Campania,  Sant'Agnello

Ospedale Unico, ing. Graziano Maresca: “Sant’Agnello deve dire si”

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Graziano Maresca

Il settimanale Agorà ha intervistato l’ing. Graziano Maresca, capo dell’UTC del Comune di Sorrento, sulle tematiche urbanistiche legate al progetto dell’Ospedale Unico della Penisola Sorrentina in predicato di  conoscere il suo destino con la conferenza dei servizi indetta dal commissario ad acta Gennaro Sosto. Un contributo significativo a un dibattito che continua a contrapporre l’Amministrazione Comunale di Sant’Agnello all’Asl Napoli 3 Sud e alla Regione Campania e che vede protagonisti anche gli altri Comuni della Penisola Sorrentina che dal primo giorno hanno sostenuto l’idea progettuale di realizzre il nuovo ospedale a Sant’Agnello nella sede dell’attuale distretto sanitario.

 

Ingegnere Maresca, pur non partecipando attivamente, lei segue con indubbio interesse professionale il destino della Conferenza di Servizi indetta dall’ASL Napoli 3 Sud, un consesso cruciale per l’iter realizzativo del Nuovo Ospedale Unico della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Dalla sua prospettiva quale ritiene sia la posizione giuridicamente e tecnicamente corretta che il Comune di Sant’Agnello è chiamato ad assumere in relazione a tale intervento?
Osservando il procedimento dall’esterno, ma con la necessaria ottica tecnico-giuridica imposta dalla complessa disciplina in materia, ritengo che il destino di questa Conferenza di Servizi, per quanto attiene al parere di conformità urbanistica in capo al Comune di Sant’Agnello, sia sostanzialmente predeterminato dalla normativa regionale e consolidato dalla recente pronuncia giurisdizionale. L’intervento di realizzazione del Nuovo Ospedale Unico non si configura come una libera scelta discrezionale del Comune in termini di localizzazione e destinazione urbanistica dell’area. Al contrario, la sua previsione insediativa scaturisce da una specifica e puntuale disposizione contenuta nella Variante al Piano Urbanistico Territoriale dell’Area Sorrentino-Amalfitana, approvata con Deliberazione del Consiglio Regionale della Campania del 9 gennaio 2023. Questo atto di pianificazione sovraordinata, come previsto dall’articolo 9 della Legge Regionale 16/2004, possiede efficacia prevalente e vincolante sugli strumenti urbanistici comunali. La localizzazione dell’opera su quelle specifiche particelle catastali in località Via Mariano Lauro è, per così dire, “calata” dalla pianificazione regionale, conformativa per il livello comunale“.
Quale efficacia assume, in termini di prevalenza, tale Variante al PUT rispetto agli strumenti urbanistici comunali, segnatamente il Piano Regolatore Generale?
L’efficacia della Variante al PUT è primazia discendente direttamente dalla legge, che impone un vincolo di conformità inderogabile in capo ai Piani Urbanistici Comunali, i quali “devono essere conformi alle prescrizioni del Piano Territoriale”. Non solo. L’articolo 9 della Legge Regionale 16/2004 (“Norme sul governo del territorio”) attribuisce espressamente alle varianti ai piani urbanistici territoriali, qual è quella in esame per la localizzazione di infrastrutture strategiche, una “efficacia immediatamente prevalente e vincolante sugli strumenti urbanistici comunali sottordinati”. Ciò comporta una diretta incidenza sul regime giuridico dei suoli, conformandolo alle esigenze pianificatorie di rango regionale e dettando precetti inderogabili per la specifica destinazione infrastrutturale. Il Piano Regolatore Generale del Comune di Sant’Agnello, in quanto strumento di pianificazione urbanistica sottordinata, deve necessariamente adeguarsi e conformarsi a tale previsione sovraordinata”.
Recentemente, una Delibera del Consiglio Comunale di Sant’Agnello che dichiarava caducata la procedura di variante al PRG è stata annullata dal TAR Campania. Quali sono le ricadute di questa pronuncia giurisdizionale sulla Conferenza di Servizi attuale?
La sentenza n. 7432 del 30/12/2024 del Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, Settima Sezione, ha un impatto procedimentale e sostanziale rilevante. Accogliendo i ricorsi, il TAR ha annullato la Delibera del Consiglio Comunale n. 39 del 16/09/2023, la quale, accogliendo alcune osservazioni, aveva dichiarato la “caducata la procedura di variante al PRG di cui alla delibera n. 9/2023 con conseguente arresto procedimentale”.
La sentenza del TAR non solo annulla l’atto comunale ostativo, ma riconvoca la Conferenza di Servizi decisoria, confermando la necessità di una valutazione congiunta e coordinata tra le diverse amministrazioni interessate. La stessa sentenza, nel contempo, impone che tale valutazione avvenga alla luce della prevalente pianificazione regionale, conferendo così un preciso perimetro giuridico alle determinazioni che dovranno essere assunte in seno alla Conferenza“.
Alla luce di quanto esposto, quale tipo di parere è chiamato ad esprimere il Comune di Sant’Agnello in questa riconvocata Conferenza di Servizi decisoria?
Il Comune di Sant’Agnello è chiamato ad esprimere un parere che, sebbene obbligatorio ai sensi dell’articolo 14 e seguenti della Legge 7 agosto 1990, n. 241, in materia di procedimento amministrativo, è sostanzialmente vincolato nella sua direzione positiva per quanto attiene la conformità urbanistica dell’opera rispetto alla localizzazione. La prevalenza della Variante al PUT, sancita dalla legge regionale, impone al Comune di dare atto della compatibilità dell’intervento con la pianificazione sovraordinata.
Le osservazioni a suo tempo presentate e i rilievi tecnici sollevati dal Comune, correttamente richiamati nella documentazione di indizione della Conferenza, dovranno essere vagliati nell’ambito della Conferenza medesima. Tuttavia, tali aspetti, per quanto rilevanti sotto il profilo tecnico-realizzativo e procedimentale per le fasi successive, non possono più fondare un diniego di natura urbanistica, stante la già intervenuta e prevalente determinazione regionale sulla localizzazione dell’opera“.
Possiamo quindi affermare che il parere favorevole del Comune sulla conformità urbanistica è un atto dovuto, stante il quadro normativo e la recente pronuncia giurisdizionale?
Esattamente. L’Amministrazione comunale, in ossequio ai principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa (articolo 1 della Legge 241/1990), e nel rispetto del giudicato amministrativo (articolo 21 septies della Legge 241/1990), non può che prendere atto della legittima ed efficace localizzazione dell’opera impressa dalla Regione con la Variante al PUT. Il suo parere, in questa sede e per quanto attiene la conformità urbanistica, è quindi obbligato nel senso positivo, fermo restando il diritto e il dovere di rappresentare in Conferenza tutte le valutazioni tecniche e le esigenze specifiche del territorio comunale ai fini della corretta e sicura realizzazione dell’intervento nelle fasi progettuali ed esecutive che seguiranno. La Conferenza di Servizi, in tal senso, rappresenta la sede idonea a integrare e coordinare i diversi livelli di disciplina“.

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