qualche difficoltà dei giovani degenti della struttura. L’Avvocatura, in esecuzione di deliberato assembleare, ha inteso utilizzare tale occasione conviviale anche per avere un incontro con i parlamentari più attenti alle problematiche giuridiche in discussione, per spiegare i motivi dell’avversione dell’intera avvocatura nazionale sia ai provvedimenti legislativi sulla mediazione e conciliazione obbligatoria e sia anche sui progetti pubblicizzati di affidare parte della materia di famiglia ai notai e di istituire la figura dell’ausiliare del giudice».  La serata poi sarà allietata da un ricco percorso gastronomico, curato dallo chef Giuseppe Aversa, patron del pluri-stellato ristorante «Il Buco» di Sorrento, e da buona musica. Al termine, poi, il presidente Torrese consegnerà il contributo raccolto alla «Fondazione ospedale Santobono».

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