Crisi Eav…A proposito di proposte concrete
di Luigi Poi
Spesso avere un dubbio è più che legittimo! Quando la “politica” si impantana e non riesce a realizzare nemmeno il minimo indispensabile per il buon funzionamento dei servizi pubblici, come quelli dei trasporti e della mobilità, cioè quelli che più pesano sulla quotidianità dei cittadini, specie lavoratori e studenti, allora bisogna chiedersi fino a che punto lo strapotere dell’alta burocrazia e gli interessi elettorali possono essere democraticamente tollerati. E se i cittadini possano esercitare una naturale diritto di supplenza pretendendo non solo di essere ascoltati, ma anche che siano messi da parte i responsabili del cattivo funzionamento della macchina pubblica in panne da troppo tempo. Oppure se la proposta arriva da un cittadino che può vantare una meritevole e una indiscussa carta d’identità professionale perché non esaminarla e per lo meno valutare i suggerimenti? I disastri dell’EAV, i danni che vengono alla comunità dal cattivo funzionamento della Circumvesuviana, la cattiva immagine profusa attraverso i social in tutto il mondo, il tenere prigionieri decine di migliaia di utenti (ritardi, disagi, perdita della coincidenza con aerei e treni nazionali, rinvii di appuntamenti medici e giudiziari, mancanza di rispetto degli orari scolastici ecc. ecc.), l’incapacità cronica a garantire sicurezza oramai non fanno più notizia. Ma tirare troppo la corda alla distanza può creare seri problemi. Nonostante tutti i principali organi di stampa, anche quelli più vicini al Governo regionale, hanno imbracciato lance e scudi (Pardon! Penne e computer) come sicuramente anche i lettori di “Politicainpensiola“ hanno avuto occasione di leggere. Del resto il calvario a cui si sono trovati esposti sia gli utenti della Circum che gli automobilisti sulla rotta verso la Penisola Sorrentina ha paradossalmente aspetti tra il drammatico e il comico.
La bancarotta della Eav e quella della viabilità nei sei comuni della Penisola Sorrentina sono sotto gli occhi di tutti! Il disastro è innegabile, è un‘offesa a chi ogni mattina si alza per fare il proprio dovere, è causa di danni economici non di poco conto, di stress, di ansia e di insicurezza. Ecco i titoli che commentano esaurientemente quello che è successo nei giorni scorsi e che sicuramente si ripeterà a breve. Il Mattino: “Circum, numero chiuso sulla Napoli-Sorrento. Linea sovraffollata e troppi incidenti, Eav serve la prenotazione obbligatoria. Istituita una commissione d’inchiesta per accertare le cause del deragliamento”. Ancora “Quattro episodi in cinque giorni. L’Azienda ammette: treni vecchi di cinquant’anni e poco affidabili“. La Repubblica: “Circum, ira dopo guasti e disagi. Basta, Eav va commissariata! – La Procura apre un fascicolo sull’ultimo episodio, il deragliamento di un treno. E insorgono gli operatori turistici : Passi a Ferrovie dello Stato. Il Sindaco di Sorrento: Allarme sicurezza“. Il Corriere del Mezzogiorno: “Proposta EAV Circum, si viaggia con prenotazione e posti limitati. I rimedi dopo l’ennesimo disservizio. Critici macchinisti e sindaco di sant’Agnello“. Molto duro anche il sindacato indipendente ORSA: “serve una revisione completa della governance aziendale, perché chi mette in secondo piano la sicurezza non può continuare a guidare un servizio pubblico essenziale come il trasporto regionale”.
L’EAV oramai è vicina alla resa, sembra disperata e non riesce a far meglio che “estrarre dal cilindro” una soluzione che è a dir poco lesiva dei diritti dei viaggiatori e certamente sarà causa di ulteriori discussioni e polemiche. Per quanto, invece, riguarda il trasporto su gomma e gli ingorghi sopportati da tutti i “poveri Cristi“ rimasti intrappolati tra Vico e Sorrento (oramai da sceneggiato per film dell’orrore) abbiamo recentemente letto di una riunione in cui alcuni di quelli che hanno causato il problema ora vorrebbero risolverlo e per di più senza avere una ricetta minimamente realistica. Eppure da tempo i cittadini, diciamo così, più avveduti e senza interessi politici avevano chiesto che almeno sul problema del traffico i sei comuni creassero una “unione di fatto“ gestendo tutto il territorio da Vico a Massa come se fosse una sola realtà municipale. Unico modo per mettere in essere alcune misure come il divieto di sosta, durante i giorni critici, lungo tutto il Corso, l’installazione di semafori, l’eliminazione di alcuni sensi unici, il coordinamento tra i sei comandi di Polizia Locale e quant’altro possa essere utile.
Indubbiamente uno stop al caos attuale (con misure di limitazione di circolazione e sosta) porta impopolarità ma con una responsabilità sinergica ed una armonizzazione gestionale tra le sei municipalità gli interessi di gruppi o di singoli verrebbero meglio digeriti ed attuati. E non è detto che chi vuole il perdurare dello status quo sia in maggioranza rispetto a chi oramai non ne può più. Per onestà intellettuale bisogna ricordare che tanti problemi vengono dal passato. Come l’assunzione di troppi amministrativi invece che di tecnici altamente qualificati, di macchinisti e di personale di viaggio, la mancata realizzazione del doppio binario, l’ostilità verso nuovi, più moderni e meno inquinanti mezzi di trasporto, il mancato utilizzo dei fondi del PNRR per percorsi alternativi e parcheggi, la rivalità tra utenza turistica e quella dei pendolari, l’eccesso ideologico “Green”, la mancata realizzazione dell’Unione dei Comuni!
La lettera pubblicata in testa a queste modeste note è la dimostrazione di quanto lamentato e di come spesso e sempre di più la società civile ha più da dire degli addetti ai lavori. L’ingegnere Pasquale Castellano, massese, è stato per una vita dirigente dell’Ansaldo Trasporti e questa sua segnalazione è solo una delle tante imbeccate offerte per cercare uno spiraglio alla problematica Eav e mobilità su gomma. Almeno mettiamo da parte l’egoismo municipale ed i mini ed improduttivi “orticelli elettorali“ e in attesa di progetti di più grande portata (siamo nel 2025) cerchiamo di mettere tutti insieme le necessarie toppe. E ringraziamo Napoli (pronto anche il progetto per trasformare l’Albergo dei poveri in una struttura di modello culturale per tutta l’Europa sull’esempio del Centro Pompidou di Parigi – Determinante l’incontro tra il Sindaco Manfredi e il ministro della Cultura Alessandro Giuli) che con il suo boom turistico ha allentato la presa su Sorrento e dintorni. Negli ultimi due ponti più di un milione di arrivi, secondo l’Osservatorio comunale; intorno al 20% in più rispetto al 2024 che aveva già segnato dati record.